Fifty-nine. ✔️

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Emma's pov.

Un filo trasparente tra crudeltà e innocenza rapii totalmente la mia mente così piena e pesante.
Le mie labbra si unirono in una successione di sospiri pesanti poco dopo, lasciando cadere i miei occhi sul ragazzo di cui stavo imparando a fidarmi.
Quel ragazzo, con il corpo teso difronte al mio, non ci mise poi così poco tempo a pugnalare tutti i presenti in questa stanza eccetto Mark, che ovviamente stava dalla sua parte.

-Sedetevi, forza.- Aron indicó due sedie accanto a Filippo, posizionate da lui qualche secondo prima.
Voltai gli occhi verso Lorenzo, gettando uno sguardo veloce.
Mi assecondó, ma purtroppo non avevamo altre scelta se non fare ciò che ci ordinavano loro.

-Non provarci, qualsiasi cosa tu stia per dire servirà solo a rovinare tutto quanto!- si intromise Filippo, scuotendo il suo viso dolorante ripetutamente.

-Amico mio.- si avvicinò a lui divertito, prendendo il suo viso fra le mani.
Filippo lasciò scappare alcuni gemiti di dolore dalla bocca appena Aron fece pressione sul naso e sul labbro inferiore.
-Sai solo la metà delle cose che sto per raccontare, perché non rimani in silenzio e ti godi lo spettacolo?- aggiunse beffardo, dandogli una piccola pacca sulla guancia ricoperta solo dal suo sangue.

Mark si avvicinò a me con della corda poco dopo.
Iniziai a sentire il respiro pesante, così cercai di dimenarmi, ma la sua presa era troppo salda anche per me.

-Che stai facendo?- domandai con voce flebile.

-Non posso commettere nessun tipo di errore, tesoro. Pensi che sia così stupido da donarvi la possibilità di scappare o di chiamare la polizia, così, su un piatto d'argento? Andiamo, pensavo mi credessi meno ingenuo.- rispose Aron con un pizzico di ironia nelle sue ultime parole, impegnato a legare Lorenzo alla sedia.

-Sei solo un pazzo, meriti di marcire in una fottuta prigione!- questa volta fui io a sbraitare di nuovo contro di lui, ma non cedette, rispose con un ampio sorriso compiaciuto sulle labbra.

Aron scosse il capo più volte, tirando fuori dalla sua tasca una sigaretta che successivamente accese.
Iniziò a fare alcuni cerchi di fumo che, lentamente, si persero attorno a noi.

-Io e Irama ci siamo conosciuti proprio in quella prigione, durante i suoi primi giorni d'arresto. In quel periodo era il classico bulletto, hai presente? Il tipico stronzo arrogante che non si fa mettere i piedi in testa mai da nessuno.- cominciò Mark, portando le braccia all'altezza del suo petto muscoloso.
Il suo sguardo così macabro fece gelare il mio sangue, così cercai di distoglierlo.

-Ero dentro quel postaccio da molti anni ormai, sapevo bene come comportarmi, con quali persone avrei dovuto condividere le mie giornate.
In quei giorni era tutto così diverso, ci si poteva divertire e farsi un mucchio di amici.
Decisi di entrare in un giro di scommesse creato da uno dei carcerati più conosciuti in quella prigione, composto anche da Filippo in persona.- quelle parole erano così fredde e dirette, che quasi mi fecero male.
Nessuno mi aveva detto che sentire la parte mancate più grande di questo puzzle, mi avrebbe fatto male.
Ma questo era solo l'inizio.

-Era un giro abbastanza pesante, ma sappiamo che nessuno lì dentro era così stupido e fragile da cedere senza mostrare le palle.
Così proposi una scommessa a Filippo, che prontamente non rifiutò.
Assieme alla sua vincita avrebbe ricevuto una somma abbastanza elevata di denaro, fu questo ad attirarlo maggiormente nel gioco.
Il suo obiettivo era quello di privare della propria verginità alcune ragazze che si offrirono di lavorare in quel postaccio.
Ma questo non era tutto, la parte migliore era quella di umiliarle davanti ai loro familiari, facendo credere loro che le figlie cedettero per dei soldi.- sbarrai del tutto gli occhi, come se fossi appena stata colpita da un mucchio di lame.

Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora