14. Nero! ||✓

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«Buongiorno ragazzi! Sono Leroy Salzaman. Da oggi, sarò il vostro nuovo insegnante di educazione fisica.» annuncia il professorino.

Mi fa ridere. È vestito con il suo pantalone di tuta nero e la sua canottiera grigia che fascia perfettamente il suo corpo tonico.
Al collo, ha appeso un fischietto e ha tolto gli occhiali.
E devo dire, che ha degli occhi bellissimi.
Quel marrone scuro quando un'ombra lo copre.
Poi, al riflesso del sole, sono color sabbia.
E sono belli.
Ma lui non lo saprà mai da me.

«Oggi, inizieremo con dei semplici riscaldamenti, la prossima volta faremo un vero e proprio gioco.
E io, gioco duro.» prosegue con il suo solito tono autoritario.

Mi scappa una leggera risata che Camuffo velocemente con un colpo di tosse.
Jerry se ne accorge e mi fulmina con lo sguardo.
Poi, fa un sorriso.
«Signorina.. ehm, si lei!» mi indica con un cenno.
«Venga qui. Vediamo se ha ancora da ridere.» aggiunge.

Sorrido divertita e annuisco avvicinandomi.
Sono arrugginita un po', con Jerry non combatto quasi mai.
E poi, dò solo dei colpi al sacco da boxe, lui fa dei combattimenti veri e propri.
Ci mettiamo in posizione di combattimento, sotto gli sguardi attenti dei presenti.
Con un cenno, dico di avvicinarsi ma lui sorride. Fa sempre così.
Infatti, inizio io con un pugno che lui blocca subito dopo.
Poi, dò un calcio nei polpacci, dove cade e si rialza rapidamente.
E inizia così una vera e propria battaglia di pugni, calci e quant'altro.

Alla fine del così detto 'allenamento', io e Jerry ci guardiamo negli occhi.
Ancora sudati e con il respiro ansante.
Noto che ha un labbro gonfio e tagliato da cui fiorisce del sangue e un ematoma nella guancia.
E quando i nostri occhi si incastrano, scoppiamo a ridere.
«Oddio..» mormoro.
«Dovremmo farlo spesso.»ribatto, asciugandomi del sangue che esce da un orecchio.

Annuisce divertito e si schiarisce la voce, poi si gira verso la classe che da come noto solo adesso, hanno gli occhi sbarrati e giuro di aver visto qualcuno che tremava.

«Ovviamente, non dovrete mai combattere così.» dice il mio amico, schiarendosi la voce.
«Ovviamente è sangue finto.» si affretta a dire.

Ma gli altri, non ci credono proprio.
Al suono della campanella, tutti escono velocemente senza passare dallo spogliatoio e io continuo a ridere con il mio compagno.
«O Lucifero mio.» grido in preda alle risate.
«Dovevi vederli.»

In risposta ride anche lui e subito dopo mi dà una pacca sulla spalla.
Rimaniamo ancora un po' lì, poi decidiamo di darci una sistemata e io proseguo per le altre lezioni, mentre lui controlla per gli altri carri.

«Dobbiamo parlare.» una voce profonda e roca, mi fa fermate sulla soglia della porta della mia aula di spagnolo.

Alzo gli occhi al cielo e mi giro verso Logan.
«Che sia veloce.» sospiro.

«O credimi, sarà velocissimo, Iris.
Ci vediamo con gli altri fuori scuola.» ride sotto i baffi e se va con la sua squadra di basket.

Io, del resto, sono ancora immobile nella stessa posizione di prima.
Davanti a me non vedo gli armadietti, ma nero.
Sono così vuota adesso che mi sento morire un po'più del solito.
Mi ha scoperto, mi hanno scoperto.
Posso dire addio al mio piano adesso.
Non potrò mai vendicare mia madre, non potrò stare in pace con me stessa.. non potrò mai e poi mai togliere il mattone che mi blocca lo stomaco.

Di solito, quando vedevo qualche bambino giocare con qualsiasi giocattolo colorato, mi mettevo a piangere.
So che è strano, ma non potevo proprio vedere altri colori oltre il nero.
Nemmeno il grigio.
Perché il grigio è un colore sporco.. mischiato tra nero e bianco.
Ed io, onestamente, di colori sporchi non ne ho voglia.

Si, questo capitolo finisce qui.
E so che è una cosa orribile ahahahah, ma il prossimo capitolo sarà il più lungo fin'ora e appunto, sarà diviso in due o forse tre parti.
Quindi, buona lettura a tutti e scusate 😩🌹

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora