15 - discussione

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Eravamo tutti nel grande salone nel piano terra. Sia io, che tutti quelli che avevano partecipato allo scontro e quelli che erano giunti dopo, ci eravamo ripuliti e ci eravamo vestiti. Io sedevo sul lungo divano con accanto i miei consorti sulla desta, con in braccio i nostri figli, i bambini erano spaventati. Grigori sedeva alla mia sinistra, con Becca sulle ginocchia. La bambina aveva appena smesso di piangere. Era rimasta terrorizzata alla vista del guerriero coperto di sangue. Virnish gli sedeva accanto con Alec, anche lui doveva consolare qualcuno: Cornelia. Merivo e Morroven si erano accomodati su due poltrone, alle loro spalle quelli del loro casato. Seth stava seduto su un divanetto con i due mercenari che lo avevano accompagnato. Darius e alcuni degli anziani, quelli che erano venuti con lui sedeva su un altro divano, alle loro spalle c'erano dieci soldati, gli altri erano rimasti fuori, con i mercenari che non avevano combattuto ad occuparsi dei cadaveri dei nemici e di quelli dei due mercenari periti. "Mi dispiace per i tuoi uomini" dissi a Seth, con una mano accarezzavo i capelli di Era che mi aveva afferrato la maglietta. Il capo dei mercenari annuì, ma non disse niente "Cosa è successo?" chiese Orif "Eravamo fuori in giardino, io, Kirian, Tyr, le mie guardie, Cornelia e uno degli umani che lavorano per noi. Stavamo parlando mentre passeggevamo. Poi tutto si è ammutolito. Il bosco si è immobilizzato, così abbiamo capito che qualcosa non andava. Abbiamo detto ad una decina degli uomini di Seth di andare a controllare il rifugio e di controllare che non ci fosse nessuno in giro. Tyr ha chiamato l'accademia e ha mandato i soldati al palazzo delle donne, io mi sono occupata di quelli che stavano a casa, ho fatto rientrare tutti dentro e ho messo una barriera intorno tutta la villa, stavo per chiamarvi quando sono spuntati fuori." spiegai "Dovevi chiamarmi subito" quasi urlò Darius "Dovevo prima assicurarmi di mettere al sicuro la mia famiglia" ribattei "E il palazzo delle donne? Il rifugio? Sono anche quelli la tua famiglia?" chiese "Ce ne siamo occupati noi" affermò Kirian "È il nostro compito, assicurarci che il popolo stia bene ed è quello che abbiamo fatto. E poi non potevamo essere sicuri che sarebbero venuti proprio qui" affermò Tyr "Non avete mandato nessuno dai senza casato" osservò Binto "Ci sono i mercenari e Seth doveva essere lì per il controllo mensile oggi, quindi ci sarebbero stati altri mercenari in più" affermai "Quelle persone sono sotto la mia protezione ed è quella la prima cosa di cui mi devo accertare quando ho il sospetto che ci sia un pericolo. Mi dispiace di non aver fatto in tempo a chiamarvi, ma dovevo mettere al sicuro la mia famiglia e le altre persone che vivono qui. Due persone sono morte, avrei preferito evitarlo." mormorai "Due mercenari" mi corresse Orif. Per lui quelle vite non valevano quanto quelle di un soldato e dal tono era chiaro. Seth ringhiò, imitato dagli altri mercenari, ma a rispondere fui io "Due persone sono morte. Due guerrieri hanno dato la vita per difendere la mia famiglia. Ieri notte quei due maschi hanno giocato con questi bambini" dissi indicando i miei figli, i figli dei curatori e Becca "E adesso non ci sono più" Seth mi guardò stupito, gli anziani sconcertati "Tu vorresti paragonare la vita e l'onore di un soldato con quella di un mercenario" mormorò Orif sconvolto. Non avrebbe dovuto dirlo, perché mi arrabbiai. "Quei due uomini sono stati degli eroi." affermai "Loro, hanno protetto ciò che voi vi siete rifiutati di prendere anche solo in considerazione. Hanno passato la loro esistenza reggendosi a galla in un mare di atrocità che i vostri nobili hanno commesso contro i senza casato, hanno combattuto per difendere chi non poteva farlo da solo. Lo hanno fatto al posto vostro. Al posto degli anziani, che nonostante ora siano a conoscenza della situazione non fanno niente. Voi state nei vostri bei palazzi, mentre noi, io, i miei consorti, le mie guardie e i mercenari ci prendiamo cura di ciò che voi ignorate. Quindi non osi mai più dire davanti a me che le loro vite non valgono abbastanza, perché dal mio punto di vista sono più importanti. C'erano loro a morire per noi. Voi vi siete rifiutati di aiutarci" gli ricordai "Loro no" conclusi. Tutti rimasero in silenzio sconcertati "Se vi servono uomini noi ve ne possiamo dare qualcuno" propose a sorpresa Merivo. Guardai il Lord spiazzata "Grazie" mormorai "Noi abbiamo un bel po' di giovani che non hanno niente da fare" affermò Morroven "E poi non potremo mai permettere che venisse fatto del male a quei due deliziosi gemelli, siete la nostra famiglia e ci avete aiutato tanto, quando ne avevamo bisogno. Sono più che sicura che Ilios sarà entusiasta di poter venire qui" comunicò con un sorriso che ricambiai "E noi siamo felici di avervi qui, anche solo come ospiti, ma comunque potremmo parlarne in un altro momento" affermai. Lanciai uno sguardo nella direzione dei sei bambini presenti in quella stanza. Erano terrorizzati e stanchi. "Devo chiedervi scusa, ma noi siamo stanchi e i nostri figli lo sono altrettanto e sono spaventati. Se volete potete restare qui, le camere per gli ospiti sono sempre pronte, ma ora dobbiamo occuparci dei nostri cari" nessuno obbiettò. Decisero di restare per il giorno. I bambini si rifiutarono di separarsi, così li sistemammo tutti in una camera vicina alla mia. Cornelia ed Alec si ritirarono nella loro camera, le altre tre guardie fecero altrettanto, Grigori ed i curatori rimasero nella camera dei bambini, con noi, fino a quando non si addormentarono, poi i curatori si sistemarono nella camera affianco, Grigori venne con noi nella nostra camera. Non era la prima volta che dormivamo insieme e quel conforto faceva piacere a tutti, così ci mettemmo a letto e dormimmo tutto il giorno.

il casato di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora