Capitolo 59.

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"Perché mi manchi da morire. Scusami per tutto ciò che ho fatto, amore mio"
Mi guarda. Io guardo lui. E il mondo sembra fermarsi per un istante.
Ci sorridiamo dolcemente, mentre le sue dita sfiorano la mia guancia in maniera dolce e delicata. Mi accarezza, io continuo a fissare i suoi occhioni blu che sembrano leggere il punto più profondo e fragile della mia anima. Ogni angolo del mio corpo è in continua agitazione e la causa è soltanto lui, che fa aumentare notevolmente i battiti del mio cuore, senza rendermene conto.
Crollo pian pianino, ma cerco comunque di rimanere lucida.
"Entriamo" Mi allontano dolcemente. Presso la schiena contro la porta e lo lascio passare. "Grazie per le rose, non dovevi"
"Certo che dovevo. Ho sbagliato e dovevo assolutamente chiederti scusa" Afferma lui, porgendomele con dolcezza. Io le afferro, stringendole lentamente per non rovinarle.
"Sei diventato romantico all'improvviso"
"Lo sono sempre stato, angelo" Si vanta, con un sorrisino. Io alzo gli occhi al cielo, volendo a tutti i costi eliminare questa distanza che ci separa e correre fra le sue braccia. Eppure non lo faccio; a fermarmi sono sia l'orgoglio che l'enorme rabbia. "Ti ho scritto anche il bigliettino, apprezza"
Mi scappa una leggera risata che immediatamente contagia anche lui.
Abbasso lo sguardo sul piccolo pezzettino di carta, leggendo ogni parola in maniera lenta e assaporando ogni singola sensazione.

'Non perdere tempo a contarle, sono esattamente quindici. Quindici come le ore che ho passato a pensarti dopo il nostro litigio. Ti chiedo ancora scusa, angelo. Ti amo. Il tuo avvocato.'

I miei occhi lucidi e tremanti si incastrano con i suoi, che esprimono una dolcezza davvero immensa. La sua schiena aderisce perfettamente alla parete, mentre il suo sguardo mi osserva con attenzione, in attesa che io dica qualcosa.
Mi avvicino a lui a passi lenti e quasi incerti, e non appena ci ritroviamo vicini, mi alzo sulle punte e poggio le mie labbra sulla sua guancia fredda, stampando un dolce bacio che profuma di amore e perdono.
"Grazie" Bisbiglio guardandolo per un istante. Poi mi allontano, poggiando il mazzo di fiori sul tavolo. Ad una velocità davvero rapida mi raggiunge, sperando di poter ricevere un bacio vero e che possa essere la definitiva chiusura del nostro litigio.
"Eh beh? Ti fermi qui?"
Mi scappa una leggera risatina, mentre lo osservo divertita.
"Sono ancora delusa da te e dal tuo comportamento. Non bastano un mazzo di rose rosse e un biglietto romantico per dimenticare tutto, lo sai vero?"
"Certo che lo so, ma è già un passo avanti non credi?" Domanda alzando le spalle. La mia bocca viene curvata verso l'alto da un piccolo e delicato sorriso, che riempie il mio viso dolcemente.
"Si, non lo metto in dubbio... ma..."
"Ma?"
"Non pensare che sia così facile chiarire un litigio di quell'intensità" Affermo. Ripensando ad ogni parola della nostra discussione, un brivido di tristezza mi attraversa la schiena. È stato davvero forte.
"Sono venuto qui, con l'intenzione di fare pace. Ho solo bisogno di te, il resto non importa"
Abbasso dolcemente lo sguardo, poggiandolo sul pavimento perfettamente pulito. Non posso e non voglio incrociare i suoi occhi. Sarebbe la fine.
"Vuoi un bicchiere d'acqua? Una cioccolata calda?" Chiedo camminando verso la cucina. Lo sento sbuffare e con un passo veloce e brusco, mi raggiunge.
"Io voglio te. Smettila di chiedermi altro, per piacere." Mi dice a denti stretti. La sua voce è gelida e roca e devo dire che mi causa un piccolo vuoto proprio al cuore, riuscendo a farlo aumentare d'intensità.
Afferra la mia mano, stringendola per farmi girare con un veloce movimento. Il mio corpo è perfettamente attaccato al suo, i nostri cuori riprendono a seguire lo stesso ritmo, i nostri respiri diventano irregolari e alla visione di tutto ciò, ci scappano dei sorrisi. "Voglio te, angelo."
Le mie gambe cedono come gelatina, per cui sono costretta a stringere le sue spalle per sostenermi. In questo preciso istante mi sembra di non aver avuto nessuna discussione con lui, l'unica cosa che voglio fare è baciarlo, stringerlo e cioccolarlo per tutta la notte, non smettendo neanche per un solo istante.
Mi bacia il collo delicatamente. Io socchiudo le palpebre, godendo della paradisiaca sensazione delle sue labbra su di me. Finalmente è tornato. È qui.
"Sapevo benissimo che non mi avresti dato retta e saresti tornato da me" Sussurro con voce rotta. Le mie parole vengono immediatamente seguite da un sospiro, che scappa dalle mie labbra in maniera confusa. La sua lingua traccia diversi e sconnessi segni sulla mia pelle, rendendola lucida e dannatamente sensibile. Il mio corpo viene attraversato da una, due, tre scosse, che arricchiscono ogni sensazione.
"Sei molto acuta, bambola"
E poi mi bacia. Mi trasporta in un mondo che non abitavo da diverse ore. Forse troppe. Dentro di me, nasce una luce luminosa che mi fa brillare ogni angolo dell'anima. Mi bacia ancora e ancora. Le sue labbra fameliche accarezzano le mie con naturale lentezza, che riesce davvero a superare ogni confine. "Dimmi che mi perdoni" Sussurra, staccandosi per poi far scivolare la lingua all'interno della mia bocca.
In risposta, appoggio la mano sulla sua nuca, tirandolo verso di me ancora un altro po'. Penso che in questo modo capisca, no? "Ti prego, mi perdoni vero?" Richiede, respirando in maniera irregolare e pesante.
Ha bisogno che gli dica le cose per come stanno e se pensa che sia la cosa giusta o che lo rende felice, lo farò. Per tutta la vita.
Ho bisogno di chiarire questa situazione con lui. Non importa quanto stronzo sia e quanto mi farà soffrire, ma ritornerò per sempre fra le sue braccia, che sono diventate la mia casa già da un po'.
"Si si si! Ti amo" Farfuglio, baciando la punta del suo naso. Lascio scivolare le mie mani sul suo cappotto, togliendolo velocemente per poi farlo cadere per terra. Fare l'amore con lui dopo averci litigato è una delle cose che più amo al mondo.
Riccardo stringe l'orlo della parte superiore del mio pigiama, tirandola verso l'alto. Scopre immediatamente i miei seni, che stringe nei suoi palmi in maniera veloce e dolce. Caccio la testa all'indietro, sentendo la sua lingua tracciare il contorno dei miei capezzoli freddi.
Mi lascio andare velocemente, afferrando i suoi capelli per riportare la sua bocca al livello della mia.
"Ti amo anche io" Mi svela guardandomi negli occhi per un istante. "Vieni, andiamo in camera... ho bisogno di averti per l'intera notte"
"Sono tutta tua"
Afferra i miei fianchi e mi stringe fra le braccia, dirigendosi verso la mia stanza.
Passiamo l'intera notte così: io e lui, fra le lenzuola a fare l'amore come due adulti, ma con il cuore ancora da bambini.

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora