Emma's pov.
Schiusi gli occhi, portai le mani contro la finestra della mia stanza.
Il cielo era cupo, non trasmetteva nessun tipo di emozione.
In questo preciso istante mi piacerebbe oltrepassare il cancello di questo posto e andarmene, per sempre.
Mi sentivo come un pesce fuor d'acqua, come un uccello con un'ala rotta.Non c'era niente qui dentro che andava avanti con un senso logico, niente era come vorrei o come dovrebbe essere.
Perché ha voluto che le nostre labbra si sfiorassero se riteneva quel bacio un fottuto sbaglio?
Perché ha voluto illudermi?Forse illudere era un verbo alquanto grande in questo contesto.
Io non provavo assolutamente niente per quel ragazzo, peró le sue labbra..dio, erano morbide e delicate, probabilmente mi sarebbe piaciuto morderle.
Le sue labbra credo siano state la mia condanna più grande.
Dannazione, perché l'ho fatto?-Emma? Potresti tornare sulla terra, per favore?- un cuscino mi arrivó dritto in faccia non appena mi voltai.
-Megan! Ti avevo sentita, non c'era bisogno di colpirmi.- presi il cuscino e lo rimisi sul mio letto.
-È solo un cuscino sta calma tigre.- fece spallucce. -A che pensavi?- domandó poi.
-Non credo siano affari che ti riguardano.- risposi con un tono acido, non curandomi della sua probabile reazione.
-Continua pure a fare la stronza.- mi rimproveró, straiandosi poi sul suo letto. -Poi non cercarmi quando Irama deciderà di ferire i tuoi sentimenti.- aggiunse.
-Sbaglio o è te che aveva insultato pesantemente?- mi voltai verso di lei, poggiando un gomito sul materasso.
-Non chiedere qualcosa che già sai.-
-Semplicemente non sai accettare la realtà dei fatti, ti aggrappi alle tue debolezze e per cercare di uscirne fuori fai tanto la maestrina con me.- lasciai scappare una leggera risata, che risuonó in tutta la stanza.
-Perché sei così falsa, mh?- assunse un tono serio. -Prima rimproveri Irama per il suo commento su di me, ed ora che fai? Lo difendi?-
-Non sto difendendo proprio nessuno, Megan. Penso semplicemente che tu non sia in grado di accettare ciò che hanno da ridire gli altri su di te. Okay magari è stato un pó rude, ma ti sei comportata come una bambina di due anni, o vorresti negarlo? Se una persona non ti vuole, non hai altro da fare che metterti da parte.- cercai di constatare l'ovvio con più naturalezza possibile.
-Perché i tuoi occhi ti brillano così tanto quando parli di lui? Che hai? Ti sei innamorata?- chiese con fare strafottente.
-Innamorarmi di Irama è una cosa che non accadrà mai.- risposi, abbassando lo sguardo.
-Hai abbassato lo sguardo, non sei sincera con me, tantomeno con te stessa.- ridacchió.
-Hai rotto il cazzo Megan.- le diedi le spalle, posando gli occhi sul muro.
Per una volta quella ragazza ha detto qualcosa di giusto.
Stai zitta coscienza, non è giornata.
Chiusi gli occhi e la lasciai perdere.
Non mi importavano le sue parole, non aveva ragione su niente.
Nessuno qui dentro aveva ragione, ognuno aveva la propria versione dei fatti, ma non sarai mai consapevole del fatto che in un posto come questo determinate parole possano esser dette per costruirsi un'immagine, non perché sia tutto vero.E una parte di me voleva crederlo, voleva credere che non fosse tutto finto.
Volevo credere a quelle emozioni, tutte quelle sensazioni. Ma sarebbero svanite, non erano reali, non potranno mai esserlo.Scossi la testa e mi avvicinai alla porta della stanza, dopo aver sentito qualcuno bussare.
-Ragazzina.- aprii la porta e vidi il volto di Irama con gli occhi lucidi. -Puoi venire un attimo con me?- mi prese gentilmente la mano, accarezzando il palmo.
Le sue dita erano gelide, rabbrividii a quel contatto, ma era piacevole.
-Ora non posso.- mentii e abbassai lo sguardo.
Una parte di me sarebbe andata con lui, ovunque. L'altra parte di me voleva rifiutare, forse per paura.
Gli dissi una bugia, ma sapevo che non ci avrebbe creduto, per questo vidi un sorriso spuntare sulle sue labbra.-Hai di meglio da fare che passare un pó di tempo con me?- lasció andare la mia mano e si leccó le labbra divertito.
-S-si io..- balbettai. Mi mandava il cervello in tilt.
-Dai vieni, fifona.- mi trascinó, letteralmente, fuori dalla mia stanza.
Nel corridoio, vidi che molló la presa dal mio braccio e camminó con le mani nelle tasche della sua tuta.
Lo seguii a passo lento.-Sei sicuro che possiamo stare nel cortile di sera?- lo fermai, confusa.
-Per una volta potresti chiudere quella bocca? Seguimi e basta.- rispose con tono serio.
Sbuffai e continuai a camminare.
-Siediti.- mi indicó una coperta color blu sopra l'erba del cortile.
Mi sedetti accanto a lui e lo guardai, ancora confusa.
Non capivo perché mi aveva portata qui, ma volevo provare a fidarmi.-Che hai da guardare? Lo sai che mi da fastidio, ragazzina.- portó le braccia sopra le ginocchia, e mi guardó anche lui.
-Hai pianto prima di venire da me?- mi azzardai.
-Non risponderò a questa domanda, non ti deve interessare.- sbuffó, portando una mano tra i capelli.
-Perché sei sempre così scontroso? Non ti mangio, era per sapere.- sbuffai.
-Finiscila di preoccuparti per me.- si avvicinò di più. -Perché non ti godi le stelle invece di fare domande mh?- mi sfioró la gamba, e sentii ancora quei brividi su tutto il corpo.
-Io non mi preoccupo per te.- un'altra bugia. Sapevo che non era così.
-Vieni qui.- mi indicó la sua spalla, ed io lo guardai divertita.
-Ragazzina non ti mangio, fai come ti dico e basta, non è difficile.- mi incoraggió e feci come mi disse.
Mi avvicinai a lui e poggiai la testa sulla sua spalla, con un sorriso sulle labbra.
Lui portó il braccio dietro la mia schiena, accarezzandola.-E questa dolcezza?- chiesi.
-Non farci l'abitudine, ragazzina.- lo sentii ridere, e il suono della sua risata era semplicemente meraviglioso.
-E chi si abitua.- lo presi in giro.
-Non ti dirò che mi dispiace se è questo che vuoi sentirti dire.- disse, con tono più serio.
-E per cosa?- domandai.
-Per averti baciata, non avrei mai dovuto farlo.-
-Però l'hai fatto.- gli ricordai, abbassando lo sguardo.
-Tu non hai idea di quanto io desideri baciarti di nuovo.- tolse il braccio dalla mia schiena, e fece in modo che i nostri sguardi si scontrassero. -Questo desiderio mi sta lacerando dentro, ma non posso farlo Emma, non posso.-
-Perché no Irama? Di che cosa hai paura?- guardai i suoi occhi. Avevano una luce bellissima.
-Io non posso innamorarmi.- disse poi, allontanandosi da me.
Ma se c'era una cosa che Irama non avrebbe mai ammesso, era che proprio durante quella sera, lui continuava a perdere la testa per quella ragazza.
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Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019
Fanfiction[COMPLETATA] - Un'ombra di mistero accompagnata da sussurri, come dei passi quasi impercettibili, spesso indomabili. A chi non piace il rischio? A chi non piace esser trascinati dentro l'inferno? Come si vive senza paura ed avventura? Eppure quegl...