72 - un pessimo inizio

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Quella situazione mi innervosiva non poco. Seduta su una sedia, nella sala da ballo del piano terra, dando le spalle alle grandi vetrate affacciate sul giardino posteriore della villa, mi ritrovavo accanto Kirian, che stava tranquillamente accomodato sulla sua sedia, per nulla infastidito dal fatto che poco distante ci fosse anche Darius, con la sua bionda sposa, e tutti noi fossimo di fronte a quella che potevo solo definire come una marea di giornalisti e telecamere. Mi sentivo osservata e stranamente vulnerabile. Due piccoli tavolini rotondi erano sistemati tra le due coppie, con sopra una moderata gamma di bevande che comprendeva una bottiglia di sangue e una di acqua per la coppia poco distante da me, e una di acqua per me e Kirian. Il tutto ovviamente accompagnato da bicchieri di cristallo. Forse tenere quel sangue in bella vista davanti agli umani non era proprio una cosa opportuna, ma la nostra ospitalità ci imponeva di offrirlo, e noi lo avremmo fatto, da bravi padroni di casa.

Cornelia si inginocchiò accanto a me, mentre aspettavamo che arrivassero altri giornalisti. Ne mancavano pochi ormai, in pratica stavo per vivere l'inferno. Non c'era un singolo giornale, rete televisiva o sito internet sulle news, di stati diversi, che avesse deciso di rifiutare quell'opportunità. In pratica non sarei uscita emotivamente illesa da quell'esperienza. "Abbiamo sistemato tutto" affermò sottovoce "Senti, lo so che probabilmente sto esagerando, ma fa riunire tutti quelli che non sono presenti in questa sala, da qualche parte, e falli sorvegliare. Voglio andare sul sicuro" mormorai "Certo" disse tranquillamente per poi accennare ad alzarsi "Aspetta" la fermai "Senti, quei due che sono arrivati qui quando io e Grigori eravamo a caccia, dove sono ora?" domandai "Sono già stati trasferiti, prima che che arrivassero sia i giornalisti che Darius con i suoi" mi informò "Va bene, grazie" tagliai corto, sapendo che non avevamo molto tempo. Lei sorrise, mi depose un bacio di incoraggiamento sulla guancia e si allontanò. Rimanemmo in silenzio per un lungo momento, mentre la porta della sala veniva varcata da quelli che dovevano essere gli ultimi giornalisti, i cameraman finivano gli ultimi preparativi, così come i microfonisti, tecnici del suono e quelli delle luci

"State attenti a quello che dite" non si preoccupò neanche di tenere un tono di voce basso per non farsi sentire dagli umani, che non ebbero nessuna difficoltà ad udire le sue parole, il brusio dei vari discorsi si ammutolì, chi stava lavorando si immobilizzò e si girarono tutti a guardarci. Tutto quello che pensai io fu: mi sta dando un ordine? Domandai a me stessa, perché quello mi sembrava un ordine misto ad una minaccia. Mi voltai verso di lui e lo fissai, come Kirian, entrambi con espressione priva di qualsiasi reazione emotiva a quella richiesta "Altrimenti?" domandai tranquillamente, con il suo stesso tono di voce chiaro. "Non farmi infuriare più di quanto tu non abbia già fatto" avvertì "Altrimenti?" tornai a ripetere "Hai intenzione di fare cosa, esattamente?" domandai "Aggredirmi, dichiararmi guerra, piangere davanti alle telecamere dichiarando quanto siamo cattivi?" ipotizzai "Inutile, inutile e patetico" sentenziai. La bionda prevenne la risposta di Darius, qualunque essa fosse "Maledetta, tu sei solo una inutile puttana, come ti permetti di parlare in questo modo al capo clan" mi rivolsi a Darius, perché con quella non volevo avere nulla a che fare "Ti consiglio vivamente di non portartela in giro per locali, stasera, o nelle sere in cui indossa vestiti del genere, Darius, o rischi di essere arrestato per adescamento e sfruttamento della prostituzione" consigliai, accennando al vestito eccessivamente corto e scollato, grigio chiaro che mi ricordava tanto quello delle prostitute "Non farebbe bene alla tua immagine, non che te ne sia rimasta una poi così decente, dato che ti sei fatto massacrare in diretta mondiale da uno dei guerrieri più disprezzati degli immortali" notai. "Non mi faccio insultare da una che si è permessa di presentarsi al palazzo del clan vestita come una dominatrice di qualche film porno di terza categoria per pervertiti" qualcuno tossì per la sorpresa di quella frase, io mi girai semplicemente verso di lei e la guardai per un secondo che sembrò durare un'eternità "Sai, quelli erano abiti tradizionali, purtroppo non credo che tu sappia cosa ciò significa, non che mi possa aspettare altro dato che la tua gente ha l'abitudine di rubare le tradizione dismesse dai mortali e giocare a fare la brutta copia di corte rinascimentale, per pavoneggiarsi" dissi in tutta calma "Comunque, per tua informazione sono una sadomasochista, il che mi rende abbastanza pericolosa, perché godo un mondo a far male alla gente e se qualcuno ne fa a me non mi crea poi molti problemi, dato che poi finisce conciato parecchio peggio" le sorrisi con sguardo gelido "Il che è davvero comodo quando si fa sesso, con un po' di fantasia e senza molte restrizioni non sai quanti giochetti si possono fare" Il silenzio che si venne a creare fu agghiacciante. Sembrava il classico momento di calma, dei film horror, che precede l'aggressione e il brutale omicidio della bella di turno. Fortunatamente nessuno aggredì nessuno. Darius fece un profondo respiro e si impose di restare calmo "Ti diverti proprio a trattare la gente di merda, vero?" non era una domanda, anche se lo sembrava, era un'accusa "E tu ti diverti davvero tanto a spezzare il cuore dell'unica persona che ti ha voluto bene per davvero, e non per il titolo che ti porti dietro" sobbalzò. Fu come se lo avessi schiaffeggiato "Ti sei divertito a colpirla, denigrarla, abbandonarla, pugnalarla alle spalle e nell'aver cercato di portarle via tutti i suoi affetti conquistati dopo che tu le avevi spezzato il cuore" altro lungo silenzio "Non fare melodrammi inutili. Non fai altro che esagerare tutto" accusò "Ti ricordi l'ultima volta che sei entrato in questa casa cosa è successo?" gli domandai. Silenzio, non rispose "No?" chiesi "Non c'è problema, io lo ricordo, perfettamente" lo informai "L'ultima volta che sei stato qui, è stato per il ballo che tu mi hai ordinato di dare, a cui hanno partecipato i tuoi amici. Il ballo nel quale uno dei tuoi consiglieri, uno dei tuoi più fidati consiglieri e uno dei tuoi più fidati comandanti sono entrati nella stanza dei miei figli e in quella di Becca, li hanno trascinati fuori dai loro letti e li hanno portati via. Il tuo consigliere, un anziano, ha fracassato la testa di un bambino contro un muro perché ha cercato di difendere sua sorella e la sua amica dallo stupro che i tuoi uomini avevano intenzione di usare contro mia figlia e quella di Grigori prima di ammazzarle." la stanza raggelò e tutti fissarono Darius "E tu sei arrivato non per proteggere dei bambini, ma per accusare noi e difendere quei due luridi bastardi. Quindi non ti permettere mai più di osare giudicare una mia qualsiasi azione o decisione, non ti permettere mai più di ordinarmi nulla e non ti permettere mai più di minacciarmi, perché, ti giuro, che ti spello vivo, ti apro in due e ti strappo via la testa a morsi." dalla mia voce era più che chiaro che non stavo scherzando "Sono stata abbastanza chiara?" domandai. Di nuovo nessuna risposta, non che ne avessi bisogno "Tieni al guinzaglio quella cagna, perché io non mi lascio insultare da una che non ha abbastanza cervello neanche per ricordarsi il proprio nome, la prossima volta non mi limiterò a bruciacchiarle un po' il vestito" lo avvertii.

Il silenzio regnò sovrano fino a quando non fu ora delle domande.

il casato di sangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora