Thirty-two. ✔️

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Emma's pov.

Benjamin decise di ritornare nella sua cella dopo quel discorso di Irama.
Non replicai la sua decisione, semplicemente schioccai un bacio sulla sua guancia per salutarlo.
Lui mi sorrise dolcemente scompigliando i miei capelli e poi se ne andó.

-Quel ragazzo non capisce proprio niente.- si azzardó Irama, scrollando le spalle.

-Perché dici così?- aumentai il passo per raggiungerlo.

-Gli avevo detto di non toccarti.- si lamentó, sbuffando.

-Irama, mi ha solo scompigliato i capelli rilassati.- lo rassicurai, dandogli una leggera pacca sulla spalla.

-Solo?- ridacchió, con una voce da bambino offeso.

-Finiscila, non mi ha baciata.- ridacchiai anche io, mordendomi il labbro inferiore.

-Non ci deve neanche provare.- mi guardó per qualche secondo.

-Altrimenti?-

-Altrimenti può considerarsi morto per me.- ammise soddisfatto.

Questa gelosia da parte sua mi mandava fuori di testa.

-Quanto sei esagerato.- lo spintonai leggermente.

Si fermó subito dopo posizionandosi difronte a me.
Prese le mie braccia e le portó dietro il suo collo, facendomi sorridere come una bambina.
Mi avvicinó di piú a lui, stringendo i miei fianchi con le mani.

-Mi stai prendendo in giro?- mi stuzzicó e prese il mio labbro inferiore tra i denti.

-Probabile.- sorrisi soddisfatta.

-Lo sai che nessuno può prendersi gioco di me, ragazzina?- domandó divertito, passando la lingua sui denti.

-Io lo sto facendo.- con una mano scompigliai il suo ciuffo.

-È divertente?- chiese, lasciandomi fare.

-Si, abbastanza.-

Irama sorrise, scuotendo leggermente il capo.
Mi faceva sentire così bene quando sorrideva in quel modo, era come se il resto del mondo non esistesse.

-Che c'è?- gli chiesi appena mi accorsi che non aveva più detto una parola, semplicemente era rimasto immobile a guardarmi.

-Mi fai stare bene, Emma. Era da tanto tempo che non mi sentivo così.- prese il mio viso tra le mani, accarezzando poi le guance.

-Davvero?- chiesi, incredula.

-Sono serio.- mi sorrise.

-Perché non mi parli un po' di te?- domandai.
Entrambi iniziammo di nuovo a camminare, con le mani nelle tasche dei nostri pantaloni.

-Che cosa vuoi sapere, ragazzina?-

-Parlami di quando eri piccolo, ad esempio.- suggerii.

-Da piccolo ero la persona più tranquilla del mondo. I miei mi adoravano specialmente per il fatto che ero molto obbediente nei loro confronti. Mi comportavo bene sia all'asilo che a scuola, non gli ho mai delusi.- mi raccontó malinconico.

-Non posso crederci, Irama Plume un bambino tranquillo e sereno.- sdrammatizzai.

-Sono sorpreso quanto te.- fece un leggero sorriso.

-Come mai?-

Era piacevole parlare in un modo così tranquillo e sereno con lui.

-Come hai potuto notare adesso non sono per niente la rappresentazione di un ragazzo tranquillo e pacifico, anzi, sono l'opposto.- passó una mano in mezzo ai suoi capelli disordinati.

Bad Reputation. ×Irama Plume.× #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora