Sixty-five. ✔️

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-Benjamin, diamine!- urlai quasi col fiato corto, cercando di attirare il più possibile la sua attenzione in mezzo a questo centro commerciale immenso e completamente affollato. -Potresti fermarti un attimo?- chiesi poi, questa volta con la voce leggermente più bassa rispetto a prima.
La velocità dei miei passi, istintivamente, iniziò ad aumentare così tanto da mozzare il fiato dentro la mia gola.

-Andiamo, nana!- si voltó verso di me, e finalmente la mia visuale si concentró sul suo viso sorridente anziché sulla sua schiena coperta da una semplice t-shirt color giallo.
-Dovresti praticare più sport, sei davvero una schiappa.- continuò, lasciandosi andare ad una risata che, quasi, contagió pure me.

I suoi passi, questa volta, cambiarono direzione e, dopo qualche secondo occupato per riprendere un po' di fiato, mi lasciai andare ad un sospiro di frustrazione e sollievo appena vidi il corpo di Benjamin sempre più vicino al mio, immobile e esausto.

-Giuro che questa me la pagherai, Mascolo.- affermai, cercando di essere il più seria e minacciosa possibile. -Non ho accettato di uscire con te per fare una maratona.- puntualizzai poco dopo, mordendomi l'interno guancia.

Divertito, Benjamin scosse il capo più e più volte, obbligandomi a roteare gli occhi al cielo del tutto scocciata dal suo comportamento fastidioso.

-Ti sto tenendo in forma.- precisó, poggiando una mano contro la mia spalla tesa. -Sai, per quando dovrai passare la tua prima notte di fuoco bollente con Filippo.- strizzó l'occhio e quasi la bile non rimase incastrata nella mia gola per colpa della sua affermazione ammiccante.
Lo guardai, totalmente scioccata, sentendo il mio viso farsi improvvisamente piú caldo.
Lasció un pizzicotto sulla mia guancia, facendo poi qualche passo più indietro.

-Oddio Benjamin, diavolo smettila!- finsi di non essere infastidita dalle sue parole e cercai di ricompormi, non ero pronta a diventare un peperone che presto sarebbe stato mangiato da bocche indiscrete e affamate.

-Come ti scandalizzi.- abbassó il capo all'altezza del mio viso, scostando qualche ciuffo che, prontamente, era caduto sulla mia fronte qualche istante prima. -Questo non va bene, a quanto pare dovrò organizzare un altro allenamento speciale per te.- aggiunse, guardandomi dritto negli occhi con uno sguardo sicuro di sé e un piccolo sorrisetto malizioso sulle labbra.

-Ti prego smettila di fare il pervertito, sei imbarazzante.- tagliai corto, scuotendo il capo leggermente.

-Come fa Filippo a sopportarti?- chiese divertito, prendendo dolcemente la mia mano per poi accarezzare il palmo con una velocità tale quasi da provocarmi il solletico.

-Vediamo.- mi grattai la nuca come se dovessi realmente pensare a qualcosa, sotto il suo sguardo attento e indagatore. -È la stessa domanda che mi pongo io ogni giorno nei tuoi confronti, Mascolo.- soffocai una risata appena lo vidi spalancare gli occhi improvvisamente, mi guardó scioccato mostrando una piccola ruga proprio all'altezza della sua fronte.

-Accidenti, così scalfirai il mio ego piccola Emma.- affermó ridacchiando, circondando poi le mie spalle con un braccio.

-Che onore.- mi avvicinai lentamente al suo viso, e approfittando del fatto che si fosse girato un istante per guardare una vetrina incorniciata da bellissime camicie maschili, feci scorrere la mia lingua proprio all'altezza della sua guancia.

-Che schifo!- ritrasse il viso immediatamente portando una mano contro la sua pelle, lanciandomi poi, con nonchalance, una disgustosa linguaccia.
-Non voglio che qualsiasi tipo di germe vi scambiate tu e Fanti, finisca direttamente sulla mia morbidissima pelle.- alzó entrambe le mani al cielo, imitando una tipica mossa di chi la sapeva lunga e aveva molto di cui vantarsi.

Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora