28. Ho paura. || ✓

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Dedico questo capitolo a Denise0902
che mi ha sostenuto dall'inizio, ti ringrazio!

Luglio, un anno dopo.

Colpisco per un'ultima volta il sacco con la gamba sinistra e mi fermo.
Annaspo in cerca d'aria e mi asciugo con il polso destro il sudore che gocciola dalla fronte e arriva al collo.

Mi avvicino alla piccola panca e prendo l'asciugamano, mettendola sulle spalle e asciugarmi il sudore puzzolente.
Successivamente, prendo la bottiglietta d'acqua e bevo fino a finirla.

Cazzo, questo caldo è asfissiante.

Esco dalla camera degli attrezzi e scendo in salotto ma non muovo un passo in più perché qualcuno inizia a suonare il campanello.

«Arrivo!» grido isterica.

Arrivo a poche falcate all'ingresso e apro la porta: davanti ci sono i fratelli Reed sorridenti.

«Abbiamo portato del cinese, il tuo preferito!» esordisce Logan, seguito da Denise entrando dentro.

«Fai puzza.» brontola Neil, lanciandomi un'occhiata.

«Sei più sexy del solito.» gli rispondo a tono.

Chiudo la porta e li raggiungo in cucina.
Neil mi fa il dito medio, Logan mi guarda accigliato e Denise è la solita timida.

«Cosa volete?» alzo un sopracciglio.

«Nulla.» dicono in coro.

Perdo la pazienza: «Che cazzo ci fate qui?» sbraito, lanciando la tovaglia sul tavolo.

Denise sussulta e Logan mi guarda comprensivo, Neil ormai, è abituato ai miei scatti visto che è simile a me.

«Vi uccido!» sibilo, la prima cosa che mi esce sul momento.

«Senti...» scatta il biondo, venendo in mio soccorso allarmato.
«Non ucciderai nessuno. Siamo venuti qui per stare con te e tenerti compagnia.»

«Compagnia?» quasi rido.
«Ma che compagnia? Sto benissimo da sola.»

«Non è vero. E ferma, non prendere il col-»

Glielo lancio a distanza ma lui si sposta immediatamente e il coltello finisce nello schienale del divano.

«Porca puttana Iris!» sbraita.

«Se non mi dite la verità giuro su Satana che vi uccido, stronzi! Cosa cazzo ci fate qui?» sibilo.

È da un anno che non si fanno vedere.
Un anno.
Un anno da tutto quel casino, e loro spuntano qui come funghi?
Col cazzo, li ammazzo con le mie mani.

«Abbiamo novità.» replica il fratello stronzo.

Avanza verso di me e mi porge una busta che non avevo notato prima d'ora.
Lo guardo aggrottando le sopracciglia, che cazzo significa?

«Aprila Iris, non farmi perdere la pazienza.» scatta.

Alzo un sopracciglio, mi avvicino lentamente e nel mentre gli accarezzo l'addome, la mia mano forma un pugno che va dritto allo stomaco.

«Dammi ancora ordini e il prossimo andrà sulle tue palle.» sibilo.

Denise si avvicina al fratello insieme a Logan e io del tutto disinteressata, apro la busta.
Subito, intravedo delle foto di un uomo con il passamontagna mentre fa una rapina in banca.
Un'altra, mentre fa rifornimento ad una Maserati nera opaca.
E quasi svengo.

«Porca puttana.» mormoro.
«Dove le avete trovate?» chiedo, con il cuore in gola.

«Un ragazzino strano, mi ha detto di dartele il prima possibile, sembrava in ansia.» ansima Neil, ancora affannato dal colpo.

Mi tengo alla parete della cucina, sto per svenire.
Me lo sento.

«Oh no, demoni no. Non potete farmi questo.» parlo sola.

Impreco come non mai e mi affretto ad arrivare nella sala attrezzi per sfogarmi.
Sfido il sacco da boxe senza guantoni.
L'adrenalina si impossessa di me e non mi fa sentire dolore sulle nocche.
Intravedo il sangue scarlatto che pittura il pavimento bianco, me ne fotto e continuo a picchiare.

Perché?
Che ho fatto di male?
Mi manca.
Lo odio.
Mi fidavo.
Mi manca.
Lo voglio uccidere.
Mi manca.

«IRIS!» tuona la voce delicata di Logan.

Stringe le mie mani tra le sue e mi bacia le nocche.
Mi porta nel bagno di camera, dove dal mobiletto prende la scatola del pronto soccorso.
Esce delle bende, del cotone e dell'acqua ossigenata.

Inizia a disinfettare e stringo i denti per il bruciore.
Medica per bene le ferite e benda il tutto.
Finisce poi, per darmi un bacio per ogni nocca, di nuovo, e mi si mozza subito il respiro.

«Perchè ti fai del male? Cosa c'era in quella busta?» indaga.

«Il mio braccio destro.» comunico.

Getto la spugna, devo sfogarmi.
Con qualcosa, con qualcuno.

«È quello che ci ha aiutati?»

«Si.»

Silenzio.
L'unico rumore sono i nostri respiri che sembrano rimbombare in questa stanza.

«Ho paura.» ammetto, Getto la spada e cado in ginocchio difronte a lui.
«Dalle foto sembra che lo stiano tenendo sotto controllo, ho paura Logan. Non me lo potrei mai perdonare se gli succedesse qualcosa.
Morirei del tutto se non fosse qui con me.
I-io.. voglio aiutarlo, come lui ha fatto con me.»

Cerca di tranquillizzarmi invano, come può?
Ho un fuoco dentro, sento il mostro che si sveglia, cercando di togliersi le catene.
Devo stare calma.
Se voglio trovarlo, devo stare calma.
Faccio dei respiri profondi e mi alzo camminando avanti e indietro per tutta la camera.
Una soluzione.

Nel frattempo, ci raggiungono gli altri due che mi stanno a debita distanza.
Mi metto una mano in fronte, continuando a camminare.
Cosa posso fare?
Chi mi può aiutare?

«I Superiori.» scatto come una molla.

La lampadina si accede nella mia testa ma si spegne, sentendo Logan che si alza dal letto come se si fosse scottato.

«No! Non farlo sul serio.» tuona.
«Da quello che mi hai detto, loro vorranno sempre qualcosa in cambio.
La prima volta eravamo noi, adesso?»

Mi giro verso di lui e dai miei occhi trapela tutta l'angoscia: «Ucciderò se è il caso. Ma devo trovarlo senza "se" e senza "ma".»

«Sappiamo tutti che lo faresti, ma se chiamassi quei cosi, tu finiresti all'inferno.» Neil è irremovibile.

Faccio un sorriso amaro: «Ma ancora non hai capito che sono io a capo dell'inferno?»

Dopo questa affermazione, nessuno parla.
E io mi sento morire ancor di più, devo trovarlo a tutti i costi.

«Se volete entrare nella mia vita, io sono nella stanza segreta.
Sennò, la porta d'ingresso la sapete.»un ultima occhiata ed esco.

Cammino sicura verso il piano di sotto, seguita immediatamente se non correndo, dai fratelli.
La prima a parlare, è Denise: «So che non ci crederai.. e che magari possiamo sembrare una minaccia per te, ma davvero vorremmo essere tuoi amici.
E se vuoi salvare qualcuno a te caro, allora ci stiamo.»

«Andiamo allora.» li smuovo.

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora