Emma's pov.Un ragazzo alto circa quanto Filippo stava occupando un piccolo spazio nel salotto di questa casa.
Delle cicatrici graffiavano la pelle del suo viso leggermente pallida, causando un leggero brivido nel mio stomaco.
Quei capelli color miele coprivano alcune cicatrici sporgenti sulla sua fronte, un po' diverse rispetto a quelle che aveva sulle guance.
Il suo sguardo era così agghiacciante, completamente privo di emozioni.
Per qualche istante i suoi occhi incontrarono i miei, sentii la mia gola seccarsi improvvisamente.Feci qualche passo indietro ingoiando rumorosamente, portando il mio corpo dietro quello di Filippo, per sentirmi totalmente al sicuro.
-Che fai ragazzino, non mi saluti?- rimase in quel punto del salotto e iniziò a ridere avidamente, incrociando le braccia contro il petto coperto solo da una leggera canotta.
-Mark non dovresti essere qui.- ringhió Filippo, prendendo la mia mano poco dopo.
La strinse abbastanza da farmi percepire tutte le sue paure.
Feci lo stesso anche io, la strinsi forte, in modo tale da mischiare ogni mia singola emozione con la sua.-Un uccellino mi ha detto che vivi in questa casa, così sono venuto per farti questa sorpresa.- rispose sfacciato, spostando lo sguardo da quello di Filippo al mio.
Rabbrividii, stringendo il più possibile la sua mano, che iniziò a sudare.-È stato Aron, non è così?- il suo tono iniziò a prendere più rabbia del dovuto.
Istintivamente, poggiai la mia testa sulla sua schiena per cercare di farlo calmare.-Ho molte conoscenze Fanti, non dovresti stupirti se sono riuscito a trovarti.- rispose, grattandosi la nuca poco dopo.
Iniziò a camminare avanti e indietro per il salotto, come se stesse pensando ad un ipotetica mossa.Il cuore iniziò a galoppare nella mia gola, ed improvvisamente sentii una stretta all'altezza del petto.
Non capivo che conoscenze aveva con questo ipotetico Mark e i suoi atteggiamenti non mi aiutavano di certo a capirlo.
Perciò presi io l'iniziativa, seppur rischiosa da una parte.-Che cosa vuoi da lui?- cercai di sembrare forte, ma la verità era che la mia voce smentii tutte le mie aspettative.
Avevo paura e non volevo lo capisse.-Che piacevole sorpresa.- si giró di scatto verso di noi, o meglio, verso di me.
Passó le dita in mezzo a quel leggero filo di barba e mi sorrise in un modo a dir poco inquietante. -allora la ragazzina sa parlare, molto bene.- aggiunse poco dopo, portando il suo corpo muscoloso accanto al mio.-Non toccarla Mark, non costringermi a farti del male.- con delicatezza, Filippo spinse il mio corpo più indietro rispetto a dove si trovava il suo.
Mi mordicchiai il labbro portando le braccia all'altezza del mio petto.-Perché ti scaldi tanto? Ho voglia di divertirmi e tu hai perso una scommessa, ricordi?- bofonchió, divertito.
I miei occhi iniziarono a pizzicare, di cosa diavolo stava parlando?-Emma non è una merce di scambio cazzo!- urló Filippo, completamente in preda alla rabbia.
Colpii il muro alla sua destra con un pugno, gemendo per il dolore subito dopo.-Filippo, stai-
-Tu sta indietro, porca puttana!- mi spinse facendomi quasi cadere. I suoi occhi erano iniettati di sangue.
Le sue urla mi impedirono di muovermi, ero pietrificata.
Ingoiai ripetutamente, schiudendo gli occhi.Mille emozioni mi colpirono ripetutamente, costringendomi a tenere gli occhi chiusi ancora per un po'.
Mi feci da parte, rannicchiandomi in un angolo del salotto.
Portai le braccia lungo le mie ginocchia, fingendo di trovarmi in un altro posto.
Odiavo questa situazione, odiavo tutto questo.
Non volevo sentirmi così vulnerabile e impotente fra di loro, volevo agire ma sapevo di non potercela fare.-Sei pessimo plume, proprio come ti ricordavo. Non vedi che l'hai spaventata? Mi sorprende il fatto che ancora ti stia accanto.- la voce di Mark inizió rimbombare dentro le mie orecchie, sperai che fosse solo un semplice ronzio, ma era molto peggio di questo.
-Sei venuto qui per un confronto o preferisci finire la questione? Non metterla in mezzo, non provarci mai più.- neanche la voce di Filippo mi rilassó, proprio ciò di cui avevo più bisogno in questo momento faceva solo male.
Volevo andarmene, sparire e lasciare a loro due questa questione senza me fra i piedi.
Mi sentivo in mezzo, cacciata dentro questa conversazione senza aver chiesto il permesso a nessuno.
Questo salotto puzzava solamente di rabbia e di rancori.-Hai perso quella cazzo di scommessa in carcere, sto ancora aspettando la mia ricompensa.- ancora parole, stupide e inutili parole.
Perché nessuno si accorgeva di quanto mi sentivo debole e impaurita?-Che fai, non rispondi Fanti? Dammi quei cazzo di soldi o sarò costretto a prendere una decisione decisamente migliore di tutto questo.- sentii le nocche di Mark provocare un fastidioso rumore, come se stesse per passare ai fatti, come se avesse scelto la via più semplice.
-Non ho tutti quei soldi adesso, devi darmi un po' di tempo. Ma li troverò, okay?- la voce di Filippo era diversa, più calma, spaventata.
-Tempo? Sai quanto tempo ti ho concesso per ripagare la tua perdita a quella scommessa? Finiamola con questi giochetti, mi sono rotto il cazzo.- un botto mi costrinse a riaprire gli occhi, e capii cos'era appena successo proprio davanti al mio sguardo attento e impaurito.
Il corpo di Filippo era finito con violenza sulla parete dietro la sua schiena, con le mani di Mark che premevano sul colletto della sua maglia.
Percepivo tutta quella fottuta tensione, ma non volevo reagire.
Volevo rimanere in questo angolo, in attesa che qualcosa potesse migliorare da sé.-Emma stai bene?- poco dopo riconobbi una voce, così leggera e calma attorno al mio corpo.
Schiusi gli occhi e gli riaprii poco dopo, battendo le palpebre ripetutamente.Voltai lo sguardo e intravidi il volto di Aron, così cercai di cacciare un piccolo sospiro dalle mie labbre.
Mi aiutó ad alzarmi, accarezzando la mia schiena con una mano qualche istante dopo.
Evidentemente capii che stavo tremando e che non sapevo come reggere questo casino.-Lui chi è?- fu l'unica cosa che pensai di dire, prima che Aron tentó di togliere il corpo di Mark da quello di Filippo.
-Vattene cazzo! Non vedi che casino hai combinato? Ti ho detto di andartene da casa mia, subito!- Aron prese Mark per un braccio, obbligandolo ad abbandonare questa casa.
-Non è finita qui, dolcezza.- sussurrò piano accanto al mio orecchio prima di uscire.
Rabbrividii, stringendomi nelle mie spalle.-Emma..- poco dopo Filippo si avvicinò a me, leggermente dolorante.
Portó una mano fra i miei capelli, per farmi tranquillizzare.-Non mi devi toccare.- sussurrai, non riuscendo a reggere il suo sguardo.
-Ti prego Emma..mi dispiace per quello che ho fatto. Non volevo urlarti contro ne tanto meno spingerti, so che avrei potuto farti del male e credimi è l'ultima cosa che voglio.- lentamente, cercó di prendere il mio viso fra le mani e glielo lasciai fare, nonostante tutto.
-Chi è?- domandai, di nuovo.
La mia voce tremava assieme al mio corpo, Filippo se ne accorse, così mi strinse forte permettendomi di poggiare la testa sul suo petto caldo.-È colui che avrei preferito non incontrare di nuovo.- disse, lasciando un bacio in mezzo ai miei capelli.
Schiusi gli occhi cercando di non pensare per un attimo al peggio, perché sapevo che tutta questa situazione non si era per niente tranquillizzata.
STAI LEGGENDO
Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019
Fanfiction[COMPLETATA] - Un'ombra di mistero accompagnata da sussurri, come dei passi quasi impercettibili, spesso indomabili. A chi non piace il rischio? A chi non piace esser trascinati dentro l'inferno? Come si vive senza paura ed avventura? Eppure quegl...