Capitolo 20.

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Il percorso fino al ristorante è stato alquanto quieto. Io e Riccardo ci siamo scambiati diversi sorrisi e parole, cercando di rendere l'atmosfera quanto più spensierata possibile. 
Non appena arriviamo a destinazione, una strana sensazione si fa spazio dentro di me. Una calma apparente mi riempie, eliminando del tutto la tensione. L'attesa mi stava letteralmente uccidendo.
"Possiamo andare?" Mi domanda lui con dolcezza. Gli rispondo con un piccolo cenno di testa prima di scendere dall'auto e raggiungerlo. Si china lievemente, lasciando un bacio sulla mia guancia per tranquillizzarmi il più possibile. Ci riesce all'istante e tutto quello che riesco a fare è sorridergli debolmente per il dolce gesto che mi ha appena regalato. 
Fa slittare una mano sulla mia schiena, guidandomi verso l'entrata. Rimango immobile al gesto, ma non appena mi ricordo che tutto questo fa parte di una grande e colossale menzogna, mi lascio andare, rilassando i miei muscoli tesi e contratti. 
Cammino lentamente, sentendo quel leggero venticello soffiare sui nostri visi e scompigliare alcune ciocche di capelli.
Riccardo si guarda intorno, cercando con gli occhi i suoi colleghi. Vediamo tre uomini, vestiti con molto buon gusto, sorriderci e scuotere la mano verso la nostra direzione. Accanto a loro, ci sono tre donne. Saranno le loro fidanzate, o come dice Riccardo, le loro mogli. Il mio finto fidanzato ricambia il saluto, spingendo la mia schiena contro il suo petto perfettamente fasciato dalla camicia e dalla giacca.
"Seguimi" Aumenta la presa sulla mia mano, riuscendo a trasferirmi una quantità immensa di rassicurazione. Mi fido ciecamente di lui e questo mi tranquillizza davvero moltissimo.
Sarà al mio fianco per tutta la serata, aiutandomi quando crollerò miseramente su me stessa.
"Finalmente, Riccardo! Pensavamo non venissi più" Esclama uno degli avvocati, avvicinandosi.
Lo abbraccia calorosamente, prima di dargli un'amichevole pacca sulla spalla. Lui ridacchia, prima di lanciarmi uno sguardo e regalarmi un piccolo sorriso.
"Lei è Federica, la mia ragazza" Mormora indicandomi. Dai suoi occhioni azzurri posso immediatamente notare quanto sia felice di avermi con lui e nel mio piccolo, lo sono anch'io.
L'uomo mi guarda, allungando la mano verso di me per poter stringere la mia è presentarsi.
"Io sono Fabrizio"
Gli sorrido educatamente, sentendo gli sguardi di tutti puntati sulla sottoscritta. All'improvviso sento il braccio di Riccardo circondarmi il bacino e mi attira a sé con un veloce e deciso movimento. Gli altri colleghi e le loro rispettive donne si presentano, riuscendo a mettermi a mio agio.
Faccio diversi e profondi respiri, mordendomi il labbro inferiore più volte e cacciando via alcune ciocche di capelli che mi ricadono sulla fronte.
Ci sediamo al nostro tavolo, sistemandoci come vogliamo. Il cuore mi martella talmente forte, tanto da aver paura che possano sentirlo. Bevo un sorso d'acqua per eliminare questa tensione che mi sta uccidendo lentamente, facendomi tremare lo stomaco.
"Da quanto tempo tu e Riccardo state insieme?" Mi chiede la ragazza di Fabrizio. Credo si chiami Carlotta.
Per un istante schiudo le labbra, sorpresa a causa della sua domanda ma l'istante dopo, acquisto abbastanza coscienza in modo che possa risponderle.
"Da quasi due anni"
"Eh beh, parecchio" Osserva. Io annuisco dolcemente tagliando un piccolo pezzetto della mia pizza per poi mangiarlo.
Riccardo parla tranquillamente con i suoi colleghi, mentre io mi prendo un istante per poterlo guardare. Ha la guance un po' arrossate, le labbra gonfie e gli occhi dannatamente lucidi e cristallini tanto da far perdere il respiro a chiunque li guardi.
"Siete innamoratissimi... è molto evidente" Bisbiglia con voce piccola. Io la guardo, notando un leggero sorriso sorgere sulle sue labbra, perfettamente delineate dal leggero rossetto rosso fuoco.
Inizio a sentire un po' di imbarazzo farsi strada dentro di me, fino ad attraversare ogni mio muscolo e farlo vibrare con leggerezza. "Conosco Riccardo da un paio di anni, e sono certa di non averlo mai visto così felice" Continua. Mi prendo qualche secondo per poter rammentare le sue parole e un vuoto improvviso mi pervade il cuore immediatamente.
"Immagino sia così, anche io sono felice con lui" Finzione o no, lo penso davvero. Lui mi rende diversa sotto tutti i punti di vista, riesce a farmi vivere davvero e nell'ultimo mese, la causa della mia serenità è soltanto lui. Dio mio, devo davvero tutto a quest'uomo.
"Di cosa parlate, angelo?" Ad interromperci è proprio la sua voce roca e tremendamente dolce, che spezza questa nostra 'strana' conversazione.
"Niente di importante, tesoro. Va tutto bene" Lo rassicuro accarezzando i suoi capelli che profumano di vaniglia. Mi lascia un bacio sulla punta del naso, appoggiando la sua mano sulla mia coscia coperta del vestitino.
Un gesto che mi lascia senza parole ogni volta, un gesto sempre inaspettato, ma comunque sempre bellissimo e intimo. Incrocio le nostre dita con delicatezza, trasferendogli la giusta quantità di carica. Lui riesce a fare la stessa cosa con me e non potrei esserne più felice. Sfiora la mia pelle più volte, facendomi sorridere e poi sospirare.
"Dovresti chiamarmi 'tesoro' più spesso" Mi sussurra qualche istante dopo.
"Vedremo, questo è un caso alquanto speciale" Rispondo con una risatina. Lui mi segue all'istante continuando a stuzzicarmi ancora per un po'.
La serata si conclude velocemente, così velocemente che sembra sia appena volata via davanti ai miei occhi come cenere fra le mani del vento. Devo dire che passare un paio d'ore con loro non è stato poi così noioso. Mi sono divertita moltissimo, l'atmosfera era molto piacevole e divertente.
"Grazie per oggi, angelo" Sorride Riccardo, non appena parcheggia l'auto sotto la mia abitazione. Giro il capo verso di lui, incrociando i suoi occhioni blu.
"Di niente, l'ho fatto con piacere. Davvero"
Mi avvicino, regalandogli un luminoso sorriso. Lui fa lo stesso, mettendo in mostra i suoi denti perfettamente bianchi e facendo perdere un battito al mio cuore.
"Sei stata brava a recitare"
"Anche tu lo sei stato" Rispondo sinceramente. "Buonanotte, avvocato mascalzone"
Appoggio le sue labbra sulla sua guancia, schioccandogli un piccolo e dolce bacio sulla pelle. Al contatto chiude gli occhi, godendosi questo mio gesto al cento per cento.
Quando mi stacco, noto uno strano luccichio all'interno delle sue iridi, forse sarà stanchezza o forse si tratta soltanto del mio riflesso.
"Buonanotte, angelo mio"
"Vado" Sto per aprire la portiera, ma la sua mano che si appoggia con violenza sulla mia, blocca ogni mio gesto, trasformandomi in una statua di pietra. Si lecca le labbra lentamente, guardandomi per un istante e abbassando il capo verso la mia direzione. Nel momento in cui lo fa, riesco ad essere cosciente che questa serata, forse prenderà una piega diversa.

Preparatevi per il prossimo😍😏
-Roberta😈

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora