26. Cosa mi sta succedendo?. {TERZA PARTE.} || ✓

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Cammino affianco al traditore, sentendo un forte fastidio al fianco.
Mi fermo, tenendomi in equilibrio con un mano sul muro di quella struttura, ancora per me, sconosciuta.

«Dovremmo disinfettare la ferita e poi andare dal tuo amico.» suggerisce Jerry.

«Portami da lui, poi penso a me.» rispondo picata.

Sbuffa e continua a camminare con me alle calcagna.
Mi perdo a guardarlo da dietro: le spalle sono più larghe e sono fasciate perfettamente da una giacca elegante nera.
I suoi glutei sono più sodi e si intravedono dai suoi jeans scuri.
È cambiato molto in questi giorni, ma perché allora, sento un colpo al cuore e la voglia matta di stringerlo a me?

Mi sei mancato Jerry, lo vedi?
Solo, non te lo dimostro.
Sai come sono fatta, un po'fredda a volte.
Spero che stai bene anche senza di me, perché io.. sto una merda.
Ma non te lo dico.
Sto qui, in silenzio.

«Non fare domande.» mi dice, mettendosi un passamontagna.

«Oh caro, dovrai rispondere a molte mie domande, sai? Me lo devi solo dopo averti salvato il culo, ancora.»

Gli dò una spallata, proseguendo da sola, troppo orgogliosa per fare altro.
Ma un'entrata luminosa,non mi fa pentire.
Raggiungo decisa quell'entrata ma Jerry, con la sua mano enorme, mi blocca.

«Ferma, ti uccideranno sul serio sta volta. Vieni con me.» borbotta.

Tolgo il braccio dalla sua presa e lo guardo in modo truce.
«Non toccarmi.» sibilo.

Ho il respiro ansante e sento che potrei svenire dal un momento all'altro.
Mi gira la testa come una trottola del cazzo e vedo tutto appannato.

Nonostante non mi ascolti, il traditore mi tiene per la vita per non farmi cadere e subito, la sua colonia, mi investe le narici.
Bastardo, non è cambiato di una virgola.
Ma questo, purtroppo, mi fa aggrappare a lui con le poche forze che mi rimangono.
Devo salvare Logan o Neil mi stacca la testa sul serio.

Entriamo dentro quella che sembra essere un enorme villa abbandonata.
C'è molta polvere ed essa, mi fa tossire come una forsennata.
Una scarica di dolore attraversa il mio fianco e stringo il mio labbro inferiore tra i denti fino a farlo sanguinare.
Non posso farcela, ma devo.

«Cazzo, cazzo, cazzo.» bisbiglio stanca.

Con il palmo della mano sinistra, mi asciugo la fronte imperlata di sudore.
Faccio schifo e puzza.
Puzza di sangue, di sudore, di polvere e chissà cos'altro.
Zoppico più lentamente e il traditore, se ne accorge.

«Ti vuoi fare aiutare per una buona volta?» alza gli occhi al cielo.

«Non mi fido, mi ucciderai sicuramente quando perderò conoscenza, stronzo!»

«Anche in fin di vita, hai sempre qualcosa da ridire? Vieni qua Iris e non fare la bambina.» borbotta, allungando le sue braccia per appoggiarle sulla mia schiena e dietro i ginocchi.

«Mettimi g-giú Jerry. M-m-i uccid-derai.» parlo a fatica.

Sbatto le la palpebre ripetutamente, cercando di stare sveglia.

«Iris, andiamo a curarti e non voglio un No come risposta. Almeno disinfettiamo la ferita.» ignora la mia affermazione.

«L-logan.» mormoro.

«Lo prenderemo dopo.», è l'unica cosa che sento, prima di chiudere gli occhi e cadere nel buio.

«Buonanotte tesoro, sogni d'oro!» mamma mi dà un bacio in fronte.

Chiude la luce ed esce dalla stanza.
Stasera, non riesco a dormire.
Ho un mal di pancia tremendo, come se dovesse succedere qualcosa di brutto e ho paura.
Dò un occhiata alla finestra e tolgo il piumone dal mio corpo, mi alzo dal letto caldo e mi avvicino alla porta.

Sto per aprirla per andare da mamma e papà ma alcune voci me lo impediscono: «William? Oddio.. no! No! I bambini no!»

Sento dei tonfi che mi fanno sussultare e anche se non dovrei, abbasso la maniglia ed esco dalla stanza.
Nel lungo corridoio, le luci sono spente.
Mi affaccio dal piccolo balconcino che dà la vista sul salotto e la scena che mi presenta davanti, mi fa piangere.

Un uomo, ha una pistola in mano, puntata su mia madre.
Lei continua a gridare un nome: «William no!»
Il buio, non mi permette di vedere la faccia del colpevole, cerco di stare nascosta il più possibile e continuo a guardare la scena con gli occhi velate dalle lacrime.

BOM!

Lo sparo, si diffonde in tutta la casa, l'uomo insieme ad altri suoi compagni che non avevo notato, scappano da casa.
Papà piange e chiama subito la polizia.
Io scendo subito le scale e mi raggomitolo al corpo della mamma.

«No mamma, non lasciarmi. Ti prego!» urlo e piango.

Papà vuole portarmi via ma gli dò una gomitata e continuo a tenere la testa di mamma sulle mie gambe.
La cullo e le accarezzo i capelli uguali ai miei.

«Ti voglio bene mamma, okay? Sogni d'oro!» mormorò, dandole un bacio in fronte in cui si trova un buco profondo.

Il sangue macchia il mio pigiama in Pyle rosa, il suono delle sirene è più vicino.
Papà riesce a togliermi dalla figura della mamma.
Io, asciugo le lacrime secche sulle guance e guardo con espressione vuota la scena davanti a me.
Accanto a me, c'è Sam che mi consola mentre piange anche lui.
Ma io, non riesco più a farlo.
Non sento più niente da quando hanno portato mamma via.
Che succede ora?
Non sento niente.

Apro gli occhi di scatto e mi guardo attorno smarrita.
Sono in una stanza con una forte puzza.
I miei occhi cadono su i miei polsi e sulle mie caviglie: non sono legate.
Ma la mia maglietta non c'è, sono con un misero reggiseno.

«Bastardo! Ti sei preso la briga anche di scoparmi?» sbraito davanti alla figura che avanza verso di me.

«Perchè continui a pensare che sono io il male, Iris?» mi lancia la mia maglietta nera sul corpo nudo dove sorge la ferita cucita e pulita.

«Mi hai tradito, cosa dovrei aspettarmi ora? Portami immediatamente da Logan.
Voglio andarmene.» un colpo di nausea mi sale alla gola.

Mi alzo in cerca di un angolo e vomito tutto ciò che non ho mangiato.
Quel maledetto sogno è ancora vivido in me.
Mi asciugo la bocca con il polso e mi rimetto la canottiera.
Il fastidio al fianco, non cenna ad andarsene.

«Portami da Logan Jerry, sul serio.
O potrei veramente perdere la pazienza.» ringhio.

Scuote la testa deluso e mi fa cenno di seguirlo.

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora