"Sei pronta?" Domanda Riccardo guardandomi attentamente. Ci troviamo proprio di fronte la casa dei miei genitori e la tensione è davvero altissima. Le nostre mani sono perfettamente incrociate e ogni tanto aumento la presa, cercando di bloccare il leggero tremolio che le attraversa.
"Si, andiamo"
Chiude a chiave l'auto, prima di stringermi fra le sue braccia e schioccarmi un delicato bacio sulla fronte.
"Stai tranquilla, va bene?"
La mia risposta è un semplice 'okay' che provo ad arricchire con un leggero sorriso. Vorrei scoppiare a piangere per l'estrema agitazione, ma devo cercare di mantenere la calma. Sia per me che per lui.
A suonare il campanello è lui e lo ringrazio con lo sguardo. Stringe le mie dita fra le sue, donandomi una quantità di rassicurazione davvero immensa. Il mio cuore batte ad una velocità estrema e ho paura che si possa fermare da un momento all'altro; questo succede non appena la porta di casa si spalanca rivelando mia madre circondata da un abito nero e un leggero cardigan rosso. Il suo viso è riempito da un dolce sorriso, che fa sorridere sia me che il ragazzo al mio fianco. "Benvenuti ragazzi!"
"Buonasera signora, è un piacere essere qui" Sussurra Riccardo, allungando un braccio verso di lei per poter stringere la sua mano.
"Siamo felici che tu abbia accettato l'invito"
Lui ridacchia imbarazzato, mentre io metto in scena una risatina leggera più falsa delle banconote di trenta euro.
Non appena varchiamo la soglia di casa, ci accoglie un buon odore di cibo che riesce ad essere l'unica cosa positiva di tutto questo.
"Ho preparato la pizza. Sono la mia specialità"
"Ha fatto benissimo, adoro la pizza" Mormora Riccardo, lasciando scivolare il cappotto sulle sue spalle.
"Buonasera ragazzi" La dura voce di mio padre risuona in tutta la stanza, riuscendo a ghiacciare i nostri cuori già abbastanza tremanti e terribilmente preoccupati.
"Ciao papà"
"Salve" Non ho mai visto Riccardo così a disagio, anche se cerca di essere quanto più dolce possibile, riesco a cogliere quel leggero velo di tensione che copre ogni angolo del suo corpo.
"Stai bene?" Gli chiede. Io mi irrigidisco, cercando di capire quale sia l'obiettivo di mio padre.
"Abbastanza, lei?" Risponde calmo il mio ragazzo. L'unica cosa che riesco a fare è sfregare il palmo della mia mano sul suo fondoschiena, rilassando i suoi muscoli.
"Diciamo bene"
"Che dite? Iniziamo a mangiare? Si è già fatto tardi" Esclama mia madre, spezzando questa strana atmosfera che non fa altro che farmi sospirare.
Sussurro un veloce 'si', poggiando la borsa e i due cappotti sul divano. Raggiungiamo la cucina tutti insieme, sentendo soltanto la voce del televisore riempire questo silenzio assordante e smisurato.
L'ingresso improvviso di mia sorella riesce a farmi sorridere e non appena incontro i suoi occhi, la stringo in un abbraccio facendo ridacchiare tutti. "Grazie per essere qui" Le sussurro a voce bassa.
"Di niente, non potevo mica lasciarti sola" Risponde con dolcezza. Le lascio un bacio sulla guancia, sfiorandole una ciocca di capelli che le ricade sulla fronte.
"Ciao Riccardo"
"Ciao Arianna, è un piacere rivederti" Risponde lui.
"Anche per me"
"Vi conoscete?" Domanda mio papà con voce acuta. Il suo sguardo punge soprattutto su di me e la cosa mi fa sbuffare. Perché si comporta in questo modo? Non potrebbe semplicemente essere felice per me?
"Si, papà. Già da qualche settimana" Risponde lei, guardandomi per un istante.
"Ottimo..." Sbuffa, sedendosi a tavola. Io caccio via un sospiro, imbarazzandomi immediatamente. Forse non avrei dovuto portare Riccardo qui, avrei dovuto aspettare qualche altro mese per poi ufficializzare la cosa.
Lo raggiungiamo anche noi e quando siamo tutti seduti, l'imbarazzo cresce a vista d'occhio. La situazione degenera ogni secondo che passa e questo mi distrugge interamente. All'improvviso sento la mano di Riccardo sul mia coscia e tutto quello che riesco a fare è incrociarla alla mia, stringendo e accarezzando le sue lunghe dita con dolcezza. Ho bisogno di sentirlo ancora più vicino di quanto lo sia già.
Qualche minuto dopo iniziamo a cenare, gustando al cento per cento la nostra pizza. "Mmh, buonissima. Complimenti, signora" Si congratula il mio ragazzo, mangiandone un pezzettino.
"Grazie, sono davvero felicissima che ti piaccia" Risponde mia madre un po' imbarazzata, tamponando gli angoli delle sue labbra con un tovagliolo di stoffa.
"Allora Riccardo, lavori?" Domanda inaspettatamente mio papà, mentre beve un sorso di vino. Io deglutisco rumorosamente.
"Si, sono un avvocato matrimonialista. Il mio studio è proprio al centro della città" Afferma lui con orgoglio.
"Ah, non lo sapevo. Federica non mi aveva ancora detto nulla" Osserva con tranquillità. Riccardo ruota il capo verso di me, incastrando i suoi occhi luminosi nei miei. Lo fa lentamente, provocandomi un piccolo brivido proprio alla spina dorsale. "Ti piace ciò che fai?"
Io, mia mamma e mia sorella ci limitiamo ad osservare i due uomini di fronte a noi mentre cercano di conoscersi il più possibile.
"Si, diciamo che ci metto molta passione. Cerco di fare il mio lavoro al meglio"
"E ci riesci?" La domanda di mio papà mi spiazza. Letteralmente.
Gli occhi di Riccardo vengono totalmente attraversati da un forte luccichio che li illumina e sento un leggero sospiro uscire fuori dalle sue labbra.
"Si, moltissimo... e sono orgoglioso di questo" Afferma lui senza imbarazzo. Mio padre annuisce, mangiucchiando un pezzettino della sua pizza. Accarezzo la spalla di Riccardo con dolcezza, provando a far rilassare i suoi muscoli lievemente tesi.
Vorrei sprofondare con lentezza via da qui, cercando di dimenticare tutto questo casino che mi sta confondendo in una maniera davvero molto intensa e improvvisa. "Ho sempre amato raggiungere ogni mio obiettivo, sia nel lavoro sia nella vita, ma in questo momento vorrei cercare di ottenere una sola cosa..." Continua. Io alzo lo sguardo verso la sua direzione, cercando di capire dove vuole arrivare.
"Sarebbe?"
"La sua fiducia. Amo sua figlia, più di qualunque altra persona al mondo e voglio che lei lo sappia, è l'unica cosa che conta adesso"
Mi ama. Me l'aveva già detto, ma sentirglielo dire un'altra volta e davanti ai miei genitori, fa davvero un altro effetto. È tutto così strano, ma così dannatamente bello, tanto da togliere il fiato.
Gli occhi di mio padre si fanno più piccoli, e il colore delle sue iridi diventa leggermente più scuro. Fissa Riccardo per qualche secondo, restando in silenzio. Forse non ha il coraggio di dire qualcosa, o forse non vuole farlo.
"Lo sappiamo... è evidente, tesoro" Sorride mia mamma, rendendo più tranquilla l'atmosfera. "Stai tranquillo"
Il mio avvocato annuisce dolcemente, regalandomi uno sguardo che vale più di mille parole.
"Già, è evidente" Mormora mio papà guardandoci. Poi ci regala un sorriso, il primo di questa serata. A quel punto, io faccio lo stesso. Riesco a vedere un piccolo raggio di sole illuminare il buio e ne sono davvero felice.
So che non sarà tutto semplice e rapido, ma nonostante ciò, io e Riccardo saremo insieme ad affrontare ogni complicazione. Riusciremo a spaccare ogni ostacolo, trovando la forza che ci serve per vivere la nostra storia d'amore.Rieccomi👐❤
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Mi raccomando🌓
Volevo informarvi che ho creato una pagina su Instagram su Riccardo e Federica. Si chiama 'about_rederica_is_life' e la gestisco con mia sorella. Se vi va, andate a darle un'occhiata.
Un bacio e a presto😘
-Roberta
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Amore infinito - Federica e Riccardo
FanficFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Due anime perfettamente complici. Due cuori uniti da un amore: un amore infinito.