73 - intervista

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La prima domanda fu rivolta a Darius, da un maschio che non riuscii ad identificare in mezzo a tutta quella gente "Lei ha affermato di essere la più alta carica del suo popolo, da quanto mi è dato capire l'equivalente di un re" Darius accennò un segno affermativo con la testa "Quindi come spiega la presenza di queste persone che dichiarano di avere un rango superiore al vostro?" domanda assolutamente sensata. "La situazione della stirpe originaria, di cui Kirian e Selia sono a capo, è particolare" ammise Darius "La stirpe originaria venne creata dagli Dei e loro vennero benedetti con particolari capacità uniche. Gli immortali che formano il clan, di cui io sono la massima autorità, non sono altro che la discendenza nata dall'unione della stirpe fondatrice e i primi esseri umani" spiegò "Quindi, loro hanno diritto di vita e morte su di noi, noi apparteniamo a loro" confessò "Purtroppo bisogna anche constatare che questa dinastia si è distaccata dal resto degli immortali che formano il clan, e che precedentemente venivano governati direttamente da loro, e se ne è andata senza alcuna motivazione apparente, senza che nessuno di noi fosse in grado di rintracciarli, millenni fa. Quindi il clan è diventato, con il tempo, un'entità a se stante, con unico sovrano: il capo clan, carica che io ho l'onore di ricoprire" spiegò "In pratica sostenete che loro, che erano la vostra guida, vi hanno abbandonato e quindi siete diventati autonomi" riassunse un altro giornalista, Darius non ebbe il tempo di rispondere, perché un'altra giornalista chiese "Voi come rispondete a queste accuse?" volle sapere "Rispondiamo che non dobbiamo giustificare nulla" affermò Kirian "Noi, dopo numerosi e ripetuti tentativi di assassinio da parte loro verso gli appartenenti alla nostra stirpe, abbiamo deciso che sarebbe stato più salutare per entrambi i gruppi l'indipendenza." spiegò Kirian "Noi abbiamo dato loro una struttura sociale, un punto di riferimento, che abbiamo selezionato nel casato reale, le loro prime leggi e abbiamo aspettato che fossero indipendenti, prima di andarcene. Quindi non è proprio possibile parlare di abbandono. Li abbiamo lasciati liberi" affermai "Poco fa avete sostenuto che il clan sia composto da persone che sono il risultato dell'unione di esseri umani con la vostra, quindi un'unione genetica tra le due specie è possibile? E in questo caso, come vengono definiti tali ibridi?" volle sapere un uomo sulla cinquantina i capelli brizzolati e leggermente in sovrappeso "Si, possiamo avere dei figli, noi immortali con voi umani" sostenni "Ma i bambini che ne nascono non vengono definiti ibridi, o in nessun modo simile. Si può essere un immortale o non esserlo." affermò Kirian "I figli che discendono da qualsiasi genere di unione, che sia tra due immortali o tra un immortale e un mortale, per un periodo, che varia da persona a persona, sono biologicamente molto simili agli umani, si può tranquillamente affermare che sono identici agli umani, fino a quando non diventano abbastanza grandi da essere in grado di gestire le capacità che abbiamo." cominciò "Così, quando sono biologicamente pronti si innesca un processo che modifica la loro biologia e li rende degli immortali a tutti gli effetti. Quindi, se un bambino nato dall'unione di un umano e di un immortale subisce questo cambiamento, allora diventa un immortale, se non lo subisce vuol dire che è un mortale" spiegai "In pratica o si è un immortale o non lo si è" concluse Kirian "È possibile innescare o bloccare questo processo di mutazione?" volle sapere la voce di una donna "Non si può bloccare lo sviluppo" disse di getto Melia, che poi mi lanciò uno sguardo guardingo e tacque "Ma, in alcuni rarissimi casi in cui un umano è compatibile, è possibile avviare un vero e proprio processo di mutazione, che si concluderà con il processo di sviluppo, se tutto procede senza problemi" concluse Darius "Che rischi ci sono?" domandò qualcuno "Se la trasformazione non ha successo si muore" li informai "Voi trasformate spesso esseri umani in membri della vostra specie, in qualunque modo vi chiamate?" chiese qualcun altro "Potete chiamarci un po' come volete, lo avete sempre fatto, noi ci definiamo immortali, ma voi ci avete chiamato, Dei, demoni, vampiri, quindi chiamateci come volete" sostenni "Per quanto riguarda la risposta alla domanda, in media vengono trasformate una o due persone ogni secolo, alcune volte però nessuna." li informò Kirian "Il processo non è realizzabile senza il pieno consenso della persona da trasformare, in altre parole è necessario che la persona che sta per essere trasformata sia consenziente e sappia cosa le sta per succedere per far andare a buon fine il rituale" concluse Kirian "C'è qualcuno che può confermare tale dichiarazione, un immortale che prima era un umano?" chiese qualcun altro. Il mio sguardo, e quello di Kirian vagarono per una frazione di secondo tra gli immortali presenti nella sala, posandosi per un istante sulla femmina accanto a Virnish, poi con espressione cortese Kirian si rivolse ai mortali "Si" si limitò a dire. Per un lungo secondo ci furono solo il rumore degli scatti delle macchinette fotografiche, poi un vociare e varie voci chiederci di mostrare a loro queste persone. Senza che glielo chiedessimo lei si fece avanti e si fermò, in piedi, tra me e Kirian, mentre i fotografi sembrarono impazzire, e il clic dello scatto delle macchinette fotografiche colmava la sala come se volesse imprimersi a fuoco nelle nostre orecchie.

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