CAPITOLO 2-La proposta

472 20 0
                                    

-So che ti piace scrivere e che per ora non hai ancora un lavoro fisso, oltre alle lezioni private, giusto?...- esordì Giovanna.
-Sì....-
-Bene, forse ho ciò che fa per te...Ma prima devo valutare bene un paio di cose...In ogni caso....ti piacerebbe lavorare,anche se temporaneamente, per me?...-
-Ma certo!- esclamò la ragazza con entusiasmo. Aveva sempre desiderato lavorare per quel giornale,tenere qualche rubrica e forse era proprio ciò che Giovanna intendeva proporle.
-Bene. Allora ti farò sapere più avanti se andrà in porto questo progetto....e sicuramente sarà tuo.-
-Grazie. Ma posso sapere di cosa si tratta?...- domando' Valentina incuriosita.
-Per ora, scusami ma non posso svelarti niente. Non vorrei che poi non se ne facesse nulla. Te ne parlerò appena le cose saranno un po' più definite. Comunque si tratterà di scrivere, cosa che non credo sia difficile per te.-
-No, per niente.-
-Lei scriveva in vacanza mentre noi andavamo a divertirci al mare!- ricordò Francesca, dandole una gomitata. Le due cugine infatti erano cresciute insieme come sorelle ed essendo quasi coetanee avevano condiviso amicizie ed emozioni,fino a quando poi le scelte "da grandi" le avevano separate. Francesca aveva voluto seguire il fidanzato a Milano, nonostante i genitori non fossero d'accordo, e si era lì iscritta all'università senza però mai terminarla, e anche quando la sua storia d'amore finì, lei rimase a Milano perché ormai aveva trovato un lavoro. Valentina, invece, da Andria, si era trasferita a Bari dopo il matrimonio ed aveva continuato a studiare fino alla laurea, dopo la quale era rimasta incinta di Giorgia.
Nonostante la distanza, però, le cugine erano sempre rimaste in contatto e quando Valentina aveva avuto bisogno dell'aiuto di Francesca, lei non si era tirata indietro.
-Il mio appartamento non è grande.- l'aveva avvisata:-Ma in tre ci staremo. E intanto ci faremo compagnia dato che spesso per me è triste rimanere da sola...- Francesca era,infatti, single dopo un paio di storie importanti che l'avevano delusa e che le avevano fatto perdere la fiducia negli uomini fino a quando aveva "conosciuto" il cantante che, tramite la sua musica l'aveva aiutata a sentirsi meglio nei momenti peggiori e a darle una nuova spinta quando tutto sembrava finito e senza luce. E lui era l'unico uomo per cui lei,da tre anni, faceva follie, percorreva chilometri per assistere ai concerti, e seguiva con passione il fan club.
Valentina invece non approvava il suo comportamento diverso da quello dei suoi colleghi perché lo considerava finalizzato solo ad ingraziarsi le persone per vendere di più.
Al termine del pranzo, il fidanzato chiese di nuovo a Valentina della convivenza e lei tentenno' un attimo.
-Eh dai,vediamo...-
-Beh, io ho cominciato a guardarmi un po' in giro ....Se ti va possiamo cominciare a vedere qualche appartamento...-
-Mh, sì va bene.-
Non era convinta ma Andrea sembrava non notarlo. Andrea la amava. Valentina, per questo, a volte provava disagio di fronte all'amore che non riusciva a ricambiare, ma andava bene lo stesso.Vivere insieme sarebbe stata per tutti una pagina pulita in cui riscrivere tutto e dimenticare. Sarebbe stato un bene soprattutto per Giorgia e a Valentina interressava principalmente di lei.
-Allora?....Ti va se visitiamo qualche casa?...- le chiese conferma il ragazzo, sfiorandole appena la guancia. La sua mano quasi non la toccava. Sembrava che Andrea avesse paura a toccarla, a passare le sue mani sul viso rovinato della fidanzata,a stringere la sua pelle, che forse lo imbarazzava.
-Va bene. Poi decideremo con calma.-
-Ma certo, io non scappo, lo sai.- Le posò un bacio sulle labbra ma sempre senza toccarle il viso, se non soltanto in superficie.
-Perché non lo fai mai?- gli chiese Valentina prendendogli una mano che gli pendeva lungo i fianchi e mettendogliela con forza sulla sua pelle.
-Perché non mi viene spontaneo....baciarti con le mani sul viso....-
Valentina però gli prese anche l'altra e gliela premette sull'altra guancia, fino a sentire le sue dita che le comprimevano la pelle fragile, prima di baciarlo nuovamente.
-Ecco....così....-
Andrea tentò di nascondere l'imbarazzo che gli era scaturito dall'incontro con le sue cicatrici.
-...Non è mia abitudine, lo sai....Ma se ti piace...Ti bacero' sempre con le mani sul viso.....Ti amo.- Tentò di impossessarsi nuovamente delle sue labbra, poggiando le mani sulle sue guance, ma lei lo fermò:-Non è tua abitudine con me....-
-Piantala! Non è mia abitudine e basta!-
"Saremo una famiglia e vivremo felici" pareva dirle con gli occhi, ma per Valentina, per l'amore non c'era più posto, quindi anche se a volte Andrea provava compassione o ribrezzo,non importava. L'amore di Valentina non c'era e non ci sarebbe mai stato, per nessuno. Quindi conveniva prendere la buona occasione, prendere coraggio e fare tutto per Giorgia. E per se stessa, per quella vita lontana dal mare e che aveva perso tutto. Guadagnare sulle macerie si poteva, rinunciando all'amore. Esso non esisteva. Non nella sua vita. Ma anche questo,ad Andrea, non poteva raccontarlo.

Quasi niente (STORIA COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora