Capitolo 2.

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L'aria all'interno della mia biblioteca è molto più fresca rispetto l'esterno e la cosa mi rende molto rilassata e calma.
Immediatamente presso l'indice contro il piccolo tasto sulla parete accendendo tutte le luci. Illumino l'enorme sala con decine e decine di faretti sul soffitto, dando vita ad ogni singola cosa. Poi accendo il computer e mi siedo, iniziando a riordinare i vari file.
Dopo pochi istanti dall'apertura, sento il leggero campanellino risuonare in tutta la struttura e la cosa mi fa sollevare immediatemente lo sguardo.
Quel gruppo di ragazzi del bar varcano la soglia, raggiungendomi molto lentamente. A seguirli è proprio l'uomo dalla maglia color cielo, che caccia fuori la lingua, pizzica il suo ciuffo ribelle di capelli e solleva il capo dolcemente. I nostri sguardi si incrociano all'istante e riesco a notare, anche questa volta, quella forte luce attraversare le sue iridi.
Tutti si posizionano in maniera ordinata proprio dietro il bancone e i ragazzi più piccoli mi porgono la loro tessera. Sono soltanto quattro, quindi riesco a fare il tutto in maniera molto veloce e meccanica. Nonostante cerchi di non pensare a nulla, sento il suo sguardo persistere su di me e onestamente, non riesco a non imbarazzarmi.
"Andate a sedervi, arrivo tra pochissimo" Li avvisa. La loro risposta è un leggero cenno di testa, prima che si allontanino.
Posiziona i gomiti proprio sulla superficie di legno, regalandomi un piccolo sorriso che curva le sue labbra rosse all'insù.
"Possiede la tessera della biblioteca?" Gli chiedo con sicurezza e tranquillità.
"No, è la prima volta che vengo qui"
Io annuisco e afferro con le dita una piccola ciocca di capelli che ha appena sfiorato la mia fronte.
"Ho bisogno del suo documento, per piacere" Affermo. Lui annuisce, afferrandolo immediatamente dal suo portafoglio che mi porge immediatamente.
I miei occhi studiano con cura e precisione ogni minimo dettaglio di quel banalissimo pezzo di carta, facendomi sospirare.

Cognome: Marcuzzo

Nome: Riccardo

Woah.
Arriccio dolcemente le labbra, scrivendo i suoi dati sul computer e formare la sua tessera. Gliela porgo dopo qualche istante, mentre il suo sguardo attento mi squadra con attenzione. Esso si sofferma prima sugli occhi, poi sulle labbra e sul collo, e infine sul mio seno che si può lievemente scorgere dalla piccola scollatura del mio vestito.
Se non possedessi tutte le buone maniere che mi hanno insegnato, gli mollerei un pugno sul naso o direttamente sulla roba preziosa che ha fra le gambe. Questo sguardo è davvero insostenibile.
"Grazie mille" Mormora in maniera confusa dopo aver capito la sua estrema esagerazione nel fissare me e le mie tette come un malato.
Io scrollo le spalle lentamente, disegnando un sorriso tutt'altro che gentile fra le mie labbra rosse a causa del caldo. È proprio un mascalzone pervertito!
Poi gira le spalle, raggiungendo quei ragazzi alla loro postazione.
Io mi dedico ad una gentile signora che cerca qualche romanzo rosa da leggere. Fortunatamente, le consiglio abbastanza bene e in fretta e la cosa mi rende molto sollevata. I romanzi rosa sono i libri che leggo maggiormente, lì trovo tutte quelle piccole cose che riescono a farmi sognare la mia storia d'amore con qualche brav'uomo che prima o poi troverò o almeno lo spero.
La giornata passa in fretta, ma nonostante non voglia mandare qualche piccolo sguardo a Riccardo, non riesco proprio. È seduto sulla sedia, le sue braccia sono perfettamente appoggiate sulla superficie del tavolo bianco, i suoi occhi fissi tra quelle pagine bianche e tra le mani tiene una bic nera che mangiucchia con i denti per eliminare la sua 'tensione'. Ogni tanto schiude le labbra, spiegando alcuni concetti ai ragazzi che ha accanto. Loro annuiscono ripetutamente e alcune volte l'atmosfera si allgerisce un po' a causa di alcune risatine e sorrisi, che rendono questa giornata di studio meno pesante.
Ad interrompere la mia precisa ed importante osservazione è la vibrazione del mio cellulare, che si muove ininterrottamente sul bancone.
Lo afferro all'istante, trascinando poi il dito sullo schermo per rispondere. "Mamma, dimmi?"
"Ciao, tesoro" La sua voce mi riscalda il cuore e all'improvviso sorrido. "Sei a lavoro?"
"Si, tra mezz'ora finisco"
"Com'è andata la tua giornata?" Chiede a bassa voce.
"Onestamente è iniziata in un modo tutt'altro che normale" Ammetto lanciando uno sguardo di sfuggita a Riccardo.
"E perché?"
"Oh nulla di importante, la mia vita è piena di avventure. Questa la aggiungerò alla lunga lista" Taglio corto. "Comunque sia, come mai mi hai chiamata?"
"Volevo sentirti e chiederti se ti va di venire a pranzo da noi" Ammette un po' imbarazzata.
"Si, mamma. Mi va"
La sento sorridere e il mio cuore non fa altro che riempirsi di gioia.
"Allora mi metto all'opera per prepararti un bel piatto di lasagne" Wow.
"Si, non vedo l'ora. Ti ringrazio" Esclamo con un piccolo sorriso. Di solito, vado a pranzo da loro il week-end e poche volte durante la settimana. Quando succede, ne sono felice. È sempre bello stare un po' con la mia famiglia. Il lavoro mi porta via la maggior parte del tempo e quando ritorno a casa, il mio cuore ritorna un po' indietro, ripercorrendo alla perfezione alcuni momenti della mia infanzia.
"Allora ti aspettiamo, figliola. A dopo"
Dopo averla salutata e averle mandato un bacio, interrompo la conversazione, continuando a lavorare.
Qualche istante dopo, Riccardo e i ragazzi mi raggiungono lentamente, lanciandomi uno sguardo di sfuggita.
L'uomo dalla maglia color cielo mi scruta attentamente, picchiettando le dita sul bancone di legno.
"Arrivederci, ragazza di cui non conosco il nome" Sorride, facendo illuminare le sue labbra con dolcezza. Io sospiro, non riuscendo a bloccare quella risatina che fa vibrare ogni angolo del mio corpo.
"Arrivederci a lei"
Si gira di spalle, raggiungendo poi l'uscita con molta calma.
Continuo a sorridere come una cretina, ripensando a questi pochi istanti che sono appena trascorsi così velocemente di fronte ai miei occhi. Sfioro le mie labbra con le dita, eliminando del tutto quella scia di risolino che le curva da un orecchio all'altro. Quel ragazzo è davvero attraente e il suo essere così misterioso mi prende davvero moltissimo.
Ma nonostante tutto ciò, spero di non beccarlo mai più. È tutto così ridicolo, mannaggia!

Boom!🌻
Cosa ne pensate? Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia e che abbia provocato un minimo di curiosità dentro di voi.
Fatemelo sapere! Un bacio a tutte.😘
-Roberta🐬

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora