Come c'era da aspettarsi da un guerriero del suo livello era un ottimo cacciatore.
Mi catturò di nuovo dopo una decina di minuti, e quello che seguì non fu niente di dolce e delicato, ma selvaggio, una versione poco meno violenta di quello che avevo fatto con i miei consorti durante la primavera, quando ero rimasta incinta.
Ero sdraiata a terra, ed ora il sangue che mi copriva non era più quello del cervo, ma il mio, e quello del mio compagno. "Grigori, ti supplico, fa un male atroce" ansimai mentre lui si avvicinava per controllarmi a schiena. Mi si inginocchiò accanto, scrutando con attenzione, e, fortunatamente, avevamo un'ottima vista notturna, perché le fronde degli alberi coprivano totalmente la luce della luna e delle stelle "Farà male" mi avvertì, cercai di chiedergli cosa, ma non ne ebbi il tempo. Una fitta di dolore mi percorse vari punti della schiena, ed io soffiai come un felino furioso, per il dolore. Il mio compagno mi mostrò un ramo con diverse punte sporche di sangue, che evidentemente mi si erano conficcate nella schiena. "Ferma, ti richiudo le ferite" annunciò, chinandosi con la testa all'altezza delle spalle, poi sentii la lingua che cominciava a carezzare i lembi delle ferite, e non era assolutamente piacevole. Faceva male "La prossima volta niente alberi con spuntoni" avvertii "Mai più" chiarii una volta per tutte. Andava bene scatenarsi, e con la nostra forza e resistenza fisica il nostro concetto di scatenarsi era ben diverso da quello dei mortali, e anche da quello di alcuni immortali. "Preferisci le pietre appuntite?" chiese sarcastico "Divertent"e controbattei con una smorfia di dolore. "Cosa vuoi farci, a quanto pare mi hai trasmesso l'incapacità di tenere per me le idiozie" sfotté "E tu l'incapacità di avere pazienza" rinfacciai con un sorriso divertito "Sono un uomo estremamente paziente" controbatté contro la pelle della mia schiena "Si certo, come no" dissi sarcastica "Ho aspettato dieci anni per venire a letto con te" mi fece notare con una risatina divertita, entrambi sapevamo che era una bugia, e glielo dissi "Tu non volevi venire a letto con me, prima" gli feci notare "Non sottovalutarti, sei una femmina molto attraente" affermò, e ritenni che dicesse sul serio "Grazie, ma il fatto che mi trovi attraente non ti sarebbe mai bastato, sarei stata solo una gigantesca complicazione per te, se fossimo andati a letto insieme, e tu non sopporti le complicazioni" gli ricordai. Sollevò la testa e mi porse la mano per aiutarmi a rialzarmi, la accettai "Va bene, hai vinto. Lo ammetto non ho una pazienza molto sviluppata" ammise sbuffando, e facendomi fare un grosso sorriso soddisfatto "Che ne dici se andiamo al ruscello che abbiamo incrociato oggi pomeriggio e ci diamo una ripulita?" proposi cambiando argomento "Si, direi che è un'ottima idea. Il sangue secco comincia ad infastidirmi" confessò, e io mi ritrovai perfettamente concorde, così ci incamminammo, in tutta calma verso il ruscello.
Il ruscello non era molto grande o profondo, ampio circa tre metri e profondo circa uno. L'acqua era gelida, ma io non sentivo il freddo, e la luna piena rendeva tutta la situazione molto da film romantico. Peccato, che non c'era niente di romantico in quello che stavo per fare, non c'è niente di romantico nel lavasi del sangue di dosso.
Incagliai un grande masso al centro del corso d'acqua, in modo da non dover fare acrobazie per lavarmi i piedi e le gambe e cominciai a sciacquarmi via il sangue, canticchiando una melodia dolce e tranquilla che avevo sentito da qualche parte, ma di cui non conoscevo le parole.
Avevo deciso che avrei impiegato quel tempo da sola, dato che Grigori aveva deciso che voleva rintracciare almeno i suoi pantaloni, che in teoria erano l'unico capo d'abbigliamento che si era salvato, per riflettere su quello che stava succedendo, c'era sempre qualcosa in comune con tutti coloro a cui ero legata. Era successo con Darius, con i miei consorti ed ora con Grigori, e non mi riferivo al sesso. Quello che davvero mi lasciava spiazzata ogni volta era il modo in cui cambiava completamente la mia visione di loro e i sentimenti che provavo. Ogni volta che stringevo un legame il mio mondo si spostava, cominciava a girare intorno a quella persona, sparivano tutti i dubbi, la paura, la tristezza, il rimorso e c'era solo la volontà di rendere l'altro felice e tenerlo al sicuro, per quanto possibile. Era come se il mio intero modo di pensare si capovolgesse per adeguarsi a ciò che avrei dovuto fare per mantenere l'armonia con gli altri e far andare le cose bene.
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il casato di sangue
Fantasyseguito della storia: la rinascita del casato dimenticato la storia riprende dopo la nascita dei gemelli, Selia si ritroverà di nuovo alle prese con gli avvenimenti nel mondo di cui ormai fa parte, ma forse non solo di quello. famiglia, amici, nemic...