24 - una giornata serena

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Mi concentrai, ma non riuscii a ricordare l'ultima volta che ero stata così rilassata. Di sicuro, non lo ero mai stata davanti a tanta gente, e sicuramente non avevo mai attirato tanto l'attenzione. Sdraiata in riva al mare, con un venticello, che percepivo come fresco, solo perché così avevo deciso, circondata da persone che ridevano e si divertivano, era davvero rilassante. E non ero l'unica a pensarla così "Si sta davvero bene" mormorò Cornelia. Come me si stava godendo quei momenti spensierati. Lei era sempre stata al mio fianco, quindi, quando lavoravo io lavorava lei, il che ci aveva rese entrambe esauste ma avevamo così poco tempo per noi, che non ce ne eravamo rese conto. E non eravamo le uniche a trovarsi in quella situazione. Per mia necessità psichica Grigori aveva seguito l'esempio della ragazza e mi era rimasto accanto per tutto l'anno, in più l'arrivo di Becca aveva aggiunto preoccupazioni e stress alla sua vita. Lui era sempre stato un solitario assassino ed invece ora si ritrovava a dover proteggere qualcuno, vivere con un bel po' di gente, badare ad una bambina e non avere più una valvola di sfogo regolare. Tutti e tre avevamo decisamente bisogno di rilassarci, e ci stavamo riuscendo. "Si" mormorai, ero troppo rilassata per alzare la voce. "Che fanno?" volli sapere. Nonostante il nostro apparente stato di dormiveglia avevamo qualcosa da fare. Controllare la situazione "Giocano in acqua" mi informò Cornelia, che si era assunta l'incarico di controllare cosa facevano i bambini e gli adulti "E credo che Him abbia trovato una nuova amica" concluse. Sbuffai, da quando eravamo arrivati quel ragazzo aveva ricevuto una schiera di ragazze che gli si erano presentate. Non potevo dare torto alle mortali, senza vestiti era davvero attraente, aveva un fisico fantastico e non aveva l'aria spaventosa di Grigori. "E tu che dici?" volle sapere Grigori steso al mio fianco. Per ordine di Alec, Tyr e Kirian era stato deciso che un maschio doveva sempre rimanere con me e Cornelia. Erano rimasti decisamente sconvolti dai costumi che indossavamo, e dal fatto che nel giro di dieci minuti, nel quale ci eravamo allontanate di poco per una passeggiata, avevamo ricevuto una decina di inviti da alcuni ragazzi, e anche da un paio di ragazze. "Se ne stanno per conto loro, lontano" affermai, riferendomi a sei persone che ci avevano seguito e che si erano sistemati in alcuni ombrelloni, fingevano di non conoscersi, ma era impossibile, almeno per noi, non notare le occhiate complici che si scambiavano e quelle indagatrici che ci rivolgevano.

Due lente scie di passi si avvicinavano, lanciai uno sguardo e quello che mi trovai davanti erano decisamente due attraenti ragazzi sui venticinque anni, accaldati, sudati, e dalle loro pulsazioni e respiri accelerati dovevano essere affaticati. Li ignorai, proprio come fecero Cornelia e Grigori. "Scusate?" chiese una voce bassa e mascolina. Non si era rivolto a nessuno in particolare, ma erano fermi vicino a noi, quindi doveva volerci dire qualcosa. Mi presi l'onere di rispondere "Si?" chiesi da dietro gli occhiali da sole. Li indossavamo tutti, e nessuno aveva la minima intenzione di toglierseli, sarebbe stata una piccola manifestazione di autolesionismo farlo con quel sole battente, con quel cielo azzurro e senza nuvole, con il riflesso della luce sull'acqua che faceva apparire tutto ancora più luminoso. "Scusate se vi disturbiamo, ma ci siamo incamminati per una passeggiata, e alla fine siamo rimasti a camminare per un'ora. Non è che potremmo sederci per un po' qui?" domandò. Sia io che Cornelia lo fissammo stupite. Non potevano saperlo, visto che portavamo gli occhiali con spesse lenti nere. Ma dovette intuirlo, dato che si affrettò a spiegare "Ieri quando ci siamo fermati, sono venuti a lamentarsi che non potevamo fermarci dove non avevamo preso un ombrellone, e visto che abbiamo visto che avete dei posti liberi abbiamo pensato di chiedere a voi" concluse. Potevo credergli, non sentivo odore di menzogna. Negli umani era facile distinguerlo, tra di noi quasi impossibile. "Certo" acconsentii indicandogli due sedie sdraio. Erano stati davvero imprudenti, con quel caldo, e il sole che gli batteva in testa, avevano rischiato di collassare o peggio. I due si sedettero con un respiro di sollievo e il sorriso sulle labbra, decisamente delle labbra attraenti. C'erano troppi bei ragazzi su quella spiaggia ed io ero rimasta decisamente troppo tempo reclusa tra i monti, ai miei occhi nessuno era più bello dei miei consorti, ma era impossibile vedere tutti quei maschi mezzi nudi e non provare nulla, ma in quel momento la mia attenzione era rivolta a quei due, così come quella di Cornelia, che probabilmente aveva avuto i miei stessi pensieri sull'incoscienza di quei due "Volete bere qualcosa?" domandò, loro la fissarono un istante, spiazzati e non si fecero mancare l'occasione per esaminare il corpo della ragazza, cosa che la imbarazzò, così le venni in aiuto "Dovete aver sete dopo aver camminato tutto quel tempo sotto al sole, potevate rischiare un'insolazione con questo caldo. Abbiamo dell'acqua fredda, e credo anche un po' di tè" conclusi, "Grazie, se non vi dispiace credo proprio che accetteremo un po' di acqua" mi misi a sedere e mi sporsi fino a raggiungere il frigo portatile che avevamo portato con noi. Conteneva delle vivande per i bambini, e del sangue per gli adulti. "Attenta a non far cadere tutto" mi ricordò Grigori. Sbuffai "Sei peggio di quei vecchi" rinfacciai riferendomi a Tyr e Kirian che mi trattavano come una neonata. Estrassi due bottigliette d'acqua e le porsi ai due umani. Le stapparono e ne bevvero un lungo sorso "Grazie tante" dissero "Di niente" risposi sorridendo "Comunque io sono Marco" disse il ragazzo che ci aveva parlato fino a quel momento indicandosi "Lui è Andrea" disse accennando con una mano all'altro ragazzo che sorrise, contraccambiai "Selia" mi presentai "Io sono Cornelia" si presentò la ragazza, Grigori li ignorò, così gli tirai uno schiaffo sugli addominali. Fu costretto a sedersi con un brontolio di disaccordo. Lui voleva solo restarsene allungato a poltrire. Gli scoccai un'occhiataccia "Grigori" disse alla fine, con la sua solita voce fredda, che con l'aggiunta della sua irritazione divenne non poco minacciosa. Marco alzò entrambe le mani ad altezza del petto "Calma, non volgiamo provarci con la tua donna" assicurò, il che divertì noi tre "Nessuna di noi due sta con lui" spiegai, perché entrambi erano apparsi curiosi di quel momento di divertimento "Scusa" disse il ragazzo "Fratelli?" domandò curioso dalla reazione scorbutica di Grigori. Sia io che Cornelia scuotemmo la testa "Guardia del corpo" specificò Grigori. Alla notizia rimasero sinceramente stupiti "Sul serio?" chiese Andrea "Dovete essere davvero delle persone importanti, modelle? Attrici?" ipotizzò, sia io che Cornelia scuotemmo la testa. "Io lavoro per lei" li informò la ragazza, sorridendo divertita "Sono la sua assistente" concluse. I due mi fissarono stupiti e curiosi "Gestisco dei locali, e Cornelia mi aiuta. Per quanto riguarda Grigori, lui è per natura scostante e maleducato, quindi non fateci caso" affermai, guadagnandomi un grugnito di protesta, poi mi girai verso l'interessato "E comunque oggi non stai lavorando" puntualizzai "Non avevo mai conosciuto una guardia del corpo. Com'è come lavoro?" volle sapere Marco "Noioso, ma in questo periodo mi è toccato questo" me ne sentii offesa, ma non ebbi il tempo di farlo presente al guerriero "Quindi non fai solo la guardia del corpo?" chiese Andrea "In genere evito, ma a lei non si può dire di no. È stata l'unica con la quale non mi sono annoiato" affermò il che eliminò la necessità di rivolgergli una protesta "E quando non lavori come guardia del corpo che fai?" mi sembravano decisamente interessati dall'argomento "Quello che capita, dipende dal mio umore, ho fatto il cacciatore di taglie" ed io sapevo che per cacciatore di taglie intendeva assassino "Ho lavorato in un esercito privato. Come guardia, cose così" aveva saltato un gran bel po' del suo curriculum, ma era decisamente meglio. Continuarono a fare domande sull'attuale lavoro del mio guerriero, ma alla fine smisero e cambiarono argomento. Non ci voleva un genio a capire che Grigori non aveva nessuna voglia di parlare, ma alla fine della discussione avevo scoperto che si erano entrambi appena laureati, uno era un veterinario, l'altro un farmacista. "Da quanto siete qui?" domandò Marco "Siamo venuti solo per il fine settimana" risposi "Si vede che non siete venuti molto al mare" constatò Marcò indicandoci. Mi guardai la pelle chiara delle braccia e sorrisi "Siamo così di natura, non ci abbronziamo mai" spiegai "Di sicuro vi distinguete" affermò Andrea, gli sorrisi divertita "Questo è certo, non capita tutti i giorni di vedere in spiaggia ad agosto tanta gente così chiara, e senza abbronzatura" sostenni "Tanta gente?" chiese curioso "Si, gli altri sono in giro, noi siamo rimasti a rilassarci qui" risposi "Allora credo proprio che vi abbiamo dato fastidio, con tutte queste chiacchiere" si scusò Marco. "No, anzi, per quanto riguarda me e Cornelia posso assicurare che ci ha fatto piacere un po' di conversazione, viviamo in una zona un po' isolata, e spesso quando abbiamo a che fare con delle persone è per affari, quindi un po' di conversazione leggera ci fa piacere. Per quanto riguarda Grigori, lui è un asociale, quindi ampliare un po' i suoi orizzonti non è affatto un male" conclusi sorridendo. Grigori non la prese bene, o ameno finse di non prenderla bene. Per poter conversare meglio con i due umani, Cornelia si era seduta al mio fianco sulla sdraio, mentre Grigori si era seduto sulla sabbia, così quando mi afferrò le gambe e mi trascinò a terra gli finii accanto e lui ebbe tutto il tempo di atterrarmi sulla schiena e di salirmi addosso. "La finirai mai di dire stronzate?" chiese "Ma caro, ho solo detto la verità. Tu sei un asociale" ribattei, sentii Cornelia ridere divertita "Se fossi un asociale non sarei rimasto con te, non vivrei a palazzo, con tutta la gente che ti sei portata a casa" mi fece notare, sorrisi "Ma non potevi fare altro, tu mi adori" affermai, lui sorrise, un sorriso dispettoso come lo era il mio "Sei tu che mi adori" ribatté. Sospirai "Hai ragione, ma non dovresti rinfacciarmelo, non è carino, mi sa proprio che ti meriti una punizione" constatai, un secondo dopo lo baciai, estrassi leggermente le zanne e gli feci dei taglietti sulla lingua, fino a quando la bocca non fu piena di sangue e io me lo potei gustare. Non durò molto. Lui non aveva intenzione di cedere. Mi sfiorò l'addome, e cominciò a muoverci sopra delicatamente le dita. Mi stava facendo il solletico esattamente dove lo soffrivo. Alla fine mi staccai, le sue ferite erano rimarginate, ma le sue mani non si fermavano "Basta" implorai scossa dalle risate mentre mi agitavo per liberarmi "Non ci pensare neanche." fummo interrotti da un urlo inconfondibile, poi vidi Grigori abbassarsi leggermente su di me, a causa del contraccolpo. Becca era arrivata di corsa, tutta bagnata e felice. Aveva chiamato il padre contenta e ansiosa di giocare con lui, poi gli si era letteralmente buttata sulla schiena. Vedevo le sue bracine stringere il collo del guerriero, l'acqua gli colava lungo il collo e mi finiva addosso e in pochi istanti mi ritrovai il petto pieno di goccioline salate. L'uomo alzò il busto, e la bambina toccò a terra con i piedi "Grigori, ti avevamo chiesto di controllare che nessuno ci provasse con loro" notò Tyr "Dobbiamo cominciare a preoccuparci, e prendere in considerazione una eventuale fuga romantica, tipo quella di cui parlavamo l'altro giorno?" domandò Kirian serio, come il generale, ma la verità era che si stavano divertendo "Non credo sia fattibile, io voglio essere viziata, lui non lo farebbe" constatai. Grigori scosse la testa divertito "Papà andiamo a giocare" ordinò Becca, con la sua vocina squillante e felice. Si stava davvero divertendo. Grigori si rimise in piedi, mentre la bambina gli stava ancora appesa al collo "Agli ordini" affermò Grigori "Ma prima facciamo che ti fermi un attimo e bevi qualcosa" suggerì "E magari ti stacchi" aggiunse, la bambina scoppiò a ridere divertita, ma obbedì "Gli altri?" domandai. Era il caso che anche gli altri bambini bevessero, e magari che si rimettessero la protezione, al contrario di coloro che avevano superato lo sviluppo la loro pelle, e il loro organismo era molto simile a quello umano, quindi non erano in grado di guarire velocemente, o di evitare che il sole li scottasse "I gemelli e Him hanno cominciato una stupida gara su chi riesce a racimolare più numeri di telefono" mi informò Tyr mentre mi porgeva la mano e mi aiutava a rialzarmi "Visto che i gemelli hanno un aspetto minaccioso si sono portati dietro i bambini per sembrare meno cattivi, ma stanno per tornare, dagli un minuto" concluse Kirian. "E i gemelli fanno squadra o fanno ognuno per sé" volli sapere curiosa "Ognuno per se" affermò Tyr prima di darmi un lieve bacio sulla bocca, subito imitato da Kirian.

Avevo appena finito le presentazioni tra i nuovi arrivati e gli umani quando arrivarono anche gli altri, Alec si era assunto il compito di recuperarli. Poco dopo i due umani ci salutarono, con non poco sconcerto per molte cose che ci riguardavano, come per esempio il mio strano rapporto con Grigori, i miei due fidanzati, e i bambini.

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