Tenevo lo sguardo basso rivolto verso le mie scarpe consumate.
Non potevo voltarmi, sarei crollata completamente.
Le lacrime sul suo viso erano impresse nella mia testa, proprio come un ricordo indelebile.
Le mie mani erano fisse dentro le tasche di questi pantaloni squallidi.
Mille domande iniziarono a frullare dentro la mia testa, prepotentemente, come se volessero ottenere una qualsiasi risposta.
Ma la verità era che, quella che non voleva saperne niente, ero proprio io.Più camminavo, più ripetevo nella mia testa che i fatti non erano quelli.
I suoi occhi, il suo sguardo, non mi hanno mai mentito prima.
Una parte di me voleva credere di essere solamente dentro un piccolo sogno che prima o poi sarei riuscita a spazzare via.
Ma l'altra parte di me, quella più debole e insicura, aveva molta paura.Avevo paura di andare oltre.
Avevo paura di affrontare qualcosa che andava oltre a questa situazione, qualcosa che mi avrebbe totalmente stravolta.Sbuffai, scuotendo ripetutamente la testa.
Aumentai di più il passo e mi diressi verso l'ufficio del capo.
Avevo bisogno di alcune spiegazioni.-Emma!- una voce mi colpii subito dopo, attirando la mia attenzione.
Filippo.-Vattene.- dissi, semplicemente.
Non avevo neanche il coraggio di guardarlo e buttarmi nei suoi bellissimi occhi.Sentii i suoi passi aumentare con insistenza.
Rimasi immobile, con lo sguardo davanti al mio obiettivo.-Smettila di fare la bambina e ascoltami.- il suo respiro era così vicino sul mio collo.
Rabbrividii, ma non mi voltai.-Devi starmi lontano, Irama. Che cosa non ti è fottutamente chiaro?- strinsi le mani in due pugni, schiudendo lentamente gli occhi.
-Non posso starti lontano, ragazzina. Che cosa non ti è fottutamente chiaro?- mi schernii totalmente, copiando le mie ultime parole.
-Ascoltami bene.- finalmente mi voltai, incastrando i miei occhi alla perfezione nei suoi.
Erano così belli.
-Devi uscire dalla mia fottuta vita, come devo fartelo capire? Sei un cazzo di assassino!- urlai, colpendo il suo petto con dei pugni.
-Ragazzina..- sospirò lentamente, tenendo ferme entrambe le mie mani. -Ciò che è successo è stato un fottuto incidente, non sarebbe mai dovuta morire.- per un attimo abbassò lo sguardo, chiudendo gli occhi.
-Un incidente? Sei serio?!- sbottai, cercando di liberarmi dalla sua fottuta presa.
Passó una mano in mezzo ai suoi lunghi capelli, lasciando scappare uno sbuffo sonoro dalle sue labbra leggermente screpolate.
-Filippo tu sei..sei veramente incredibile! Io non voglio credere a nessuna delle tue fottute parole, sei un cazzo di bugiardo manipolatore.- aggiunsi poi, lasciando scappare una piccola risata amara.
-Perché non vuoi ascoltarmi? Non vuoi sapere da me come sono andate le cose?- disse, con voce flebile.
Lasciò andare le mie mani dopo averle accarezzate lentamente.-E perché mai dovrei credere alla versione di un assassino spietato?- avvicinai di più il mio viso al suo, cogliendolo di sorpresa.
Sentii il suo sguardo bruciare la mia pelle, completamente.
Non mi ero mai sentita così prima d'ora, così osservata, sotto uno sguardo così attento e preciso proprio come il suo.-È stato solo un maledetto errore.- sputai fuori tutto quanto, guardandolo negli occhi.
Ero incazzata, furiosa, delusa.
La mia vita sarebbe diventata uno schifo senza di lui, ma non potevo guardarlo per più di un secondo senza pensare ad un possibile scenario di lui che uccideva la sua ex ragazza senza alcuna pietà.
Avevo bisogno che credesse alle mie parole, alle mie cazzo di bugie.
STAI LEGGENDO
Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019
Fanfiction[COMPLETATA] - Un'ombra di mistero accompagnata da sussurri, come dei passi quasi impercettibili, spesso indomabili. A chi non piace il rischio? A chi non piace esser trascinati dentro l'inferno? Come si vive senza paura ed avventura? Eppure quegl...