Epilogo. ✔️

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Questo capitolo contiene scene esplicite e contenuti maturi

Poggiai i miei occhi sul panorama che si posó delicatamente dinanzi al mio sguardo curioso, oltre il finestrino di quest'auto.
Respirai nervosamente all'interno di questo abitacolo, giocherellando con alcune ciocche dei miei capelli disordinati a causa del vento.
Ma per qualche istante mi voltai, cambiando completamente direzione del mio sguardo con una mossa fulminea.
Il viso di Filippo era sereno, i capelli cadevano ribelli sulla sua fronte, mentre un sorriso rilassato dipinse le sue labbra qualche secondo dopo.
Con una lentezza quasi disarmante feci scivolare la mia mano sulla sua nuca, passando le dita con delicatezza contro i suoi capelli, portando indietro quelli che precedentemente erano finiti contro la pelle della sua fronte.

Filippo posó la mano sulla mia coscia qualche istante dopo, esercitando poi una piccola pressione su di essa.
Istintivamente, intrappolai il mio labbro inferiore fra i denti.
Seguii il movimento della sua mano lungo tutta la mia coscia, con il respiro del tutto paralizzato dentro i polmoni, improvvisamente immobili proprio come il mio corpo.
Alzó lo sguardo su di me con una mossa repentina, permettendomi di restare incantata in mezzo a quelle bellissime iridi verdi.
Era come se i miei movimenti improvvisamente si fossero bloccati, distaccati del tutto dalla mie mente, anch'essa presa dal tocco di Filippo su di me.
Una scossa, proprio all'altezza della mia spina dorsale, fino a colpire ogni cellula del mio corpo.

-Hai sentito cosa ho detto?- la voce offuscata di Filippo arrivò dolcemente contro le mie orecchie.
Mi accigliai confusa, capendo che effettivamente le sue parole non erano parte di un sogno creato dalla mia immaginazione.

-Emma?- proseguii, facendo scivolare le sue dita lungo la pelle gelida della mia guancia.
Quel contatto mi fece rabbrividire, il suo tocco era caldo e intenso.

-Cosa?- ripresi contatto della mia mente e del mio corpo, tentando poi di ricompormi il più possibile.
Ingoiai velocemente appena notai il viso di Filippo così vicino al mio, solo un piccolo soffio ci divideva.

-Ho detto che siamo arrivati.- puntualizzó, scuotendo il capo divertito.
La sua mano arrivò delicata all'altezza della mia fronte, dove arrotoló con precisione alcuni ciuffi attorno al suo dito.

Il suo respiro era caldo e piacevole, così tanto che arrivó dritto contro la mia pelle come una carezza.
Analizzai ogni suo singolo movimento, sbattendo più volte le palpebre.
I suoi occhi quasi mi stregarono, rendendomi impossibile poter formulare una frase di senso compiuto, le parole morirono direttamente nella mia gola.

-Emma.- ripeté di nuovo il mio nome, lentamente.
Lo guardai per altri istanti, gli angoli della sua bocca formarono un ampio sorriso.
Dannazione, era bellissimo.

-Scusa io..che dicevi?- domandai, scuotendo la testa.
Questa pochissima distanza fra di noi mi faceva impazzire, il profumo della sua pelle mi dava alla testa, e questo odore di nicotina misto con la menta era fottutamente inebriante.

-Emma penso che tu non sia molto concentrata.- ridacchió, spostando poi lo sguardo sulla mia mano, che intrecció alla sua poco dopo. -Ti senti bene?- chiese preoccupato, accarezzando lentamente la mia pelle.

-Certo, sto bene.- sorrisi imbarazzata, portando le dita sul quel leggero strato di barba che contornava la sua mascella.
-Dove mi hai portata?- domandai titubante, cercando di cambiare discorso.
Perché, mi ero persa a guardarti, avrebbe solo aumentato il suo ego.

Non rispose alla mia domanda dipingendo un sorriso soddisfatto sulle labbra, lasciandomi completamente sulle spine.
Allontanó il viso dal mio poco dopo e subito sentii di nuovo il respiro, come se per tutto questo tempo un macigno all'altezza dei miei polmoni mi avesse impedito il meccanismo.

Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora