Capitolo 38.

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'Ti raggiungo fra dieci minuti. Ho bisogno di vederti e parlarti.'

Dopo diverse ore di silenizo, finalmente Riccardo si è fatto vivo. Ho risposto al suo messaggio con un veloce 'va bene' scritto con un pizzico di paura e voglia di rivederlo.
Attendo il suo arrivo con poca pazienza, continuando a rileggere quelle sue poche righe che riempiono il mio display.
Vuole vedermi e anche io voglio vedere lui. Ne ho davvero bisogno. Più di qualsiasi altra cosa al mondo. L'ansia aumenta ogni secondo che passa, il cuore mi martella nel petto ad una velocità davvero estrema, le mani sudano e le mie labbra tremano. Puntualmente le mordo, cercando di bloccare ogni leggera scossa che le attraversa.
Respiro piano, riempiendo i miei polmoni immediatamente. Picchietto la punta del piede sul pavimento, provando a placare ogni singola sensazione di angoscia che attraversa il mio corpo. L'improvviso suono del campanello aumenta notevolmente tutto questo, facendomi scappare un urlo che immediatamente ingoio con un veloce respiro.
La voce di Riccardo che risuona nel citofono riesce a riempire l'immenso vuoto sul mio cuore e non appena lo vedo varcare la soglia del mio appartamento, mi sento molto più tranquilla.
"Ciao" Mormoro imbarazzata, raggiungendolo.
"Ciao a te" Risponde con lo stesso tono di voce. "Capisco quanto sia alta la tensione tra di noi, ma desidero comunque un bacio. Ne sento la necessità"
Alle sue parole, uno strano formicolio si fa spazio dentro la mia pancia, lasciando che milioni di piccole farfalline inizino a svolazzare all'interno della mia pelle. Mi avvicino a lui lentamente, come se volessi che ad ogni passo le sensazioni aumentassero senza riserva. I nostri occhi sono incrociati formando un'unica anima con un solo cuore che batte. Non appena siamo l'una di fronte all'altra, le sue mani sfiorano le mie per poi appoggiarsi sul mio bacino con dolcezza. Si avvicina per poi poggiare le sue labbra sulle mie, riusciamo a far nascere un bacio lento, dolce ma anche tanto passionale. Dura davvero pochi, pochissimi secondi ma nonostante ciò, dentro di noi torna una calma che ci rasserena e spegne ogni tormento.
Ci stacchiamo e con un veloce movimento lui mi supera, posizionandosi alle mie spalle e pressare la schiena contro la parete. L'unica cosa che riesco a fare è ruotare il capo verso la sua direzione, incrociando il suo sguardo per poter capire quali siano le sue emozioni, sensazioni e pensieri. Non riesco a vedere nulla, soltanto il buio, dovuto forse a causa del litigio di questa mattina.
A tutto questo, provo un vero e proprio senso di colpa che si impossessa di me ogni secondo che passa, ma cerco di non farci molto caso.
Il primo a parlare è lui, che prova a spezzare questo enorme pezzo di ghiaccio che ci rende immobili sui nostri passi e incerti sulle nostre azioni. "Dobbiamo tenerci il muso per tutta la serata?"
"No, non ho nessuna intenzione di farlo"
"Okay, allora basta"
Siamo lontani. Troppo. Vorrei tanto avere un confronto con lui, in modo da poterci aprire e parlare di questo piccolo ma grande problema che ci ha travolti all'improvviso.
"Siediti un attimo, parliamo un po'" Sussurro, indicando il divano di pelle. Ci sediamo l'istante dopo, guardandoci negli occhi per un po'.
"Di cosa vuoi parlare?" Chiede incrociando le braccia al petto. Onestamente non so da dove iniziare, ma devo avere un pizzico di coraggio per poterlo fare.
"Inizio col dirti che mi dispiace..."
"Di cosa? Per aver detto ciò che pensi? Oh no, non essere dispiaciuta"
"Mi dispiace davvero, smettila di fare l'uomo rigido"
"Non lo sto facendo, Fede. È la realtà" Si giustifica. Io sospiro.
"Sono innamorata di te, come non lo sono mai stata di nessuno. Ma non posso ancora ufficializzare il nostro rapporto alla mia famiglia, non sono pronta né io né loro. Ti prego di non mettermi fretta"
"Non ti sto mettendo fretta, semplicemente, il fatto di dover fare tutto in silenzio mi distrugge"
"Arriverà il momento giusto e sistemeremo ogni cosa" Bisbiglio, con un filo di voce. Forse lo sto ammettendo più a me stessa che a lui.
"Va bene, basta. Possiamo smetterla di parlarne? Non ho fatto altro che pensare a questo per l'intera giornata."
"E beh, non sei stato l'unico" Alzo le spalle, con calma. I nostri cuori battono ad una velocità davvero estrema, e mi sembra di poter decifrare ogni singolo battito che producono.
"Lo so" Sospira. Allunga entrambe le braccia verso la mia direzione, stringendomi in un caldo abbraccio. Mi lascio andare immediatamente, beandomi della sensazione dei nostri corpi a contatto. "Dispiace anche a me per aver avuto un comportamento da stronzo"
"In effetti non me l'aspettavo. Non da te almeno..." Rispondo senza nessun tipo di problema. Lo penso davvero e non c'è cosa poi bella di essere sinceri. "Alcune volte, riesci a far emergere il tuo lato oscuro"
Dalle sue labbra scappa un sorriso che immediatamente fa sorridere anche me.
"Si" Ridacchia. "Scusami, angelo. Non era mia intenzione"
"Va bene"
Afferro il suo viso fra le mie mani, mi avvicino dolcemente e poggio le sue labbra sulle mie, bloccando ogni sua parola o frase che voleva dirmi. Ho bisogno di baciarlo, di sentirlo di nuovo mio e di sapere che nonostante tutto lui rimanga al mio fianco. Siamo un casino, lo ammetto. Ma insieme, siamo il casino più bello che abbia mai visto. Riusciamo a spaccare ogni problema, per poi trovare la soluzione e sistemare ogni cosa.
Il bacio diventa energico, perciò applichiamo una forza maggiore. Il fuoco cresce ogni secondo di più, rompendo quel velo di sensibilità e tenerezza che mi caratterizza. La punta della sua lingua struscia sulla mia, mentre le sue mani iniziano il suo strano e disordinato percorso sulla mia pelle. "È passato tutto, vero?" Sussurro non appena mi stacco, completamente senza respiro.
"Si, ormai è acqua passata. Questo litigio sarà l'inizio della lunga lista; non sarà né il primo e neanche l'ultimo, angelo"
"Sono certa che nonostante tutto, riusciremo a tornare ancora più forti di prima"
"Stanne certa, bambola. Ad ogni cosa c'è una soluzione" Risponde regalandomi un piccolo sorriso. Con un veloce movimento mi tira sulle sue gambe, posizionandomi a cavalcioni su di lui e sfiorando le mie cosce e il mio bacino con le dita. Sulla mia pelle vengono disegnati dei cerchietti immaginari e irregolari, che riescono a provocarmi la pelle d'oca sulle braccia scoperte. "Hai freddo?" Domanda rubandomi un altro bacio. Il fatto che abbia risolto il problema con lui, mi rende molto più tranquilla e serena.
"No, perché?"
"Lancia uno sgaurdo sulle tue braccia... hai-"
Lo interrompo all'istante, baciandolo per l'ennesima volta. Non ne avrò mai abbastanza. Ne sono certa.
"La colpa è solo ed esclusivamente tua." Ammetto con un filo di voce, sentendo il calore aumentare dentro di me in maniera molto spedita. "Mi. Fai. Impazzire."
"Tu. Fai. Impazzire. Me."
Detto questo, afferra il mio corpo e mi stringe a sé, facendo crollare la mia anima fra le sue mani gelide e morbide. Mi lascio andare, godendomi le sue coccole, i suoi baci e le sue carezze al cento per cento.

Spero vi piaccia!
Buona serata❤

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora