20 - programmare un fine settimana di riposo

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Ci alzammo due ore prima del tramonto, scendemmo in giardino e ci dirigemmo al tavolo che usavamo per la colazione. Gli altri erano già presenti, tutti seduti al loro posto intenti a mangiare o a sorseggiare qualcosa, ma nessuno scherzava o rideva. Gli adulti erano seri, i bambini invece no, soprattutto Becca, lei era felicissima, raggiante. Ne fui contenta. Dall'attacco dei distruttori era sempre un po' preoccupata ed ansiosa, a causa della paura di perdere anche Grigori, l'unico genitore che le rimaneva, aveva cominciato a chiamarlo papà, prima lo aveva chiamato sempre per nome. Mi accomodai e cominciai a consumare il primo pasto della nottata, come gli altri rimasi in silenzio, durò poco. I bambini ci corsero incontro e ognuno si fiondò sul proprio genitore. Becca saltò in braccio a Grigori, lui era rigido, non abituato a quell'affetto, i curatori abbracciarono i loro figli ed io mi ritrovai a sollevare i miei e a farmeli sedere uno per gamba "Mamma, papà, per favore posiamo andare anche noi?" chiesero i gemellini all'unisono, in un coro di vocine squillanti. Anche i figli dei curatori cominciarono a chiedere la stessa cosa "Mamma, zio, per favore" chiese Dean, il figlio di Mira, mentre Zara, la figlia di Mirole diceva "Papà, zia, per favore" scostai una ciocca di capelli biondi dal viso di Era e scompigliai i capelli castani di Eric, aveva la stessa tonalità del castano che io avevo avuto da mortale, mentre Era aveva lo stesso biondo chiaro che avevo visto la prima volta su Kirian. "Tesori miei, dovremmo almeno sapere dove vorreste andare prima di darvi una risposta" mormorai sorridendo, era bello vederli così entusiasti per qualcosa e già sapevo che avrei detto di si "Vogliamo andare con Becca" Mi informò Era "E dove andrebbe Becca?" chiese Kirian prendendo tra le braccia la bambina e dandole un caloroso bacio sulla guancia prima di sistemarsela sulle ginocchia, lei rise e Becca rispose al posto dei miei figli "Papà ha detto che sabato mi porta al mare" ci informò. Guardai stupita Grigori, non sembrava entusiasta dell'idea, ma sapevo che l'avrebbe fatto "Al mare?" chiesi sorpresa al guerriero. Dopo un brontolio rispose "Sabato ho la giornata libera, quindi le ho detto che l'avrei portata da qualche parte, lei ha scelto il mare" ci informò, i bambini ripresero a chiederci il permesso tutti assieme. Una volta riportato l'ordine riuscii a parlare "L'idea non mi dispiace" affermai, guadagnandomi un sorriso gigantesco da tutti i bambini "Credi davvero che sia il caso?" chiese apprensivo Tyr, accarezzando la testa di Eric "Si, non è mica così strano che una famiglia porti al mare i propri figli, potremmo partire venerdì sera e ripartire domenica notte. Se non sbaglio Kirian ha una villetta che dista poco dalla spiaggia" constatai. L'anziano annuì "L'ho fatta controllare periodicamente, quindi non ci sono problemi" affermò "Allora dovremo solo trovare uno stabilimento che non è ancora pieno" mormorai, quella sarebbe stata la vera impresa. "Non preoccuparti per quello, devo solo fare una telefonata e dire quanti siamo" ci comunicò, avrei dovuto aspettarmelo, lui aveva agganci dappertutto. I curatori erano rimasti in silenzio e si guardavano incerti, alla fine Mirole ci espose il loro problema "Noi non abbiamo familiarità con gli umani" comunicò. I loro figli si rattristarono e anche gli altri, riflettei un attimo, poi abbassai la voce in modo che i bambini non mi sentissero e proposi "Spero che questa proposta non vi offenda, ma se volete possiamo portarli con noi, se voi non ve la sentite di venire possiamo occuparcene noi, sempre che non sia un problema per voi" sussurrai. Rimase un istante in silenzio "Non potremmo mai chiedervi questo, non vogliamo darvi questo disturbo" risposero con lo stesso tono basso che avevo usato io "Vi assicuriamo che non è un problema per noi e se per voi non è troppo difficile separarvi da loro noi saremo felici di portarli con noi" affermò Kirian "E possiamo garantirvi che saranno al sicuro sempre, li tratteremo come se fossero figli nostri" aggiunse Tyr "E poi così potreste prendervi una pausa, da quando avete cominciato a lavorare qui non vi siete mai fermati, avete lavorato ogni notte, vi farebbe bene riposarvi un po'" conclusi. I due ci pensarono attentamente, si scambiarono qualche commento con voce così bassa che non li sentimmo neanche noi, ma alla fine accettarono. I bambini ne furono entusiasti e nonostante fossero un po' tristi perché loro non sarebbero venuti erano troppo felici di poter fare una nuova esperienza per rovinarsi l'umore. "Allora, chi altro viene?" domandai alle guardie e a Cornelia. La ragazza era incuriosita e le guardie impassibili "Ci divertiremo" affermai. Non ci misi molto a convincere Cornelia, quindi anche Alec decise di venire e alla fine anche le altre tre guardie furono costrette ad accettare, sapevano perfettamente che ne io, ne i miei consorti, ne Grigori avremmo permesso a quei tre di non venire e di non assicurarsi la protezione dei bambini. "Bene, allora domani pomeriggio andiamo a comprare i costumi" affermai. Nessuno dei maschi parve felice della notizia, avevano avuto troppe esperienze di compere sfrenate per non pensare che anche stavolta sarebbe finita così "Quando è stata l'ultima volta che avete visto un costume da bagno?" chiesi. Le loro risposte, come mi aspettavo si riferivano a tempi in cui i costumi erano l'equivalente moderno di vestiti "Avrete una piacevole sorpresa" annunciai, poi mi fermai a riflettere un attimo "Anzi, facciamo che io e Cornelia con i bambini andiamo a comprare i costumi, voi potete restare a casa, non voglio rovinarvi la sorpresa" restarono tutti basiti, ma non me ne importava, perché già immaginavo la faccia che avrebbero fatto quando ci avrebbero visto. Avevano visto costumi moderni in televisione, ma non ero sicura che si rendessero conto che venissero realmente indossati.

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