43. Pronta alla realtà. || ✓

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Un anno fa

«É sempre stato così!» borbotta Mike, facendomi ridacchiare.

«Sai anche ridere, eh! Chi l'avrebbe mai detto.» annuncia con un sorriso.

Io e Mike, stiamo giocando a uno. A quanto pare lui sta perdendo e non lo trova affatto divertente ma la cosa strana non è questa, ma anzi.. lo è il fatto di trovarmi qui a ridere con così tanta naturalezza che è così strano anche per me.
Mi sento.. tranquilla.
E felice.
Tanto.

Dopo il mio mezzo sfogo, Mike non ha detto nulla; ha portato nel piccolo salottino il mazzo di carte da uno e ci siamo messi a giocare da una mezz'ora.
È di ottima compagnia devo dire la verità, non l'ho mai ammesso da quando sono qui ma sta aspettando i miei tempi e di questo ne sono terribilmente grata.

«Uno!» annuncio divertita.

Mi lancia un fulmine con i suoi occhi verdi e sbuffa sonoramente quando lancia un cambia colore e sceglie il rosso.
Sorrido furba,buttando il tre rosso e lui con un grugnito lancia il piccolo mazzetto sul tavolo.

«Voglio rivincita!» sbotta.

Sto per ribattere quando un forte boato lo fa sussultare, subito dopo si sente bussare alla porta del suo appartamento.
Mi irrigidisco e chiudendo gli occhi, prendo un respiro profondo tornando il diavolo di prima.
Con un cenno gli faccio capire di stare zitto e dal cucinino, prendo un coltello da carne.
Mi avvicino cauta alla porta e, non essendoci lo spioncino, chiudo con il passante e poi apro la porta, senza farmi vedere.

«Chi è?» chiedo con finta calma.

«Polizia! Siamo per il controllo di routine.» annuncia.

Spalanco gli occhi e Mike mi guarda confuso.
Chiudo la porta e con un "aiutami" scappo a nascondermi.
Mi metto sotto il letto della sua camera da letto e da qui, posso benissimo sentire le parole dell'agente e si Mike.

«Salve, agente. Come posso aiutarla?»

«Possiamo controllare?»

«Vorrei sapere il perché e poi.. avete il mandato?» chiede con un singolo tremolio nella voce.

Ma lo noto solo io poiché l'agente annuncia: «Si, è questo. Il motivo è che qualcuno ha visto la signorina Iris Darwin.
L'assassina ricercata in Italia.»

E il respiro mi si blocca in gola.
Sono
Completamente
Fottuta.

«Iris Darwin?» la confusione fa padronanza.

«Si vocifera che si sia sistemata qui, questa è la foto.»

Chiudo gli occhi strizzandoli.
Una piccola lacrima scende lungo lo zigomo e adesso, posso capire per bene che sono realmente nella merda.
Non potrò vedere Jerry, parlare con i fratelli Reed o ancora peggio, trovare la mia umanità.

«No mi dispiace, non l'ho mai vista. Potete controllare.» sgrano gli occhi scioccata.

Sento i passi pesanti dell'uomo che si avvicinano e il mio stupido cuore batte così forte che temo si possa spezzare del tutto.
Gli scarponi neri in pelle vengono catturati dai miei occhi e mi tappo la bocca per non fare sentire il mio respiro.
Gira in tondo e appena vedo che sta abbassando le gambe per guardare sotto il letto, piango di più ma un tonfo lo fa rialzare subito.

«Signore! Signore, tutto bene?» chiede il poliziotto.

«Si.. ormai la vecchiaia fa brutti scherzi.» ride fioco Mike.
«Ha guardato la casa? Perché dovrei uscire di casa e trovarmi da mangiare!»

«Oh.. ehm.. -colpo di tosse- si tutto apposto. Chiedo scusa.»

Porta sbattuta.
Rumore di passi man mano più lontani.
Un ringhio.
Io che striscio fuori, sotto gli occhi adesso preoccupati di Mike.

«NON SAPEVO FOSSI RICERCATA!» annuncia.

«I-io non sapevo come dirtelo. Ma il motivo lo sai, potrò benissimo capire se non vorrai più tenermi qui.
Non so nemmeno dove siamo, potrei andare via e tornare nella città in cui mi sono trasferita. E.. scusami, mike.» quasi mi metto a piangere dinuovo.

Merda, essere sentimentalista fa davvero schifo.

«Da quello che capisco, sentire le tue scuse è come avere una perla tra le mani.» sospira.

E faccio una piccola risata, dandogli ragione.

«Puoi restare, ma.. a condizione che trovi qualche cosa per pagarti il biglietto per tornare.
Ah.. e siamo a Los Angeles!»

Spalanco gli occhi un po' sorpresa ma lo abbraccio d'istinto.
Sono un po' rigida e lo nota, dandomi dei colpetti con qualche risata.

«Finiró nei guai, me lo sento.» borbotta, staccandosi.

«Ti difenderò io, stai tranquillo.
Se vuoi.. quando tutto sarà risolto, potrai venire a stare da me. Posso trovarti un lavoro e chissà cos'altro; cambierai vita!»

«É l'unica cosa che puoi fare!» mi punta un dito contro.

Gli faccio un occhiolino divertita.

***

É passata una settimana da quando io e Mike abbiamo racimolato soldi per due biglietti.
Mike era rimasto un po' sorpreso perché non credeva che lo avrei fatto davvero, che non scherzavo quando avevo deciso di portarlo con me.
Lui ha esitato ma ha accettato i soldi senza storie.

Siamo arrivati a Seattle e ringraziando i "soldi sporchi" -parole dette da lui-, ho potuto comprargli un piccolo appartamento con tutti i comfort.
Lontano dai problemi, lontano da tutto.
Con se ha portato solo qualche vestito e le foto di sua figlia, il resto era già presente in casa.
Mi ha ringraziato un milione di volte e ho fatto promettere di non dire niente a nessuno della mia sensibilità.

Gli voglio bene.
E lo voglio al sicuro.

Quando sono tornata io, invece, sono rimasta un po' paralizzata.
La casa era sempre la stessa con più polvere e ho deciso di pulire il tutto, mettendo sistemi di allarme e anche delle trappole per essere più al sicuro.

Di Jerry, nemmeno l'ombra.

Ma sono tornata la stessa di prima con i gemelli.
Loro sono tornati con un sorriso e appena hanno messo piede in casa mia, vedendo la mia faccia da "dí qualcosa o muori", hanno parlato soltanto della madre e mi hanno ringraziata.

Tutto normale.

Sono pronta per la realtà adesso.

»scusate se ci sono errori ortografici, ma scrivo tramite il cellulare poiché il computer è ad aggiustare.
Al termine della storia, potrò revisionarla del tutto.

Comunque, cosa ne pensate? L'anno nero di Iris è al termine e la sua parte sensibile è uscita grazie a Mike che per un po' non sarà nominato nei prossimi capitoli.

Ci vediamo con la presunta morte di Jerry 😂

Grazie mille per il sostegno e per gli 8k di visualizzazioni.❤


I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora