Capitolo 7.

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"Angelo, buongiorno!" Esclama Riccardo non appena varca la soglia della mia biblioteca. Lancia uno sguardo veloce ovunque e non appena si rende conto di non essere circondato da occhi indiscreti, tira un piccolo sospiro di sollievo. Io non posso fare altro che ridere, sentendo una bomba di colori rendere vivace ogni angolo del mio corpo.
"Finalmente, Marcuzzo! Sei in ritardo di sette minuti e quarantacinque secondi"
"Perdonami, ma al bar c'era un po' di gente"
Fa il giro del bancone e mi lascia un bacio sulla guancia, augurandomi per la seconda volta il buongiorno. Io faccio lo stesso, facendogli segno di sederci e gustare la nostra prima colazione insieme. "Hai dormito bene stanotte?" Chiede, mentre apre il contenitore di plastica contenente i due cappuccini.
"Si, molto. Tu?"
"Anche" Risponde immediatemente, afferrando uno dei due cornetti prima di porgermelo. "Ti ho pensata..."
Il mio cuore fa un tuffo, provocandomi un'immediata mancanza d'aria.
"Si? E a quale proposito?"
"Ieri sera sono stato bene, ma davvero molto"
"Anche io, Riccardo" Bisbiglio. I suoi occhi sono sinceri. Proprio come i miei. Lui abbassa lo sguardo, leggermente imbarazzato a causa di questo scambio reciproco di dolcezza e io faccio lo stesso, non sapendo cos'altro dire o fare.
"Che dici? Facciamo colazione? Altrimenti si fredda tutto!" Esclama, spezzando questa calma atmosfera. Io annuisco e osservo con attenzione il dolcetto fra le mie mani. Questo cornetto non è al cioccolato.
"Credo che tu abbia il mio cornetto" Gli faccio notare.
"Oh no, sono uguali"
"Cosa c'è dentro?"
"Nocciola" Risponde scrollando le spalle. Io lo osservo, cercando di capire se fa sul serio o mi sta prendendo in giro.
"Scherzi?"
"Assolutamente no! Sono serio"
Io sbuffo e stringo il dolcetto, dividendolo a metà. La crema che lo riempiva interamente, balza fuori, sporcando le mie dita all'istante.
"Ma Riccardo! A me non piace, mannaggia!"
"Non l'hai mai assaggiato, non puoi saperlo" Ammette bevendo un sorso della suo cappuccino ancora caldo. È vero, non l'ho mai assaggiato e non ho nessuna intenzione di farlo.
"Mangialo tu" Sospiro. "Io volevo quello al cioccolato"
"Ho preso quello alla nocciola perché volevo che tu lo assaggiassi" Ammette con un piccolo sorrisino. "E la smettessi di essere tradizionalista"
"Avvocato Marcuzzo, la smetta di rompermi"
"Chiudi gli occhi, angelo"
Alle sue parole, mi guardo intorno accertandomi che non ci sia nessuno. "Forza, chiudili"
Lo faccio lentamente, cercando di capire tutto ciò che sta facendo in base ad ogni suo movimento. Riesco a sentire il suo lento respiro avvicinarsi e la sedia strisciare sul pavimento. "Apri la bocca"
"Non permetterti a-" Inizio aprendo gli occhi di scatto, incontrando le sue iridi azzurre e bellissime.
"Sei proprio dispettosa eh! Fai ciò che ti ho detto" Borbotta. Io sbuffo sonoramente, cercando di dargli retta.
Il secondo dopo sento il soffice cornetto farcito con la crema di nocciole fra i denti e con molta calma, lo mordicchio cercando di gustarlo al cento per cento. Dannazione, è davvero molto buono. "Allora? Che ne dici? Ti piace?"
Non appena schiudo le palpebre, trovo i suoi occhioni a fissarmi intensamente nell'attesa di sapere una mia risposta.
"Ummh si dai, non è male" Non voglio dargliela vinta così velocemente, sarebbe troppo facile.
"Sii sincera, per favore" Mi smaschera, cacciando via il suo ribelle ciuffo di capelli.
"È davvero molto buono"
"Irresistibilmente buono" Mi corregge con un sorriso beffardo sulle labbra. "Sapevo ti sarebbe piaciuto, angelo"
"Penso che domani lo prenderò di nuovo"
"Ecco, fai benissimo. Ne vale davvero la pena" Borbotta con la bocca piena. Io scoppio a ridere, mangiando lentamente il resto del mio cornetto. "Finalmente sono riuscito a farti cambiare idea"
"Sei un eroe" Lo stuzzico, facendolo sorridere.
"Alla prossima colazione dovrò farti assaggiare quello al pistacchio. Quello lì è davvero una bomba"
"Il pistacchio non mi è mai piaciuto"
"Tu fidati di me e lo amerai" Mormora facendomi l'occhiolino. "Ogni volta che lo mangio è un orgasmo"
"Oh, addirittura? Non credi sia esagerata come cosa?" Gli domando, incrociando le braccia al petto. Alle sue parole non posso fare a meno di non arrossire.
"Assolutamente no, quando lo proverai per la prima volta, proverai la stessa sensazione anche a te"
"Va bene, va bene! Ho capito. Smettila di parlare di orgasmi e sensazioni" Farfuglio, appoggiando le mani sulle mie orecchie per non ascoltare più le sue frasi.
"Cosa c'è? T'imbarazzi, angelo?"
Appoggia la sua mano sulla mia, guardandomi negli occhi per alcuni istanti. Una scossa improvvisa mi pervade l'anima, ma cerco di non farci caso.
"Dire di si, sono le nove e mezzo del mattino e non puoi assolutamente affrontare argomenti di questo spessore"
"Va bene, la smetto. Possiamo parlare di questo anche in un altro momento. Magari quando sei più ispirata"
Colpisco la sua nuca immediatamente, borbottandogli una serie di 'idiota' che lo fanno scoppiare a ridere. "Scherzo scherzo"
Si solleva dolcemente e si china verso di me, sfiorando la mia guancia con le sue labbra rosse e calde. "Vado a lavoro. Farò di tutto per venire a trovarti stasera o domani, alle undici di questa mattina ho un'udienza"
"Va bene, ti aspetto qui" Gli sorrido, guardando quel luminoso sorriso che riempie il suo viso. "In bocca al lupo per l'udienza, avvocato"
"Grazie, angelo" Mormora dolcemente. "Ti penserò per l'intera durata"

'Ti penserò per l'intera durata'

Queste sue parole rimangono bloccate proprio all'interno del mio cuore, provocando un immediato aumento del battito. 
"Anche io ti penserò"
Dovrei pentirmi all'istante di tutto ciò che gli ho appena detto, ma non lo faccio. Non potrei per nessuna ragione al mondo.
"Lo so, angelo" 
Ultimi sguardi. Ultimi sorrisi. Ultimi baci. Poi lo osservo mentre raggiunge l'uscita della biblioteca, correndo verso la sua macchina e guardando freneticamente l'orologio sul suo polso, per controllare l'orario che corre davvero troppo in fretta.
Fisso la sua sedia, che qualche istanti prima era occupata da lui. Quando lo faccio un vuoto mi pervade lo stomaco, rendendomi instabile fisicamente e mentalmente. 
Un pesante sospiro scappa fuori dalle mie labbra e poco dopo, con quel pizzico di ansia mi chiedo quando lo rivedrò la prossima volta. Spero succederà stasera. Non credo di poter aspettare domani. Pur volendo farlo, è tecnicamente impossibile.

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora