Sixty-four. ✔️

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Mi guardai un'ultima volta contro questo piccolo specchio, annotando nella mia mente il riflesso di me stessa che i miei occhi, invece, intercettarono ormai da qualche minuto.
Il ticchettio dell'orologio di questa stanza si fece più insistente e insopportabile, quasi a ricordarmi di non tardare neanche di un minuscolo secondo.
Il mio corpo era fasciato da un delicato tubino nero, non era esagerato e nemmeno provocatorio, era semplice e accurato per la situazione.
Le spalline larghe di ques'abito si posizionavano alla perfezione contro la pelle delle mie spalle, seguite dal tessuto che si fece più stretto lungo le mie curve.

Decisi di non abbinare nessun tipo di trucco, era una piccola celebrazione in onore di mia madre e non ritenevo oppurtuno apparire esagerata o fuori posto con la pelle del mio viso.
Abbinai, però, un paio di orecchini in argento che mi regaló mia madre qualche anno fa prima di entrare a lavorare in quel carcere.
Gemetti frustrata guardando ancora una volta il mio riflesso in questo specchio, cercando di convincermi che sarebbe andato tutto alla grande.

Ma, infondo, lei avrebbe voluto questo.
Che le dedicassi qualche parola con il sorriso stampato sul viso, che stringessi le mie labbra per trattenere singhiozzi ed eventuali lacrime, perché nonostante tutto, non mi aveva lasciata completamente, e questo ovviamente lo sapevo, ma dopo tutti quegli anni di astio e di rancore fra noi, non ho avuto neanche la possibilità di poter recuperare il tempo con lei tra una chiacchiera e un'altra.
Semplicemente, ogni cosa era andata a rotoli prima del dovuto.

Morsi l'interno della mia guancia con perfetta volontà appena notai i miei occhi leggermente più lucidi, sospirai terrorizzata e finalmente, uscii definitivamente da quella stanza.

-Emma.- un piccolo sorriso si dipinse sulle mie labbra appena notai Filippo, vestito di tutto punto completamente elegante, venire verso di me. -Sei pronta?- chiese dolcemente, poggiando le labbra contro la pelle della mia guancia.

-Si.- sussurrai leggermente, prendendo poi la sua mano.
Mi voltai per guardarlo, era sempre così bello da togliere il fiato.
I suoi occhi chiari erano contornati da una bellissima luce, che inconsapevolmente, mi fece sorridere di nuovo.

-Tutto bene?- qualche secondo dopo i suoi occhi erano incastrati alla perfezione nei miei, come se stesse per analizzarmi.
Mollai la presa sulla sua mano per qualche istante e mi lasciai accarezzare dalle sue dita calde.

Iniziarono a scorrere lentamente contro la pelle della mia guancia, schiusi gli occhi per godermi meglio questo piccolo momento fra di noi.
E infine contro il mio collo, dove disegnó piccoli cerchi immaginari, facendomi rabbrividire.
Il suo respiro caldo finii contro la mia pelle, mi sporsi leggermente contro il suo collo, inebriandomi completamente del suo profumo.

-Si, sto bene.- quasi non percepii la mia voce, totalmente distratta dal suo tocco sulla mia pelle, i suoi occhi contro i miei. -Però così mi distrai.- ridacchiai, lasciando un bacio all'altezza della sua mascella.

-Meglio, no?- rise anche lui assieme a me, portando una mano contro il mio fianco, iniziando a pizzicarlo successivamente provocandomi il solletico.

-Smettila.- lo canzonai, scompigliando i suoi capelli fin troppo ordinati.

-Emma!- mi riprese giocosamente, togliendo la mia mano dai suoi capelli non più perfetti e ordinati. -Sei una stronza, sai quanto ci avevo messo a prepararli?- continuó poi, con aria seccata ma divertita.

-Mi dispiace di aver spezzato le tue doti da parrucchiere, piumino.- lo ripresi con quel nomignolo mostrando una divertente linguaccia, ma lui non cedette, roteó gli occhi al cielo più volte abbozzando un'espressione, quasi offesa, sul viso.

-Sul serio?- si avvicinò pericolosamente a me, alzando più volte il sopracciglio.
-Ancora, Emma?- cercó di intimorirmi, liquidandomi con quella voce leggermente roca. -Te l'ho già detto, non è affatto divertente.- aggiunse poi, e subito dopo l'unico panorama che individuarono i miei occhi fu il pavimento di questa casa.

Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora