Capitolo 39.

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Riccardo.

Mi sveglio lentamente, sentendo il dolce profumo di Federica ancorato fra le lenzuola che circondano il mio corpo. Ancora con gli occhi chiusi, allungo le braccia verso il lato opposto del materasso riuscendo a sfiorare soltanto il vuoto. Sospiro pesantemente, sentendo il rumore del flusso d'acqua provenire dal bagno. Riesco a capire che la mia donna sta facendo la solita doccia mattutina, infatti mi ritrovo a sorridere come un ebete, immaginando la sua pelle setosa e chiara coperta di schiuma bianca.
Schiudo lievemente gli occhi, incontrando dei leggeri raggi di luce filtrare attraverso le tende che sfiorano le finestre in maniera delicata e precisa. Mi abituo subito all'intensità e poi afferro il cellulare, appoggiato sul comodino, per poter leggere i numerosi messaggi.
Rispondo a Francesca che dice di aspettarmi fra un'ora in ufficio per un consiglio e auguro il buongiorno a mia madre che ammette di sentire parecchio la mia mancanza. Fra le labbra mi sorge un sorriso che riesce a spegnere tutti i miei tormenti.
Mi lascio andare contro il materasso, pressando per l'ennesima volta la schiena contro le fredde lenzuola. Socchiudo gli occhi e per un istante percorro la lite di ieri con Fede, sentendo un pizzico di dolore pervadere le pareti del mio cuore. Crollo piano piano, ma aver chiarito con lei mi dona un'immensa tranquillità che non riuscivo ad avere da un paio d'ore.
Amo il caos della sua vita, che combacia perfettamente con il mio, e si sa che due caos messi insieme formano un universo intero. Ecco, bastiamo noi in questo caos impossibile, che riusciamo a rendere qualsiasi cosa possibile.
"Sei sveglio?" La sua voce risuona all'interno della camera, eliminando tutti i pensieri all'interno della mia mente. Ruoto il capo verso la sua direzione, vedendo le sue iridi castani incrociarsi con le mie immediatamente. Esse scivolano lungo il suo corpo, coperto soltanto dal leggero e corto accappatoio bianco. I suoi capelli ricadono proprio sopra le spalle e quella leggera frangia le sfiora delicatamente la fronte, coprendo un po' i suoi occhioni delicati ma anche selvaggi.

Dio, quanto è bella.

La guardo intensamente per diversi secondi, non riuscendo a bloccare tutti i pensieri poco casti che mi hanno appena attraversato la mente.
Quando appoggia le mani sui fianchi e mi lancia un'occhiataccia, riesco a capire quanto forte la stia fissando, infatti faccio un profondo respiro e scuoto più volte la testa.
"Buongiorno, avvocato"
Si avvicina a me lentamente, e io appoggio entrambe le mani sul materasso per sistemarmi in maniera eretta.
"Buongiorno, angelo"
Pressa le ginocchia contro il letto, circondando il mio collo con le sue braccia e accarezzarmi la nuca con dolcezza. Ritrovo le sue labbra sulle mie in un istante, sentendo il suo cuore battere contro la cassa toracica in maniera molto irregolare e veloce. Alcune goccioline d'acqua percorrono la pelle del suo collo lentamente e le elimino con le punte delle dita, facendola sorridere sulle mie labbra.
Accade tutto in pochissimi secondi: lei mi accarezza le spalle, io sfioro i suoi fianchi e con un veloce movimento riesco a posizionarla a cavalcioni sulle mie gambe. Il contatto dei nostri bacini mi fa rabbrividire e il fatto che sia mezza nuda sopra di me, mi fa andare in pappa il cervello.
Riprendo a baciarla, senza darle modo e tempo di riprendere fiato. Le mie mani scendono ad accarezzare il suo bacino, per poi scostare l'accappatoio con le punte delle dita e sfiorare le sue cosce setose e completamente scoperte. "Dio..." Mugolo sulla sua pelle, lasciando un veloce bacio sull'incavo del suo collo.
La sento sospirare piano, prima che si spinga verso la mia direzione per poter avere un contatto maggiore. Più intenso. Più potente. Tanto da farmi mancare il respiro.
Il suo petto si abbassa e si alza velocemente sotto il mio tocco, mentre le nostre lingue tornano a stuzzicarsi tra di loro. Le sue mani calde si fanno spazio sul mio petto, accarezzando e pizzicando la mia pelle con le unghie. Con una leggera spinta la faccio sdraiare sotto di me. I suoi occhi castani, illuminati dai leggeri raggi del sole, si incrociano con i miei con una leggerezza davvero infinita. I nostri battiti diventano sempre più irregolari, e riesco a percepirli alla perfezione. È tutto così strano. Il suo corpo si riempie di tanti piccoli brividi e un piccolo sorriso scappa dalle mie labbra rosse e completamente umide a causa dei suoi forti baci.
Federica inizia a baciarmi il mento, regalandomi una piccola e dolce tortura che mi fotte il cervello e il cuore. La sua lingua traccia improbabili forme sulla mia pelle, mentre incastra le mani tra i miei capelli per poi scendere lungo le spalle e la schiena.
Cerco di rimanere lucido e chino il capo verso di lei, leccando ancora qualche goccia d'acqua rimasta sul suo corpo: sotto l'orecchio, sul collo, sulla clavicola e sul petto.
I miei boxer continuano a lottare contro il mio sesso, completamente impazzito e ogni volta che ci sfioriamo, il mio corpo riceve una scossa elettrica, quasi insopportabile ma comunque bellissima.
"Riccardo..." Il suo respiro è irregolare. Proprio come il mio. Lei mi guarda. Io la guardo. Socchiudo gli occhi un istante e la bacio lentamente, per poi aprirli e ritrovarla ancora più bella di qualche istante prima.
"Ti voglio..." Non so quanto tempo dovrò aspettare ancora per fare l'amore con lei, ma lo farò, non importa. Ho bisogno di averla, ma il bisogno che lei si senta amata e rispettata da tutto questo, supera davvero ogni cosa.
"Anche io" Mormora soltanto con un filo di voce. Queste due brevi e semplici paroline riescono alla perfezione a far impazzire i miei ormoni, che lottano da diversi minuti.
Mi stringe il viso, permettendo ai nostri occhi di incrociarsi. La passione ci travolge completamente, sfiorando i nostri corpi per poi provocare diverse e numerose scintille che iniziano ad accarezzarci con delicatezza, passione e amore.
"Mi fai perdere ogni ragione." Riesco a dirle. Lei sospira, spingendo il suo seno coperto contro il mio petto completamente nudo e caldo a causa del nostro contatto.
"Dobbiamo andare, lo sai?" Lei spezza del tutto questo momento, trasformando quell'eccessiva eccitazione in una fretta improvvisa. Caccio via uno sbuffo, spostando lo sguardo verso il soffitto per evitare il suo.
"Lo so"
"Perdonami per aver iniziato una cosa impossibile da terminare" Bisbiglia con un piccolo sorriso malizioso. Le sue guance sono leggermente arrossate e le sue labbra sono tutte da baciare e da mordere. Questa donna è il sesso, dico davvero.
"Sei una stronza" Soffio tra i denti. "Mi fai eccitare e poi non realizzi i miei sogni"
Lei ride abbassando lo sguardo fra le mie gambe, notando il mio amico completamente impazzito a causa sua.
"Dio, sei disgustoso" Intrufola la testa nell'incavo del mio collo, lasciandomi un piccolo bacio bagnato per poi inumidirlo con la punta della lingua.
"Colpa tua" Riesco a farla imbarazzare immediatamente e ne sono davvero orgoglioso. "Vai a vestirti o sarò costretto a prenderti proprio qui, nonostante il lavoro ci chiami" Puntualizzo.
Alza gli occhi al cielo e si solleva, scoprendo completamente la sua coscia e rendendo visibile una parte del suo sedere.
"Tu corri in bagno, potresti seriamente scoppiare tra poco"
"Vado a fare una doccia" La incalzo, con un sorriso malizioso e mi alzo.
"Fredda, magari. Così rilassa tutti i tuoi spiriti bollenti" Afferma, sciogliendo il nodo dell'accappatoio. Mi guarda per un istante, e non appena raggiungo il corridoio, un lungo sospiro scappa dalle sue labbra.
"Ti aspetto, bambola... così mi tieni compagnia" Le dico velocemente prima di entrare all'interno del bagno. Lei scoppia a ridere imbarazzata e in quel momento nulla ha più senso. Se non lei. Se non noi.

E finalmente abbiamo anche conosciuto il punto di vista di Riccardo! Spero vi piaccia.
Un bacio😘
-Roberta

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora