Capitolo 3.

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"Allora? Ti va di venire con me questa sera?" Mi domanda mia sorella Arianna, per l'ennesima volta. Lei ha qualche anno in meno di me, ma andiamo comunque d'accordo. Alcune volte stiamo insieme ed entrambe non facciamo altro che aggiornare la lista dei vari episodi che succedono all'interno della nostra vita.
"Stasera non credo, Ari. Sono molto stanca"
"Oh eddai su, beviamo qualcosa insieme e poi torniamo a casa" Insiste, muovendo ripetutamente la mia gamba, facendomi sbuffare sonoramente.
"Ti faccio sapere nel pomeriggio, va bene?" Chiedo. "Adesso è tardi. Devo tornare di nuovo in biblioteca"
"Lo prendo come un si, sorella" Mi stuzzica ridendo.
"Non lo è"
"Ti ringrazio, sei la migliore" Mi lascia diversi baci sulla guancia, prima di correre verso le scale. "Ti raggiungo questa sera alle venti"
"Va bene, non farmi aspettare altrimenti vado a rifugiarmi dentro al mio lettino" La avviso immediatamente.
Lei urla ad alta voce di non preoccuparmi, prima di sparire e raggiungere il piano superiore.
Io lancio uno sguardo divertito a mia madre, che osserva con attenzione questo nostro scambio di risposte immediate. "Grazie per il pranzo, mamma"
"Di niente, figliola. A domani"
Lascio un veloce bacio sulla guancia sia a lei che a mio padre e raggiungo la mia auto, sfrecciando lungo i viali di Milano per poter raggiungere la biblioteca.
Il tragitto è silenzioso e tranquillo, dovuto anche dal fatto che si riesce a circolare in maniera molto rapida.
Tra mille libri e mille clienti, il pomeriggio trascorre abbastanza in fretta e quando mia sorella varca la soglia della biblioteca, realizzo quanto velocemente sia volata la giornata.
"Wow, puntuale! Miracolo" Esulto, premendo l'indice sul tasto del computer per spegnerlo. Lei scoppia a ridere e mi raggiunge, schioccando un bacio sulla mia guancia.
"Scema, io sono sempre puntuale"
"Su questo ho qualche serio dubbio" La stuzzico. Lei mi fa la linguaccia, aspettando che spenga tutte le luci per uscire. Lo faccio all'istante, lasciando scivolare la chiave all'interno della serratura per poter chiudere la porta. "Dove andiamo?"
"Al solito pub"
Raggiungiamo l'auto all'istante, sentendo quel venticello piacevole soffiare sulla nostra pelle. Dopo il forte caldo della giornata, questo è tutto quello che ci serve.
"Ho proprio bisogno di dimenticare tutto ciò che mi circonda per un po'" Ammette. La nostra città viene interamente illuminata dai diversi fari, che riescono a renderla affascinante e movimentata.
"Perché? È successo qualcosa?"
"No, assolutamente. Te lo direi"
Io annuisco, e dopo due isolati riusciamo a raggiungere la nostra destinazione. Avanziamo verso l'entrata del pub con lentezza, sentendo un forte odore di alcolici invaderci le narici. Arianna mi fa segno di seguirla, riuscendo a sederci sui due sgabelli di legno proprio accanto al bancone.
"Cosa vi porto, belle ragazze?" Ci chiede sorridente il barista.
"Due sex on the beach, per favore" Esclamo appoggiando la fronte sulla mia mano un po' calda. Sospiro pesantemente, socchiudendo dolcemente gli occhi.
La confusione qui dentro non è eccessiva, ma dopo una giornata faticosa e lontana da casa, non è il massimo della tranquillità.
"Stavo pensando di acquistare un appartamento in centro. Magari vicino all'Università" Mi informa mia sorella all'improvviso. Sorseggia lentamente il suo cocktail, mandandolo giù con una leggera calma.
"Ah, è un grande passo. Brava! Quando l'hai deciso?"
"Ci pensavo già da un po', ma non l'ho ancora detto a mamma e papà" Risponde con un piccolo sospiro. "Spero saranno contenti"
"È una parolona, Ari. Non lo saranno al cento per cento, proprio come non lo sono stati per me" Rispondo cercando di farle capire la realtà di fatti.
"Lo so" Borbotta. "Ma sono sicurissima di volerlo fare. Non devo aver paura delle conseguenze"
"Ben detto, sorella!"
Allungo il braccio verso la sua direzione, facendo sfiorare i nostri calici per poter fare un brindisi istantaneo. Scoppiamo a ridere all'istante, sentendoci libere e spensierate almeno per un po'.
Il mio sguardo osserva ogni singola persona che ci circonda, ma nel momento in cui i miei occhi castani si scontrano con due color mare, il mio sangue si gela, riuscendo a farmi imbarazzare.

Riccardo.

Lui mi scruta con attenzione, per poi sorridermi con dolcezza e un pizzico di gentilezza. A passi veloci, lo vedo avvicinarsi riuscendo ad attirare la mia attenzione immediatamente.
Tra le mani tiene una birra e mi prendo un secondo, per poter ammirare le sue dita che aumentando notevolmente la presa sulla bottiglia di vetro. Io faccio lo stesso con il mio calice, torturandolo in una maniera tutt'altro che normale.
Quando ci ritroviamo l'uno di fronte all'altra, non riesco a fare a meno di sorridere imbarazzata.
"Ciao, ragazza di cui non conosco il nome"
"Ciao, Riccardo" Mormoro, facendolo sogghignare. "Cosa fai? Mi segui?" Chiedo incrociando le braccia al petto. Mia sorella ci osserva, godendosi questo nostro momento con divertimento e occhi sognanti.
"Tu cosa fai? Mi dai del tu così all'improvviso?" Mi stuzzica ridacchiando. "E comunque no, non ti seguo. Non mi aspettavo di trovarti qui"
"Neanche io" Affermo. "Comunque, lei è mia sorella Arianna"
Lui le sorride, afferrando la sua mano che lei stringe immediatamente.
"Io sono Riccardo" Sussurra lui, incrociando poi i suoi occhi nei miei. Mi guarda per un istante, sorseggiando la sua birra per poi farla scivolare lungo la sua gola che si muove davvero lentamente. "E se domani passassi in biblioteca? Ci sei?"
"Io sono sempre lì. Non mi muovo"
"Perfetto! Allora ci vediamo domani, angelo" Sussurra, lasciandomi senza parole per il soprannome con cui mi ha appena chiamata.

'Angelo'.

Oddio.

"Ciao Arianna"
Prima che possa rispondergli, va via, lasciando che la sua voce continui a rimbombare dentro di me.
"Ma chi è quest'uomo così dannatamente sexy ed eccitante?" Esulta Arianna, soffiando sul mio viso. Io appoggio una mano sulle sue labbra, sperando che la smetta di dire altre parole.
Lei si dimena, per poi scoppiare a ridere e afferrare i miei polsi. "Mi dici da dove è uscito questo qui?"
"L'ho conosciuto in biblioteca soltanto questa mattina" Ammetto a bassa voce. "Lui non sa ancora il mio nome"
"Penso che fra qualche giorno, quando sarete sul tuo letto a scopare non lo dimenticherà più" Esclama. Io spalanco gli occhi immediatamente, volendo abiurarla come sorella.
"Ma Arianna! Non dire sciocchezze!"
"Oh ma non sono sciocchezze. Quell'uomo è da prendere, buttare sul letto, legarlo e fargli solo Dio da cosa" Oh Santo cielo.
"Da quanto tempo la tua mente è attraversata da queste idee erotiche?"
"Da sempre, Federica. Da sempre."

Andiamo bene ahaha😂
Spero vi piaccia!
-Roberta🌟

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora