Le pagine di questa cartella erano leggermente rovinate negli angoli, il colore non era più il solito bianco candido e tutte le scritte parevano quasi trasparenti, come se tutto questo fosse fatto di proposito, come se qualcuno non volesse esporre queste cartelle.Cercai di mettere da parte questi piccoli particolari e scossi la testa.
Probabilmente avrei trovato qualcosa inerente con il suo passato, con ciò che aveva fatto per essere arrestato e portato in questo posto.
Le mie mani iniziarono a tremare ma cercai di farmi coraggio.
Un rumore mi riprese nell'esatto momento in cui stavo per scoprire qualcosa.
E se fosse una guardia?
O peggio ancora, il capo in persona?Scossi di nuovo la testa e cercai di non farmi prendere dal panico.
Mi avvicinai di nuovo a quel vecchio armadio e rimisi la cartella nello stesso punto di prima.In un modo goffo e frettoloso andai verso la porta ma, per mia sfortuna, qualcuno l'aprii prima di me.
-Irama.- tirai un sospiro di sollievo quando vidi lui e non una guardia.
-Posso passare?- tossii falsamente.
La sua figura era posizionata difronte a me, come se non volesse lasciarmi andare.-Dobbiamo parlare.- mi prese la mano e, senza farmi replicare, mi portó fuori da quel magazzino.
-Non c'era bisogno che mi prendessi la mano, so camminare.- tolsi la presa dalla sua mano, gesto che non si aspettava per niente.
Mi portó nella sua cella, dove per fortuna c'eravamo solo noi due.
-Potresti finirla anche per un solo secondo di lamentarti?- replicó, portando una mano dietro la nuca.
-Scusa?- lo guardai, sorpresa dalla sua domanda, o forse per niente.
-Hai capito benissimo.- schioccó la lingua sul palato, facendo qualche passo verso di me.
-Se non ti dispiace me ne ritorno nella mia stanza.- feci per andarmene ma mi bloccó, prendendo di nuovo la mia mano.
Il suo tocco era così piacevole.
-Non toccarmi.- mi schiarii la voce.
-Se non vuoi che ti tocchi, perché la tua mano è stretta così forte sulla mia?- mi fece notare, accennando un piccolo sorriso.
Non risposi, perché sapevo che aveva ragione.
Non mi ero nemmeno accorta di aver lasciato la mia mano intrecciata con la sua, stringendo forte la presa.-Mi lasci andare?- sussurrai, abbassando lo sguardo sulle nostre mani.
Non avrei mai voluto lasciar andare la sua.-Non ti obbligo a restare qui, ragazzina. Se vuoi andartene, puoi farlo.- lentamente, passó le dita dell'altra mano sulla mia guancia, sfiorando le mie labbra con il polpastrello.
-Ti odio così tanto.- mi avvicinai alle sue labbra e le sfiorai, con il cuore che impazziva dentro la mia gabbia toracica.
-Ah si?- in pochissimi secondi le sue mani erano sui miei fianchi.
Strinse la mia maglia con le dita e fece avvicinare di più i nostri bacini.
Gemetti.-Ragazzina, senti.- mi guardó con quegli occhi così belli che mi mandavano fuori di testa. -Mi dispiace per quello che ti ho detto prima, tu non sei un gioco per me, non volevo dirlo, ero solo..non lo so nemmeno io come mi sentivo in quel momento, come non so neanche che cosa siamo, mi dispiace davvero.- la sua voce era sottile e tremante.
-Perché dovrei crederti?- chiesi, lasciando che le sue mani esplorassero il mio viso.
-Dio, ragazzina. Per una volta che mi scuso con te, cosa che non avrei mai pensato di fare, tu devi dubitare di me?- si allontanó dal mio corpo, mollando bruscamente la presa sui miei fianchi.
-Sai che c'è? Pensa ciò che vuoi, non mi interessa.-
-Irama, io..- sussurrai, cercando di avvicinarmi di nuovo a lui.
-Tu che cosa, eh? Dio, quanto cazzo ti odio, ragazzina.- prese le mie braccia con forza, facendomi gemere.
Iniziai a indietreggiare, trovandomi con la schiena contro la porta della della.-Non è facile credere alle tue scuse, Irama.- non lo guardai, sarebbe stato troppo difficile.
-Da quando sono qui dentro non mi sono mai scusato con nessuno. Sai che vuol dire questo? Che tu tiri fuori quella parte di me che pensavo fosse morta da tempo ormai.- quelle iridi verdi mi guardavano con un intensità tale da arrivare persino alla mia anima.
-Guardami.- prese il mio mento con due dita, costringendomi a guardarlo.
-Questa parte di te..- sussurrai, il suo sguardo mi mandava in tilt il cervello. -Perché la reprimi così tanto?-
-Perché quello non sono più io, ho sofferto troppo per colpa di quel ragazzo che ormai non esiste più dentro di me.- mi accarezzó il viso, con gli occhi lucidi.
-Invece si, esiste.- presi il suo viso fra le mani. -Quando stai con me sei un'altra persona, Irama.-
-Io non voglio essere così, quella parte di me dovrebbe essere morta.- la sua voce era spezzata.
-Finiscila di soffocare quella parte così bella di te solo per paura di soffrire ancora. Il dolore fa parte di noi, ci rende più forti Irama. Le emozioni, i sentimenti, fanno parte di quello che siamo e di ciò che vorremo diventare. Quindi smettila, ti fai solo del male.-
Lentamente, prese la mia mano e lasció un piccolo bacio soffocato sul palmo di essa.
Lo guardai, il suo sguardo era perso, spezzato e vuoto.-Cosa mi fai..- sussurró, mordendosi il labbro. -Mi fai impazzire, ragazzina. Non riesco più a reggere il controllo quando sono con te, non posso controllarlo.-
-Lasciati andare, Irama.- dissi, semplicemente.
Non smisi di guardarlo, era bellissimo.
I suoi occhi mi facevano impazzire, mi facevano perdere totalmente il controllo fino a non capire più niente.-E se facendolo rischiassi di far esplodere tutto quanto?-
-Vorrà dire che esploderemo, ma insieme.- feci scivolare una mano lungo la sua guancia, rabbrividendo successivamente per quel contatto.
Mi guardó nuovamente, stavolta con un leggero sorriso sulle labbra.
Asciugai alcune lacrime cadute sulle sue guance precedentemente, accarezzandole poi con i polpastrelli.Ogni volta che lo guardavo, mi perdevo.
Il mio stomaco si contorceva in un modo a me sconosciuto, il mio cuore tremava, batteva così forte, in un modo così dannatamente bello.-Non sorridere così, ti prego.- sussurró, imbarazzato.
Irama imbarazzato?
La fine del mondo era sicuramente vicina.-Perché?- domandai, ridacchiando.
-Perché stai facendo impazzire il mio cuore, e sei fottutamente bellissima.- disse, stringendo ancora una volta i miei fianchi.
Sorrisi come un ebete per quelle parole.
Stavo impazzendo, proprio come il mio cuore in questo momento.
Lo guardai come se fosse il ragazzo più bello del mondo, e in effetti per me era proprio così.-Bugiardo.- lo spintonai, facendolo ridacchiare.
Ed io mi innamoravo ancora di più.-Sei bellissima, sei bellissima, sei bellissima.- continuó, facendomi imbarazzare completamente.
-Vieni qui, scemo.- lo feci avvicinare e baciai dolcemente le sue labbra.
Morsi il suo labbro inferiore, sentendolo gemere sulle mie labbra.Volevo che questa sua parte venisse fuori completamente.
Volevo che le persone capissero che bella persona era in realtà, che questa parte da duro e stronzo era solamente una corazza creata apposta per allontanare le persone, per non soffrire più come in passato.
Perché più questa parte di lui usciva quando stavamo insieme, più mi innamoravo di ogni suo lato, buono o cattivo.Non mi importava delle conseguenze, ormai ci ero finita dentro con tutta me stessa.
Volevo solo capirlo, capire i suoi sentimenti, tirare fuori ciò che si portava dentro da anni, ciò che voleva solo continuare a reprimere.
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Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019
Fanfic[COMPLETATA] - Un'ombra di mistero accompagnata da sussurri, come dei passi quasi impercettibili, spesso indomabili. A chi non piace il rischio? A chi non piace esser trascinati dentro l'inferno? Come si vive senza paura ed avventura? Eppure quegl...