Capitolo 52.

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"Tutto bene? Vuoi qualcosa da mangiare? Da bere?" Da quando siamo arrivate a casa, Giulia non fa altro che preoccuparsi di ogni mio singolo e possibile bisogno. Io puntualmente scuoto la testa, dicendole di stare tranquilla.
"Sto bene, la caviglia va già meglio"
"Mmh" Sospira, alzando gli occhi al cielo. Io scoppio a ridere, facendomi beccare della megagalattica bugia che ho appena detto. È chiaro che il dolore è ancora presente, ma sono certa che il riposo sistemerà ogni cosa.
Il suono improvviso del campanello la fa allontanare per un istante, in modo che possa andare ad aprire la porta. Sarà sicuramente Riccardo.
Lentamente poggio lo sguardo sul soffitto cercando di uccidere il tempo, ma non appena la voce del mio ragazzo risuona nel mio appartamento, un sincero sorriso sbuca sulle mie labbra, illuminandole. "Federica è in salotto" Le sento dire a Giulia. Non so per quale ragione, passo una mano fra i capelli, sistemandoli. Sono un vero e proprio disastro e agli occhi di Riccardo non voglio assolutamente apparire in questo modo.
"Dio, piccola! Ma che diavolo hai fatto?" Chiede preoccupato, non appena il suo sguardo cade sul mio piede. Corre verso di me ad una velocità davvero immensa, riuscendo a farmi percepire quanto sia alta la sua tensione.
"Vabbè, io vado in cucina. Preparo qualcosa da mangiare" Mormora Giulia e ancor prima di ricevere una nostra risposta, la vediamo allontanarsi. Io ruoto il capo verso Riccardo, che non fa altro che fissarmi in attesa di un mio dettaglio, o qualcosa che lo faccia stare un po' più tranquillo.
"Buongiorno, avvocato" Sorrido. Cerco di alleggerire la situazione con un veloce bacio sulle labbra, che immediatamente lo fanno sorridere.
"Buongiorno anche a te. Grazie per il bacio, ma devi dirmi cosa hai fatto al piede" Si posiziona in maniera eretta sul divano, non staccando neanche per un secondo le sue iridi celesti dalle mie. La sua mano è gentilmente appoggiata sulla mia coscia, nella quale traccia diverse e improbabili forme con una dolcezza davvero immensa.
"Sono caduta"
"Come? Sei andata in ospedale? Ci sono rotture?" Ecco, sono arrivate le domande a raffica. Era impossibile evitarle. Riesco a cogliere una scia di inquietudine sul suo viso, ma che ben presto sembra alleggerirsi non appena stringo le sue dita per tranquillizzarlo un po'.
"Sono caduta in biblioteca, mentre riordinavo gli addobbi natalizi. Si, sono andata in ospedale. No, fortunatamente non ci sono rotture; è una semplice distorsione" Spiego, tranquillamente. "Il medico mi ha consigliato assoluto riposo"
"Assoluto riposo, Federica. Sai cosa vuol dire, vero?"
"Immagino di si" Faccio spallucce, sbuffando.
"Devi alzarti soltanto per andare in bagno. Altrimenti rischi di peggiorare la situazione"
"Hai anche una laurea in medicina e non me l'avevi ancora detto?" Chiedo con un sorrisino malizioso.
"Parlo sul serio, devi riposarti"
Alzo gli occhi al cielo, prima di annuire lentamente. "Dai, vieni qui. Ci riposiamo insieme"
"Non devi andare a lavoro?" Chiedo guardandolo per un istante.
"Niente è più importante di te."
Oh. Niente è più importante di me.
Mi lascio circondare le spalle con un braccio, per poi appoggiare la testa sul suo petto muscoloso. Nel momento in cui lo faccio, sento il suo cuore battere e non riesco a fermare il mio, che inizia ad aumentare notevolmente. Stringo il suo bacino, cercando di sentirlo quanto più vicino possibile. "Domani è il tuo compleanno..." Sussurra dopo qualche secondo di silenzio assoluto. Il rumore dei nostri respiri riesce a far da colonna sonora a questo momento e penso non ci sia cosa più bella. Il fatto che si sia ricordato questo piccolo ma grande dettaglio, mi rende felice più di chiunque altra persona al mondo.
"Si, diventerò più vecchia di un anno" Affermo con un sorriso divertito. Lui ridacchia, lasciandomi un bacio in fronte.
"Ti va se rimango qui a dormire? Così aspettiamo insieme che arrivi la mezzanotte" Propone. Giuro di non aver sentito una proposta più dolce di questa.
"Devi" Chiarisco immediatamente. Lui ridacchia, baciando le mie labbra di sfuggita ma dolcemente.
Dopo un paio di minuti, Giulia va via, lasciandoci da soli. Prima di andare, mi raccomanda diverse cose promettendo di chiamarmi a mezzanotte per augurarmi un buon compleanno.
Io e Riccardo rimaniamo nella stessa posizione per ore, lasciandoci andare a quante più tenerezze possibili. Condividiamo la stessa coperta, quindi questo ci porta a stringerci ancora di più. Nel momento in cui arriva l'ora di cena, decidiamo di prendere una pizza, cercando di trascorrere questa serata nei migliori dei modi.
Aspettiamo la mezzanotte serenamente, mentre lui cerca di alleviare il mio dolore alla caviglia accarezzandola con le punte delle dita. Lo fa lentamente e con cura, provocandomi alcuni brividi a causa del suo delicato tocco che mi fa crollare piano piano come sabbia fra le mani del vento.
"Sono le undici e cinquantanove" Mi comunica, notando l'ora sul suo blocco schermo. Inizio a sentire una strana sensazione alla pancia, causata dal fatto che fra meno di un minuto, un altro anno si aggiungerà alla mia vita.
Ci guardiamo negli occhi per alcuni istanti e non appena il cellulare segna mezzanotte, le sue labbra si fondono immediatamente con le mie. Sorpresa dal gesto, sorrido soltanto, facendomi guidare in questo bacio travolgente che inizia ad arricchirsi di passione non appena la punta della sua lingua incontra la mia. Ci muoviamo lentamente, riuscendo a far crescere il nostro amore ancora di più. Quando si stacca, sfiora i miei capelli con le dita, scostando una piccola ciocca che ha appena varcato la mia fronte. "Auguri, amore mio"
"Grazie" Lascio un veloce bacio sulla punta del suo naso, facendolo sorridere come un bimbo innamorato.
L'istante dopo mi ritrovo sommersa dalle chiamate dei miei genitori, mia sorella e Giulia, che mi augurano di passare un felice e splendido compleanno.
Non appena termino l'ultima conversazione, mi accollo a Riccardo, riprendendo da dove ci eravamo interrotti. La caviglia mi impedisce di muovermi troppo, per cui sono costretta a restare ferma e accarezzare con le mani ogni suo pezzo di pelle. Lo bacio sulle labbra diverse volte, stringendo il suo ciuffo di capelli fra le mie piccole dita. La situazione inizia a riscaldarsi non appena scosto la sua maglietta per potergli accarezzare lo stomaco e slacciare la cintura che stringe i suoi jeans. Lui sgrana gli occhi, poggiando le sue dita sulle mie per poter bloccare ogni mio movimento. "Che fai?"
"Facciamo l'amore?" Sussurro con un filo di voce. Potrebbe essere imbarazzante chiedere una cosa del genere, ma ne sento veramente il bisogno. Il mio cuore e il mio corpo desiderano quest'uomo ogni secondo della loro vita.
"Ma no, Fede. Non puoi muoverti, potresti farti male... e no, non credo sia una buona id-"
"Ti muoverai tu, Marcuzzo... ma ti prego, facciamolo" Senza dargli tempo e modo di parlare, lo bacio, cercando di cancellare ogni suo possibile turbamento.
"Va bene, stenditi" Si lascia andare velocemente, eliminando il mio maglione di lana che stringe la parte superiore del mio corpo.
"Questo era esattamente tutto ciò che desideravo per il mio compleanno" Ammetto con voce tremante, a causa del contatto delle sue labbra sul mio collo.
"Avermi?" Sussurra, mentre si distende sopra di me con delicatezza.
"No, amarti."

Eh beh beh😏🔥
Spero vi piaccia. Un bacio a tutte e a domani❄
-Roberta🐯

Amore infinito - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora