Kirian chiamò la persona che conosceva allo stabilimento, non faticò per trovare un posto per noi, nonostante fossimo in tanti. Invece a me toccarono altre due telefonate, che feci dopo aver ascoltato quello che avevano scoperto i due mercenari. Come avevo immaginato il gruppo di escursionisti aveva camminato per un po', poi si era riunito al gruppo di umani nascosti nel bosco, i quali erano vestiti in modo sportivo, ma erano armati in modo pesante e sembravano dediti a qualche genere di attività di sorveglianza o simile. Il mercenario non era stato in grado di fornirmi nessun altro dettaglio, ma quello che aveva scoperto bastava. Eravamo nei guai. Sollevai la cornetta del telefono che avevo sulla scrivania e composi il primo numero, avevo deciso di tenere la telefonata più impegnativa per ultima. Seth rispose al terzo squillo "Ciao" salutai, ero di ottimo umore e si sentiva, speravo che durasse almeno un altro po' "Salve" rispose con la sua solita voce fredda "A cosa si deve tanto buon umore?" domandò, anche se non era davvero interessato "È proprio di quello che ti volevo parlare" affermai "Ti chiamavo per informarti che venerdì notte partiamo, staremo via fino a lunedì, quindi dovresti mandare qualche altro mercenario a controllare i senza casato, non vorrei che ci fossero attacchi da parte dei distruttori e che succedesse qualcosa di brutto" affermai "Va bene, così mentre tu vai a farti un bel viaggio romantico a noi tocca lavorare" constatò. Risi "Portiamo i bambini al mare" lo informai "E poi c'è un'altra cosa che devi sapere, a quanto pare c'è un'epidemia di umani curiosi, evitate di fagli del male e di fargli vedere cose poco umane, tipo la magia" lo informai "Ci proveremo" affermò. Ci salutammo e riagganciai. Sospirai, ora ci sarebbe stata la telefonata più complicata, Darius era un osso duro da calmare e da come l'avevo sentito quella mattina era decisamente agitato.
"Che c'è?" volle sapere ancora prima che avessi il tempo di salutarlo "Volevo aggiornarti" spiegai "Allora fallo" rimbrottò, era davvero nervoso e si sentiva chiaramente "Va bene, ma potresti evitare di essere così scortese? Io non ti ho fatto niente di male" gli feci notare. Sospirò, stanco "Scusa, ma ho passato tutta la mattina ed il pomeriggio a ricevere telefonate, sono tutti nel caos" ammise "Capisco, comunque, come avevo ipotizzato i quattro umani che sono venuti a bussare alla mia porta si sono riuniti a quelli nascosti nel bosco. Pare che ci stiano sorvegliando" conclusi. Lui imprecò sottovoce "Perché mai degli umani dovrebbero sorvegliarci?" volle sapere, attesi un lunghissimo secondo per rispondere "Non lo so, magari hanno notato che siamo in qualche modo diversi, o che nascondiamo qualcosa e vogliono approfondire" ipotizzai. "Noi non ci facciamo notare" mi contraddisse, mi lasciai scappare una risatina divertita "Certo che vi lasciate notare, io ho notato te e tu non te ne eri neanche accorto" gli ricordai, fu costretto ad ammettere che avevo ragione "Hai idea di chi siano?" volle sapere "No, non si sono portati dietro documenti di alcun genere" comunicai "Se scopri altro fammelo sapere" ordinò per congedarsi, ma io avevo altro da dirgli "Aspetta, ti devo dire un'altra cosa" mi affrettai ad informarlo "Cosa?" chiese curioso "Venerdì notte partiamo per un paio di giorni, torniamo lunedì" gli spiegai "Perché?" domandò "Portiamo i bambini al mare" annunciai "Ti sembra il momento adatto?" chiese incredulo "Perché no? Se ci sorvegliano sarebbe più strano tenere dei bambini rinchiusi in una villa che portarli al mare in estate" notai "L'esperta sei tu" concluse. Ero sorpresa che l'avesse presa così bene, mi ero aspettata che facesse più storie. "Ti va se ci vediamo domani?" chiese, sapevo il perché di quella proposta, da quando aveva capito quanto ero stata male durante la sua assenza si era sempre preoccupato di ritagliare un po' di tempo alla settimana da passare con me, tempo che trascorrevamo parlando di argomenti leggeri, niente faccende serie, niente clan o casati, era un po' di tempo solo per noi. "Va bene, ma non so a che ora torno, io, Cornelia e i bambini andiamo a comprare quello che ci servirà, quindi dovresti venire sul tardi" conclusi. "Andate solo voi due con i bambini?" chiese stupito "Si" risposi "Vi accompagno" affermò, non c'era niente da discutere, quando usava quel tono non avrebbe cambiato idea "Non serve, ma se non ti dispiace restare con noi mentre facciamo spese allora mi farà piacere" convenni, sarebbe stato inutile protestare e un parere maschile non sarebbe stato male, anzi, sarebbe stato d'aiuto. "Non mi piace che porti i bambini in città senza nessun maschio a controllare, lo so che tu sei in grado di gestirlo da sola, ma non mi piace lo stesso" concluse "Va bene, non mi offendo, anzi, mi darai una mano" poi ridacchiai divertita, perché lui non sapeva a cosa stava andando incontro "Comunque credo di doverti informare che quando dico bambini, non intendo solo Era ed Eric, ma anche Becca e i figli dei curatori, quindi se invece di portarti solo Marcus potessi aggiungere qualcun altro, sarebbe decisamente più facile badare ai bambini e fare le compere" dall'altro capo della linea ci fu un lungo silenzio "Scherzi?" domandò con voce seria "Su cosa?" chiesi tutt'altro che in tono serio "Hai davvero intenzione di portarti dietro tutti quei bambini?" domandò stupito "Si, devo comprargli i costumi da bagno, quindi devono misurarli, non sono brava come Kirian con le misure. Venite verso le tre e venite in auto" gli raccomandai "Anche?" chiese sarcastico "Si, e tu dovrai portare con te due bambini, io ho solo tre posti a sedere e i piccoli sono cinque" notai, lui sospirò "Agli ordini" scherzò "Allora ci vediamo domani" salutai "A domani" convenne prima di riattaccare. Era stata una conversazione sorprendentemente tranquilla, nonostante entrambi fossimo preoccupati per quegli umani curiosi che erano appostati fuori dalle nostre case.

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il casato di sangue
Fantasyseguito della storia: la rinascita del casato dimenticato la storia riprende dopo la nascita dei gemelli, Selia si ritroverà di nuovo alle prese con gli avvenimenti nel mondo di cui ormai fa parte, ma forse non solo di quello. famiglia, amici, nemic...