Twenty-seven. ✔️

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Un leggero raggio di sole colpii i miei occhi, causando il mio risveglio.
Mi girai più volte nel letto, sbuffando.
Presi il cuscino e iniziai a premerlo sul mio viso con insistenza.
Sbuffai ancora, non avevo voglia di affrontare anche questa giornata.
Tolsi il cuscino dal mio viso, alzando gli occhi al cielo poco dopo.

Lasciai i miei capelli slegati, facendoli cadere perfettamente lungo la mia schiena, dopo averli pettinati leggermente.

Mi alzai controvoglia da quel letto, cacciando qualche piccolo sbadiglio ogni tanto.

Dopo aver saputo di Irama la notte facevo molta fatica a dormire.
Spesso facevo degli incubi orribili su di lui.
Lui che veniva maltrattato, picchiato e usato.
Mi svegliavo sempre con il corpo sudato e il cuore che batteva nella mia gola.

Volevo solo sapere se era al sicuro, se stava bene.
Ma date le condizioni di questa dannata punizione, sapevo che in fondo non era per niente come speravo.

Mi precipitai verso la porta appena sentii bussare.
Sbuffai più volte e andai ad aprire poco dopo.

-Possibile che dobbiate sempre interrom- mi tappai la bocca dopo aver alzato lo sguardo.

-Le sembra questo il modo di rispondermi, signorina?- rispose il capo con quel tono sempre così autoritario, incrociando le braccia contro il petto.

-Mi scusi, non pensavo fosse lei.- abbassai la testa subito dopo, sentendomi terribilmente in imbarazzo.

-Andiamo dritti al punto.- mi fece segno di uscire dalla mia stanza e così feci.
Scossi la testa ripetutamente, stringendomi nelle mie spalle.

-Dove stiamo andando?- chiesi, rimanendo qualche passo più indietro.

-Non faccia domande, signorina. È capace di camminare e basta?- si voltó per qualche istante verso di me, incrociando le mani.

-Mi scusi.- mi lasciai catturare qualche secondo dal suo sguardo così profondo e manipolatore, dopodiché poggiai lo sguardo sulle mie scarpe, continuando poi a camminare a passo svelto.

-Vede questa porta?- ci fermammo poco dopo dinanzi a una piccola porta bianca, con la maniglia abbastanza curata.

Annuii semplicemente, mordicchiandomi il labbro.

Non ero mai venuta in questo corridoio prima d'ora.
Era abbastanza cupo e abbandonato.
Questa piccola porta bianca era l'unica presente qui, il che mi faceva rabbrividire.

-Cosa c'è dietro questa porta?- domandai, abbastanza curiosa.
Mi strinsi ancora nelle mie spalle, sfregando le mie mani tra di loro.

-Ora vedrà, un po' di pazienza.- mi schernii, porgendomi uno dei suoi soliti sguardi.

Annuii, nuovamente.
Lo guardai mentre tirava fuori un piccolo mazzo di chiavi dalla tasca dei suoi pantaloni.
Parevano tutti uguali, stessa misura, stesso colore, ma sicuramente non valevano per la stessa serratura.

-Entri.- mi disse gentilmente, dopo aver aperto la porta.
Fece un po' di spazio spostandosi alla mia destra, in modo da farmi passare.

-Voglio che sia lei la prima a sperimentare il suo cambiamento, mi raccomando. Io ritorno nel mio ufficio, non vada troppo di fretta, ha tutto il tempo che vuole.- disse velocemente, scuotendo le sue grandi spalle.

Di quale cambiamento stava parlando?

Lo vidi allontanarsi poco dopo, lasciandomi sola difronte a quella piccola porta bianca.
Feci come mi disse ed entrai, con il cuore che batteva forte dentro il mio petto.

Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora