Capitolo 9.

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"Dubito riuscirai mai a mangiare questo enorme panino. È davvero troppo grande" Ride Riccardo indicando il mio cheeseburger.
"Oh no, lo mangio tutto." Ammetto pizzicandolo con i denti. "Sono lenta ma ci riesco sempre"
"Piccola ma golosa eh?"
"Certo" Rispondo, facendo spallucce e poi gli sorrido. "Potrei mangiare anche a te"
"Uh addirittura e perché non lo fai?"
"Siamo circondati da troppe persone, avvocato"
Lo vedo ridere e nel momento in cui lo fa non riesco a non seguirlo. Il suo viso viene illuminato, aumentando quel bisogno di guardarlo per l'eternità.
Solleva il suo vassoio, prima di alzarsi e posizionarsi proprio di fianco a me.
Io lo osservo, mentre le sua gamba sfiora la mia con dolcezza.
"Non puoi stare senza di me, vero?" Gli sussurro, portandomi il labbro inferiore fra i denti. Lui lascia scivolare la fronte sulla mia spalla, schioccandomi un piccolo bacio sulla pelle che viene scoperta dal mio abito rosso. Diversi brividi mi attraversano la spina dorsale, il cuore inizia a pompare più velocemente e le ginocchia iniziano a cedermi immediatamente. Siamo vicini. Troppo. I nostri corpi provocano delle piccole scintille che ci rendono davvero molto fragili.
"No, non ci riesco proprio" Borbotta circondando il mio bacino con le sue braccia. Mi stringe piano, riuscendo a far intrufolare la mia testa lungo l'incavo del suo collo.
Non riesco a bloccare il mio braccio quando scivola sulla sua spalla per poi salirgli verso i capelli, che inizio a sfiorare con i polpastrelli in maniera dolce e delicata.
"Ci sai fare con le coccole..." Mi dice con un filo di voce e gli occhi socchiusi. Sembra un bimbo.
"Dici? Sto cercando di fare del mio meglio, avvocato"
"Dico dico" Annuisce, pizzicando il tessuto del mio abito con le unghie. Io ridacchio per il leggero solletichio provocato e lui lo nota. "Se non fossimo qui, ti direi di continuare per sempre"
"Lo so, ma non possiamo. Dobbiamo assolutamente finire di mangiare"
Lui si stacca a malavoglia, sbuffando piano e sorseggiando con lentezza la sua coca cola.
Ogni tanto mi guarda, riuscendo ad incastrare le nostre iridi che non fanno altro che inseguirsi.
Afferro una patatina con le dita, affondandola all'interno del ketchup e poi della maionese. Avvicino il mio braccio verso di lui, prima di sfiorare le sue labbra e farle schiudere. La mangia lentamente, gustandola con lentezza.
"Sa di te" Mormora ancora con gli occhi chiusi.
Io alzo un sopracciglio, sorridendogli immediatamente.
"Non mi hai mai assaggiata. Non puoi saperlo"
"Potrei farlo in questo istante"
Arrossisco immediatamente, sentendo l'imbarazzo crescere notevolmente e non fermarsi. Questa conversazione sta prendendo una piega diversa e a notare dal suo sguardo, riesco a cogliere quel pizzico di malizia presente sul suo viso.
"Non è il luogo adatto, Marcuzzo" Gli faccio notare, dando un piccolo morso al mio panino.
"Ma è il momento giusto"
"Non è né il luogo né il momento" Lo correggo, sospirando. Nonostante cerchi di non incastrare il suo sguardo, lui ruota un po' il capo, riuscendo a farlo alla perfezione.
"E perché mai?" Ci avrei scommesso la vita che me lo avrebbe chiesto. Davvero.
"Smettila di fare domande"
"E perché mai?" Domanda per l'ennesima volta. "Tu smettila di fare la donna con il cuore di ghiaccio, angelo" Continua.
"Io non sono una donna con il cuore di ghiaccio" Mi difendo facendo il labbruccio. Lui mi lancia un'occhiata, facendomi ridacchiare piano.
"Invece lo sei" Sospira, sfiorandomi guancia con il dito. "Ma presto riuscirò a farti sciogliere"
"Non ci è mai riuscito nessuno. Non credo che tu lo farai"
"Ehi, non sottovalutarmi" Scherza, colpendo scherzosamente la mia spalla. Non riesco a bloccare quel sorriso che sorge sulle mie labbra non appena ammiro il suo sorriso. "Prima o poi, il ghiaccio si scioglie. E sai perché non ci è mai riuscito nessuno? Perché la gente non sa aspettare."
Le sue parole mi provocano un vuoto allo stomaco, riuscendo a far cedere una parte del mio cuore. Rimango spiazzata, forse a causa dell'estrema verità all'interno di questa frase.
"Già, non sa aspettare" Ripeto accompagnata da un leggero sospiro.
"Io invece aspetterò" Mormora. I suoi occhi sono incrociati nei miei. Ogni singola cosa attorno a noi sembra sia sparita. Siamo solo lui ed io. Il mio cuore freddo e gelato, e il suo, caldo e intenso. Riesce a riscaldarmi, a rafforzarmi e a proteggermi da tutto il resto.
"Lo farai davvero?" Mormoro sottovoce, sentendo quel forte bisogno di sentirgli dire ancora una volta tutto ciò che pensa.
"Lo farò davvero" Bisbiglia dolcemente. L'azzurro dei suoi occhi è limpido e cristallino, riuscendo a trasferirmi quella felicità che non sfioravo da un po', forse a causa del mio allontanamento con la realtà dovuto alle troppe delusioni della vita, forse per il mio carattere da stronzetta acida priva di dolcezza.
"Mi abbracci per un istante?" Domando. La necessità di essere stretta tra le sue braccia è davvero immensa. Un abbraccio può davvero  sistemare ogni cosa, curare le profonde ferite o proteggere dal mondo esterno. Un abbraccio è tutto.
Lo vedo annuire e sorridermi immediatamente, prima che le sue braccia stringano il mio corpo come non ha mai fatto nessuno. Io faccio lo stesso, circondando il suo collo per poi accarezzare i suoi capelli che profumano di colonia.
"Un giorno mi racconterai tutto" Bisbiglia soffiando sulla mia pelle nuda e terribilmente accaldata.
"Tutto cosa?"
Lui si sposta dolcemente, riuscendo a far incrociare i nostri occhioni un po' lucidi ed emozionati.
"Tutto ciò che è accaduto nella tua vita" Risponde, scrollando le spalle.
"Non vorrei annoiarti..."
"Sono certo che non lo farai, smettila di dire stronzate" Afferma con tranquillità.
"Scoppierò a piangere come una bambina e io odio farlo" Piagnucolo schioccando la lingua al palato.
"Ti asciugherò ogni lacrima, angelo" Io gli sorrido sinceramente, trovando un piccolo conforto nelle sue parole.
"Grazie, Riccardo. Davvero"
Lui scrolla le spalle, chiedendomi con lo sguardo il motivo per il quale lo sto ringraziando. Forse per tutto.
"Stai serena. Vieni qui" Mi circonda le spalle, lanciandomi poi un bacio sulla fronte. "Ci sono io"
Io annuisco, stringendomi ancora un po' di più a lui e avvolgendo il suo bacino con le mie braccia.
Mi lascio andare nel suo abbraccio, cercando di avere fiducia in quest'uomo che sta provando a proteggermi dai mostri del mio passato, ancora ai suoi occhi, sconosciuti. 

Buon pomeriggio!
Come avete ben capito, un importante fattore che caratterizzerà questa storia sarà il passato difficile di Federica. Presto capirete tutto! Promesso.
Un bacio❤
-La vostra Roby

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora