67 - intorno al fuoco

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"Ti ho vista in tv la settimana scorsa" affermò Emma dopo che ci fummo sedute intorno al fuoco. "Quella è stata davvero una serata orrenda" ammisi "Sei entrata in quella sala piena di tutta quella gente importante e di giornalisti, ed hai tenuto testa a tutti" disse incredula "Comunque, era davvero necessario fare del male a quelle persone, ma sopratutto come cavolo hai fatto a fare quella cosa con il fuoco" volle sapere, strappandomi una risatina "Si, era davvero necessario" confermai "Non hai la minima idea di quanto ci abbiano messi nei guai negli ultimi anni" affermai "E per quanto riguarda il fuoco, posso affermare di cavarmela bene con la magia" ammisi "Ma dimmi, che ci fate qua? Non dovresti essere nella tua bella villa a fare qualcosa di importante?" chiese "Siamo venuti a caccia" spiegai "E avete preso qualcosa?" chiese incerta, sapeva che non ero un'amante della caccia "Un cervo, e poi Grigori ha dato la caccia a me, è così che ho perso i vestiti" spiegai con un sorriso malizioso stampato in faccia. Lei sgranò un po' gli occhi per lo stupore "Quindi che avete intenzione di fare ora?" chiese guardinga "Non so, non abbiamo fatto progetti, in genere quando veniamo qui a cacciare facciamo un po' quello che ci viene in mente al momento. Troviamo un animale, ci dissetiamo, giochiamo un po' nel bosco e torniamo a casa." spiegai "Quindi ora ve ne andate dedusse." L'occhiata che ci scambiammo io e Grigori fu più esplicita di mille parole "Qualcosa non va?" chiese "Bè, in verità noi non siamo venuti per piacere, ci siamo visti costretti ad allontanarci, perché siamo leggermente instabili, ed irascibili" confessai "Cosa? È successo qualcosa?" chiese preoccupata "Si, più o meno..." cominciai "Ma nulla che non si risolverà dopo un po do svago tra i boschi" minimizzai. Aver ripudiato il mio compagno, legato a me qualcun altro e fatto una piccola rivoluzione civile tra gli immortali non sarebbe stato così facile da superare, sfortunatamente.

"Come ti vanno le cose?" chiesi, per cambiare argomento "Bene, mi sono laureata, ho un lavoro, ho lui" disse sorridendo nella direzione del di Paul "A te invece?" volle sapere "Sono cambiate un po' di cose dall'ultima volta che ci siamo viste" ammisi "Davvero?" chiese curiosa "Già, per alcuni anni non abbiamo più vissuto nel palazzo che hai visto, ma ora siamo tornati a viverci" la informai "Stavamo in città, abbiamo avuto delle vite molto più normali, dal vostro punto di vista. Lavoravo in uno dei nostri negozi, mi occupavo della casa, dei bambini, cose del genere" spiegai "Come mai questo cambiamento?" volle sapere "Abbiamo ritenuto che potesse essere positivo stare un po tra gli umani" spiegai, restando sul vago "Come stanno i tuoi figli?" chiese curiosa, anche se non li aveva mai visti sembrava davvero interessata a saperlo, e io non fui tanto scortese da annusare il suo odore per sapere se stava dicendo la verità o no "I ragazzi stanno bene, sono cresciuti tanto quei tre" affermai con un sorriso sereno, che scomparve poco dopo per lasciare spazio alla sorpresa. Avevo davvero detto tre? Si, lo avevo fatto ed Emma me lo fece notare "Tre? Non avevi due figli?" non le risposi, perché anche Grigori chiese con voce divertita "Tre?" mi voltai verso il mio compagno, e gli risposi con una scrollata di spalle. Per gli Dei, erano dieci anni che mi prendevo cura di Becca, che vivevo con lei e che le facevo da seconda mamma, più o meno, per me e per gli altri adulti era chiaro che sarebbe diventata la compagna di mio figlio e ora stavo ufficialmente con il padre. Ritenevo di avere pienamente il diritto di considerarla come una mia figliastra o figlia adottiva o qualcosa del genere. Era una di famiglia e su questo non cera da discutere.

"Adorabile" mormorò afferrandomi il mento con una mano per poi baciarmi. Quando ci staccammo mi girai verso Emma, che come gli altri mortali ci guardavano imbarazzati. Cera un limite al modo in cui ci si poteva baciare in pubblico, Grigori lo aveva superato ed io non mi ero minimamente opposta, anzi, lo avevo assecondato. Sorrisi ad Emma con una buona dose di sincero imbarazzo "Infatti, ma Grigori ha una figlia, che vive con noi" spiegai "Quindi ora tu stai con lui, ma mi avevi detto che non potevi lasciare i tuoi, se non mi sbaglio li avevi chiamati, consorti" notò "Infatti, sto con loro e con Grigori" spiegai. Emma mi fissò a bocca aperta, mentre gli altri umani cercavano di capire di cosa stavamo parlando "Sul serio? Ma loro lo sanno?" domandò sconcertata "Ovviamente, abitiamo tutti insieme" confermai con naturalezza, perché per me era davvero una cosa normale, lo era per tutti noi "Scherzi?" chiese sconcertata "Sul serio vivi con i tuoi consorti, i tuoi figli, il tuo amante e sua figlia?" domandò allibita "C'è anche il fidanzato di mia figlia" la informai. Spalancò la bocca, e si affrettò a richiuderla per non offendermi "Il fidanzato di tua figlia? Non è un po' troppo giovane per avere già un fidanzato? Voglio dire, quanti anni ha, nove, dieci?" protestò "Per noi le cose sono un po' diverse" sostenni "Era sarà anche nata dieci anni fa, ma sia il suo corpo che la sua mente sono quelli di una ragazza di diciassette, diciotto anni. I nostri figli crescono molto velocemente" sospirai. I ritmi di crescita dei nostri figli non ci piacevano, non piacevano a nessuno del nostro sangue, ma eravamo fatti così e non potevamo cambiarlo. "E devo ammettere che il fatto che sia legata a Seth è stata una notizia splendida per noi" ammisi "Perché? È un ragazzino come voi?" domandò. Per poco non scoppiammo a ridere quando definì Seth un ragazzino "No, non centra niente che sia un immortale, e di certo non è un ragazzino" sostenni "Io, Tyr e Kirian abbiamo imparato a conoscerlo negli anni, e sappiamo che è una brava persona, mentre Grigori lo conosce da molto tempo, hanno anche lavorato insieme qualche volta. A noi va bene perché vuole davvero bene ad Era, la tratta sempre bene e la vizia come se fosse una principessa, ci tiene e si vede. Inoltre bisogna dire che il fatto che siano legati è stato una vera manna dal cielo per gli affari. È comodo avere in famiglia il capo di uno dei più temibili gruppi di guerrieri degli immortali" la informai "Aspetta un attimo, non credo di aver ben chiara la situazione" affermò "Tua figlia di appena dieci anni è fidanzata con il capo di un gruppo di guerrieri molto più grande di lei che vive con voi?" sintetizzò. Mi limitai ad annuire, era corretto quindi era inutile aggiungere altro "Come puoi permettere una cosa simile?" domandò sconcertata "Ha dieci anni! Come puoi permettere che frequenti un uomo così grande, e addirittura farlo vivere con voi?" quasi mi urlò quelle domande in faccia tanto era sconvolta. Al suo posto lo sarei stata anche io, da un punto di vista umano era una cosa davvero molto brutta. Ma noi non eravamo umani, e glielo dissi "Emma, non puoi giudicarci con standard umani" affermai con voce seria e decisa "Mia figlia non è una comune bambina di dieci anni, è una giovane donna che ha trovato il suo compagno" affermai "E comunque non è così vecchio. È più giovane di me, anche se non fa nessuna differenza, tra gli immortali letà non ha molto significato" affermò del tutto impassibile e con tono gelido Grigori. Quell'intervento da parte del mio compagno spiazzò completamente la mia amica "Più giovane?" borbottò "Si" confermai "Ha circa" ci riflettei un lungo secondo "Poco più di duecento anni?" chiesi conferma a Grigori, mentre i mortali spalancavano le bocche "Più di duecento, meno di duecentocinquanta" confermò limmortale "Tu permetti ad una bambina di stare con uno di più di duecento anni?" chiese sconvolta Emma quando si riprese abbastanza da riuscire a formulare la domanda. Riflettei per un secondo su quella sua esclamazione sconvolta, e le sue parole mi fecero accendere una lampadina. Il problema non era tanto che stessero insieme, il problema era un qualcosa a cui io non avevo minimamente pensato, un po' perché per noi era una cosa normale come mangiare, un po' perché escludevo a priori che succedesse tra quei due "Tu sei sconvolta perché pensi che facciano sesso" esclamai divertita. Lei mi fissò ancora più sconvolta, e non fu l'unica. Forse gli altri mortali erano rimasti in silenzio, ma avevano seguito tutto il discorso "Rilassati, è una cosa che non succede e non succederà ancora per qualche anno" assicurai "Come ne puoi essere così sicura?" domandò, apparentemente più padrona di se stessa, anche se per niente calma "È un uomo donore" si limitò ad affermare Grigori, ma la ragazza non capì cosa intendesse, così glielo spiegai "Nessun immortale, che sia maschio o femmina, che ha già superato lo sviluppo si porta a letto un pre-sviluppo" lei mi fissò e dalla sua espressione compresi che non ci aveva capito nulla, naturale dato che non poteva sapere di cosa stavo parlando "Per un certo periodo, dalla loro nascita, i nostri figli sono fisicamente come gli umani, anzi, sono più fragili verso alcune cose che riguardano gli immortali, ma dopo un certo numero di anni, che cambia da persona a persona, subiscono un cambiamento chiamato sviluppo che li rende effettivamente immortali, con i poteri, la magia e tutte le nostre capacità fisiche" spiegai "Fino a quel giorno nessun immortale tocca i pre-sviluppo, sarebbe troppo rischioso, e Seth le vuole troppo bene anche solo per immaginare di rischiare la sua incolumità per egoismo." Conclusi "È un maschio d'onore" ripeté Grigori, io è convenni "Sarà anche un assassino, ma è un uomo donore" dissi tra me e me, fissando le deboli fiamme del fuoco che cominciava a smorzarsi, peccato che lo feci ad alta voce "Assassino?" chiese Emma. Alzai lo sguardo "Tutti i guerrieri lo sono, che siano soldati o non lo siano" mi limitai a dire "Cioè?" chiese curiosa. La risposta non gliela fornii io "Ci sono tre principali gruppi di guerrieri tra gli immortali" affermò Grigori, evitando di calcolare anche i distruttori "I mercenari, un piccolo gruppo di guerrieri indipendenti, sotto il comando di Seth composto per la maggior parte da maschi a parte un paio di eccezioni" con una delle quali aveva avuto una relazioni, aggiunsi io mentalmente "Lesercito del clan, composto dalla maggior parte degli immortali, esclusivamente maschi e tutti provenienti da casati. Ed infine il gruppo più piccolo, ma anche il più potente" cominciò si girò a lanciarmi uno sguardo "E poi ci sono io, i miei consorti e la nostra gente" affermai "Tu?" chiese sorpresa Emma. Aprii la bocca per risponderle, ma non lo feci. Alzai gli occhi al cielo, li incollai sullo stormo di uccello che volava via impaurito. Non sarebbe dovuto succedere. Conoscevo anche troppo bene quella sensazione, la paura del bosco, gli animali che scappavano, la sensazione di morte che avanzava. Non sarebbe dovuto succedere, eravamo ancora nei territori del clan, dovevamo essere un un luogo sicuro. Non poteva succedere quello, proprio con quegli umani nei dintorni, proprio con quella che era stata la mia migliore amica quando ero stata umana e un altro mio amico, che a quanto pareva ora era il suo fidanzato, erano presenti.

Scattammo in piedi contemporaneamente, io e Grigori, mi sfilai la maglietta e i pantaloni, erano troppo larghi per me e mi sarebbero stati d'intralcio "Vado io, tu resta qua" affermai "No, vengo con te" dissentì "Per favore, resta qui, vado solo a controllare, se non vengono di qua me ne vado subito e li lascio perdere. Questi non sono più fatti nostri, comunque se tu resti qui, per sicurezza sarebbe meglio" spiegai "E poi tu non sei uno che si nasconde, non saresti capace di guardare senza attaccare" lo canzonai "Giusto" concordò. "Dieci minuti" assicurai prima di girarmi e correre nella direzione opposta al fiume.

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