Capitolo 37.

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Da esattamente un'ora non faccio altro che pensare con costanza alla discussione avuta con Riccardo. Le sue parole continuano a rimbombare all'interno della mia mente, riuscendo a confondermi ancora di più. Aver litigato con lui mi rende poco quieta e vorrei davvero poter cancellare tutto quello che è successo con lui questa mattina.
Sono già le dieci e il fatto di non vederlo ancora per un po', aumenta la mia voglia di scoppiare in un pianto disperato e affogarmi di cioccolata per sempre. Entrambi avremmo dovuto reagire in maniera completamente diversa, cercando di combattere tutte le problematiche che potevano confonderci.
Il mio cervello continua a ripetere tutte le parole che mi ha detto, facendomi crollare pian piano; mentre il mio cuore continua ad urlare di aver bisogno di Riccardo più di qualunque altra persona al mondo.
A spezzare del tutto questa crisi è lo squillo del mio cellulare, che inizia a vibrare ininterrottamente sul bancone. Mi affretto ad afferrarlo, sentendo una strana sensazione di angoscia nel momento in cui noto che il mittente della chiamata non è Riccardo, bensì Giulia, la mia migliore amica dai tempi delle medie. "Pronto?" Domando, trascinando il dito sullo schermo per rispondere.
"Ciao, Fede!" Sono costretta ad allontanare l'aggeggio dell'orecchio a causa del suo tono di voce molto alto. "Come stai? Dove sei? Io sono appena tornata a Milano"
Ha passato le ultime tre settimane in Sardegna dai suoi nonni e il fatto che mi abbia chiamato al suo ritorno mi fa sorridere e trovare quel pizzico di affetto che mi serve.
"Tutto bene, sono a lavoro. Ti sei divertita?" Le chiedo, sforzandomi nel sorridere nonostante la situazione che mi ritrovo ad affrontare nelle ultime ore.
"Moltissimo, ma non vedevo l'ora di ritornare. Mi è mancato moltissimo questo posto" Esclama gioiosa. "Ti va se tra mezz'ora ti raggiungo in biblioteca per bere qualcosa insieme?"
Io alzo lo sguardo verso il soffitto, sentendo il bisogno di incontrare Giulia ma anche di chiarire lo strano litigio con Riccardo. Ma non esito un istante per accettare la sua proposta. Ho davvero bisogno di vederla e di parlare un po' con lei.
"Va benissimo. Ti aspetto qui"
Dopo averla salutata, interrompo la conversazione. Respiro profondamente, accarezzandomi la fronte con le punte delle dita. Inizio a sentirmi parecchio agitata, anche se le ragioni per esserlo sono davvero inesistenti.
Il pensiero di Riccardo mi attraversa la mente in maniera velocissima, formando un lieve velo di tristezza. La sua mancanza inizia a diventare maggiore, per cui il mio cuore reagisce in maniera negativa e comincia a battere in maniera spedita, confondendomi del tutto. Provo a chiamarlo, ma al terzo squillo si attacca la segreteria; il fatto che abbia rifiutato la chiamata alimenta la mia rabbia, facendomi innervosire.
Dalle mie labbra scappa un'imprecazione, ma riesco a calmarmi l'istante dopo per poi sospirare leggermente. Mi sento impotente e in tutta sincerità, inizio ad essere molto più fragile rispetto a qualche minuto prima.
Cerco di cacciare via ogni pensiero, iniziando a sistemare ogni singolo libro sugli scaffali della biblioteca. Ci riesco, ma solo per qualche minuto, poiché l'arrivo di Giulia riesce a far emergere la realtà che mi circonda. "Fede!" Urla spalancando le braccia, regalandomi un dolce e felice sorriso.
La raggiungo velocemente, stringendola a me e regalando ad entrambe l'affetto che ci serve. "Dio mio, quanto mi sei mancata"
"Mi sei mancata anche tu. Tantissimo" Sussurro. Le lascio un bacio sulla guancia, per poi abbracciarla di nuovo. Sono felice di rivederla. Devo dire che la sua mancanza iniziava a pesare parecchio per cui averla di nuovo qui con me, mi rende molto più tranquilla e felice. "Ho tantissime cose da raccontarti"
"Belle o brutte?" Chiede prima di sciogliere l'abbraccio e guardarmi negli occhi con attenzione.
"Belle" Rispondo senza esitare un momento.
È sempre stata brava a cogliere il mio stato d'animo attraverso lo sguardo e sono sicura che riuscirà a farlo anche questa volta.
"Hai una luce diversa, signorina Carta..." Dice maliziosamente, avvicinandosi al mio viso e puntarmi l'indice proprio sulla punta del naso.
Ecco appunto, mi conosce fin troppo bene.
"Mi sono fidanzata!"
Dalle sue labbra scappa un 'oh' molto lungo seguito da un felice sorriso che fa automaticamente sorridere anche me.
"Oddio, devi assolutamente raccontarmi tutto!" Urla afferrando la mia mano per poi guidarmi verso l'uscita. Chiudo velocemente la porta vetrata della mia biblioteca e insieme ci dirigiamo al solito bar. L'aria è molto fresca e quei lievi raggi di fine Settembre riescono a riscaldare la mia pelle molto lentamente. Ci posizioniamo al nostro solito tavolino, chiedendo al cameriere di portarci dell'acqua tonica. "Allora? Come si chiama il don Giovanni?" Mi chiede Giulia, volendo sapere ogni dettaglio. Fa scivolare le sue dita lungo i capelli rossi sciogliendo il piccolo e perfetto boccolo sulla ciocca.
"Si chiama Riccardo" Ammetto con un piccolo sorriso. "Ed è un avvocato matrimonialista"
"Oh wow, hai fatto colpo!" Scherza. Io scoppio a ridere, sentendo un leggero calore farsi spazio sul mio viso. "Sei davvero innamorata, vero?"
Per un istante, il suo sguardo si fa serio e il mio lo segue poco dopo.
"Si, credo di si. Sta diventando l'unica certezza che ho" Sussurro. "Dopo tutto quello che è successo con Andrea pensavo di non ritrovare mai più l'amore vero, ma evidentemente mi sbagliavo"
"Eri soltanto molto spaventata da quell'esperienza e avevi tutte le ragioni per esserlo" Allunga una mano verso la mia, stringendola con dolcezza. Delle sue parole faccio tesoro, mi conosce da diverso tempo e sa perfettamente ogni singola cosa che è avvenuta all'interno della mia vita. "L'importante è che tu sia felice con lui. Questo è davvero essenziale in un rapporto"
"Lo sono" Bisbiglio, completamente sincera e con il cuore a mille. Riccardo mi rende felice, è il mio punto fermo da quando ci conosciamo. "È riuscito a farmi innamorare di nuovo"
"Sono contentissima per te! Non vedo l'ora di conoscerlo! Sono così eccitata, oddio!" Cinguetta emozionata. Io sospiro e scoppio a ridere sonoramente. "Spero di poterlo fare al più presto"
"Promesso! Avrei voluto farlo anche oggi, ma poche ore fa abbiamo litigato e credo proprio che non parleremo per le successive tre/quattro ore" Ammetto. Alle mie parole percepisco un piccolo dolore al cuore, ma provo a non dargli molto peso. Sono quasi sicura che si risolverà tutto molto presto.
"Iniziamo bene! Chi ha sbagliato chiederà scusa e sono certa che chiarirete all'istante"
"Non è semplice e questo lo sai anche tu" Sospiro con un filo di voce.
"Certo che lo so, ma è giusto che sia così. L'amore non è semplice, non lo è mai stato... ma è necessario un po' di impegno da entrambe le parti" Bisbiglia, riuscendo a far emergere il suo lato da filosofa professionista. "E poi, per quale diavolo di motivo avete litigato?"
Distolgo lo sguardo dai suoi occhioni neri, poggiandolo su un punto indefinito e non molto lontano da noi; faccio un profondo respiro per poi iniziarle a raccontare tutto quello che è successo questa mattina.
Per tutto il tempo Riccardo resta nei miei pensieri, iniziando a confondere anche il mio cuore. Ma quest'ultimo contiene anche delle speranze: delle piccole ma grandi speranze che tutta questa strana situazione possa diventare soltanto un brutto ricordo.

Buonanotte💘

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora