Emma's pov.
Mi alzai dal letto e andai ad aprire la porta della mia stanza a passo svelto dopo aver sentito qualcuno bussare ininterrottamente.
Che sia già ora di un altro turno?
Aprii la porta mettendo da parte altre domande inutili nella mia testa.
Notai subito lo sguardo di Irama fissarmi con rabbia.-Signorina Emma.- salutò cordialmente la guardia. -Dovrà passare del tempo con il ragazzino, non ha ancora digerito bene le regole.- lo spinse dentro la mia stanza chiudendo poi la porta alle sue spalle.
Irama non aprii bocca, si limitò semplicemente a sedersi sul mio letto, osservando con interesse la mia camera.
-Ti ho già detto quanto mi da fastidio quando mi fissi in quel modo?- ringhiò scazzato, incrociando le mani.
-Stronzo.- sussurrai incrociando le braccia al petto.
-Non giocare con me, ragazzina. Pensi che non ti abbia sentita?- si alzò dal letto facendo dei passi verso il mio corpo, che mi costrinsero a finire con la schiena contro la parete dietro di me.
-Torna subito dov'eri prima.- deglutii nervosamente.
Irama iniziò a giocare con una ciocca dei miei capelli respirando lentamente sul mio collo, lasciandomi completamente spiazzata e immobile.
-Altrimenti?- ridacchiò, spostando lo sguardo dal mio collo al mio viso.
-Irama non farmelo ripetere due volte.- sbottai incazzata, spingendo le mie unghie sul palmo della mia mano.
-Le bambine viziate non mi fanno paura.- aggiunse con fare ovvio.
Tutta questa modestia e arroganza da parte sua mi faceva solo venire i brividi allo stomaco.
Perché si limitava sempre a rispondere in questo modo troppo rude e convinto di sé?
La rabbia iniziò a ribollire nelle mie vene, ma con lui era sempre una corsa contro il vento, non sapevo come sarei potuta ritornare indietro.-Siediti.- spinsi il suo corpo mettendo due mani sopra il suo petto.
Era qualcosa di semplicemente meraviglioso.
Ma perché cazzo pensavo a queste cose adesso?
-Non farlo mai più, chiaro?- prese entrambe le mie mani con forza, lasciandole cadere lungo i miei fianchi.
Chinai lo sguardo verso i miei piedi. Sentii i suoi passi allontanarsi dal mio corpo, segno che finalmente aveva capito ciò che gli avevo detto di fare pochi minuti fa.
-Se sono qui non è di certo per fare un favore a te, mi hanno praticamente obbligato, altrimenti sarei rimasto nella mia stanza.- sbottò poi.
L'odio che generava nei miei confronti, così cupo e forte, mi rendeva una persona ancora più vulnerabile e insicura.
Nessuno aveva mai provato sentimenti così forti e negativi nei miei confronti, perché mai lui avrebbe dovuto farlo?
Sbuffai, lasciando ancora il mio corpo poggiato su quella parete gelida.-Appunto perché sei con me, dovresti cercare di darti una regolata.- ammiccai, sicura di me stessa.
-Ragazzina.- ridacchiò interrompendo quel silenzio assordante che si stava creando tra noi due. -Per me vali come lo zero, hai presente? La tua presenza mi irrita ancora di più, anziché calmarmi.- sputó poi, sorridendo compiaciuto.
Emma non conosceva quel ragazzo, non sapeva praticamente nulla di lui, solamente il suo nome.
Eppure quando stava con lui sentiva qualcosa nascere dentro di lei, qualcosa che preferiva reprimere, perché la spaventava troppo.
E tutto l'odio che Irama gestiva verso di lei, non le avrebbe mai impedito di avvicinarsi a lui per conoscerlo meglio.-Perché non rispetti le regole Irama?- decisi di usare un altro argomento, per vedere se qualcosa sarebbe potuto cambiare.
-Rispettare le regole è roba da viziati perfettini, ed io non sono per niente così. A me piace il rischio, il pericolo, non queste cosette da ragazzini.- scosse il capo ripetutamente, divertito dalla mia domanda.
-Rispettare le regole è umano.- risposi decisa, ma parve più un soffio leggero.
-Farlo mi renderebbe debole, ed io non voglio esserlo.- portò le mani dietro la testa, dopo essersi sdraiato sul mio letto.
Fai pure con comodo.
Flashback.
I raggi del sole che battevano sulla riva della spiaggia, il rumore delle onde che batteva contro la sabbia, e i versi dei gabbiani che volavano liberi in cielo.
Ma poi arriva sempre il buio.
Al buio non importa quanto tu voglia stare solo, non gli importa quanto tu possa aver paura di ritrovarti indifeso o debole, arriva improvvisamente lasciandoti senza fiato, cupo e solo.
Irama non voleva sentirsi solo, lui voleva sentirsi potente e libero.
Ma lui non veniva accettato, lui veniva considerato come un difetto della natura, un errore da non frequentare, Irama era sempre stato la pecora nera della famiglia, giudicato da tutti.
Stava giornate intere seduto sulla poltrona della sua piccola cameretta, a leggere un libro oppure ad ascoltare i suoi artisti preferiti, ma uscire di casa proprio non se ne parlava neanche, era un divieto per lui, lo aveva deciso e così sarebbe stato.
Ripromise a sé stesso che piano piano si sarebbe fatto forza, avrebbe rimesso in piedi la sua vita e sarebbe diventato un ragazzo completamente diverso, spontaneo ma soprattutto, oscuro.-Non sei debole, non lo siamo Irama.- mi sedetti per terra accanto al mio letto, volevo sentirlo più vicino a me.
-È inutile che tenti di fare la psicologa con me, non serve a un cazzo.- lo sentii sbattere i pugni contro il materasso, facendomi balzare da terra.
-Perché non lo lasci che io scopra come sei veramente?- borbottai, mordendo il mio interno guancia.
-Irama è questo, che ti piaccia o meno. Il vecchio me è morto da tempo ormai.-
Cercai di rispondere, ma vidi che piano piano serrò gli occhi, lasciandosi andare del tutto.
Il suo respiro era lento ma irregolare, accompagnato dal battito del suo cuore che decisi di ascoltare portando una mano sul suo petto.
Questa melodia mi incantava.
Percepii in lui una strana energia, una parte buona nascosta che non permetteva a nessuno di conoscere, quel piccolo lato che lo avrebbe riportato sulla giusta strada.-Che cazzo stai facendo?!- caddi all'indietro sentendo la sua voce.
-Devo dirtelo altre mille volte che non mi piace essere guardato?- portò la testa all'altezza della mia, permettendomi di osservare i suoi occhi.
-Ma perché no?- balbettai impaurita.
-Perché nessuno deve conoscere la mia oscurità.-
STAI LEGGENDO
Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019
Fanfic[COMPLETATA] - Un'ombra di mistero accompagnata da sussurri, come dei passi quasi impercettibili, spesso indomabili. A chi non piace il rischio? A chi non piace esser trascinati dentro l'inferno? Come si vive senza paura ed avventura? Eppure quegl...