Capitolo 22.

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Questa notte ho dormito pochissimo. Ero confusa e triste, ogni secondo che passava il bisogno di avere Riccardo accanto a me, aumentava notevolmente.
Non ho fatto altro che pensare al nostro bacio per diverse ore, non ottenendo nessuna conclusione. Onestamente, ho paura di rivederlo. Una forte paura che mi sta seriamente distruggendo. Essa aumenta all'improvviso, quando la sua figura varca la soglia della mia biblioteca e il suo sguardo cerca insistentemente il mio. Nel momento in cui succede, entrambi restiamo immobili sui nostri passi e solo dopo qualche istante rompiamo il ghiaccio.
"Ciao, angelo" Mormora avvicinandosi.
"Ciao"
"Ti ho portato un cornetto rigorosamente al pistacchio per colazione. Volevo fartelo assaggiare" Mi avverte con un piccolo sorriso. Io annuisco e mi avvicino a lui, riuscendo a guardarlo all'interno delle sue iridi color oceano.
"Grazie, Riccardo" 
Si china lievemente verso il mio viso, riuscendo a far sfiorare la punta dei nostri nasi; con mia sorpresa lascia scivolare le sue labbra sull'angolo delle mie, prima di schioccare un dolce e delicato bacio che sa di sincerità. Vorrei tanto dirgli quanto è stata immensa e forte la sua mancanza, ma l'unica cosa che riesco a fare è stare in silenzio, ascoltando il suo respiro che soffia sulla mia pelle. 
"Dormito bene?" Mi domanda con dolcezza, porgendomi il sacchetto con la colazione. 
"Benino, stanotte ho pensato un po'" Ammetto a voce bassa. Ho quasi paura di affrontare questo argomento, ma devo avere la forza di farlo.
"A cosa?"
"A quello che è successo ieri sera"
"Ecco, Fede... riguardo a ieri sera-" Inizia appoggiando le sue mani sui miei fianchi. Io mi allontano lentamente, lasciando che le sue braccia scivolino sul suo bacino.
"Aspetta, ho alcune cose da dirti" Inizio. Mi giro di spalle, stringendo il bancone con le punte delle mie dita. Sono troppo agitata, credo di non poter affrontare una discussione di questo spessore con lui. Poi ruoto il mio corpo verso la sua direzione. È giusto che io lo guardi in faccia. "Credo di non essermi mai sentita così felice ma confusa e terribilmente spaventata nella mia vita. Mi sento così fortunata ad aver trovato te che quasi quasi, mi sembra di poter sognare ad ogni sorriso o ad ogni risata che riesci a regalarmi. Potrei definire questo momento della mia vita uno dei più belli e mi sento in dovere di ringraziarti. Dio, non mi sentivo così da anni!" Gli dico con tutta la sincerità del mondo. "Sono felice quando ci sei e crollo miseramente su me stessa quando vai via. Riesci a rendermi felice e triste allo stesso momento e per me è tutto nuovo. La vita mi ha sempre preso in giro, si è presa gioco di me, provocandomi diverse ferite che ho dovuto curare con le mie mani. Mi son ritrovata da sola contro il mondo e nessuno era dalla mia parte. Non sono ancora pronta a fidarmi completamente di te, non riesco proprio."
"E il bacio di ieri sera? Perché hai ricambiato, Federica?" Chiede. Il suo respiro è irregolare e grazie al silenzio riesco a sentirlo alla perfezione.
"Perché lo volevo, è chiaro!" Rispondo, sollevando le spalle. "Lo rifarei altre mille volte. Ma devi avere un po' di pazienza. Non sono una donna semplice, ho bisogno di dolcezza ma anche un pizzico di durezza che riesca a tenermi con i piedi per terra, ho bisogno di riconquistare la fiducia che avevo perso, di eliminare le brutte esperienze del mio passato, di ricomporre il mio cuore ancora spezzato, di diverse certezze e non di promesse non mantenute, di sapere che ci sarai nonostante i miei mille difetti, e di trovarti accanto a me sempre e comunque."
"Tu mi piaci davvero, cazzo! Non so spiegarti come mi sento quando sono con te, non sono mai stato bravo con le parole ma questo lo penso davvero. Mi piaci. Dio se mi piaci!" Stringe le mie mani nelle sue, accarezzandone il dorso con i polpastrelli. Io lancio uno sguardo su di esse, notandole incrociate e perfettamente complici.
"Anche tu mi piaci, Riccardo. Non ho mai detto il contrario. Ma devi saper aspettarmi, non voglio affrontare le cose adesso. È prematuro"
"Ti aspetterò. Non importa il resto, lo farò e basta"

Mi aspetterà.

Un piccolo sorriso sorge fra le mie labbra, illuminandole. Il mio cuore inizia a battere insistentemente all'interno della cassa toracica, provocandomi diversi respiri irregolari e un crollo immediato delle ginocchia.
"In questo momento sei il punto fermo della mia vita" Ammetto a voce bassa. I nostri occhi sono perfettamente incrociati, provocando diverse scintille all'interno del mio cuore. 
"Anche tu, angelo" Sorride. Posso notare quanto sia sincero, ma non devo sbilanciarmi troppo. "Io non ti provocherò nessuna ferita. Non sono il tipo che ferisce chi vuole bene, non lo sono mai stato e non lo sarò con te"
"Lo so, posso notarlo. Sei dolce e premuroso e amo tutto questo"
"Vieni qui. Fatti abbracciare, dolce bimba delusa dalla gente" Sussurra con dolcezza, allungando le braccia verso la mia direzione. Sorrido all'istante, incrociando i suoi occhi che sembrano un po' più chiari e cristallini del solito. 
Mi lascio stringere, appoggiando l'orecchio sul suo petto coperto da una leggera t-shirt bianca. I battiti del suo cuore sono veloci, e mi prendo diversi secondi per poterli ascoltare come meritano. "Stai tranquilla"
"Ti voglio un bene dell'anima, Riccardo. Te lo giuro" Soffio sulla pelle del suo collo. Ha un profumo davvero intenso e mi sembra di aver varcato la soglia di casa. Mi sento al sicuro da tutto e da tutti. Proprio come accade nelle fiabe.
"Te ne voglio anche io, angelo mio. Da morire" 
Le sue dita si insinuano fra le mie ciocche di capelli, sfiorandoli con delicatezza. Poggia le labbra sulla fronte, lasciando due piccoli baci su di essa. Un gesto che fa diverse volte, ma le sensazioni a tutto questo rimangono comunque immutate e bellissime. "Mi stringi più forte?"
Annuisce lentamente, aumentando la presa sulle mie spalle. Il suo petto è completamente pressato al mio e la cosa riesce a farmi sorridere immediatamente.
Comunque vada, lui rimarrà sempre una parte felice della mia vita. Avrà sempre un posto preciso nel mio cuore che indissolubilmente terrà per tutta la vita fra le sue grandi mani. 
"Non essere tesa, lasciati andare" Bisbiglia strusciando le sue dita sulla mia colonna vertebrale. Socchiudo le palpebre e sotto il suo delicato tocco, riesco a rendere sensibili i miei muscoli e farli rilassare.
Sorridiamo insieme e ci guardiamo, vivendo al massimo tutto questo che segnerà l'inizio di questo nuovo e nostro momento, che si spera durerà.

Bene, siete pronte? Presto capirete tutte le ragioni che spingono Federica a comportarsi in questo modo. Dovete avere un pizzico di pazienza.💘
Spero che questo capitolo vi piaccia. Un bacio e a presto.
-Roberta

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora