16. Pioggia. {SECONDA PARTE.} || ✓

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Pov's Iris.

«Quanto tempo ci mette?» borbotto annoiata.
Sono seduta letteralmente a tavolino con i due fratelli e stiamo aspettando la terza.
Come ogni volta, ho fatto di testa mia. Voglio raccontare loro un pezzo della storia e del perché sono qui.
Mi sono stancata di fare la finta amica e guardare ogni passo che fanno.

«Non lo so.» sbuffa Logan.

Egli, è seduto in una postura dritta e rigida, sbatte ripetutamente il piede sul pavimento, mentre Neil si tocca i capelli ogni 5 secondi contati.
Adoro il loro nervosismo, la paura che emanano di scoprire qualcosa che non gli piace.
So che è da sadici, ma a me piace. Mi fa stare bene.
Il suono del campanello, mette tutte e tre in allerta e fa sospirare di sollievo il biondino.

«Cosa è successo?» chiede in totale panico Denise, con il fiatone.

Ed è adesso che sotto i loro occhi, sorrido.
«Siediti, prendi posto accanto a loro. C'è una pincolissima storia da raccontare.» ribatto, guardando l'ora nel mio Casio.
Non se lo fa ripete due volte, così prende posto tra i due fratellini e prende loro la mano.
Mi scappa subito una risata e mi schiarisco subito la voce.
«Da dove potrei cominciare?» chiedo pensierosa grattandomi il mento.

«Da dove vuoi, basta che cominci cazzo!» sbraita Logan.

«Stai calmo amico!» dico ridendo per via della sua faccia.
Mi alzo dalla mia postazione e giro in tondo al tavolo, pensando ad un discorso sensato.
«Allora, ragazzi miei. Ormai si sa che avete dei dubbi su di me, no? Perfetto. Era quello che volevo per arrivare fin qui.» ribatto subito dopo.

«Vogliamo tutta la storia, dettagli inclusi.» mi interrompe Neil.

«Allora, partiamo dal presupposto che io sia venuta in questa città solo per affari miei,  quando ho saputo che c'eravate anche voi, la mia esistenza, per una volta, ha avuto un senso.
I figli del grandissimo William Reed, l'uomo più potente di Seattle.» mi fermo, diventanto più seria in volto.
«L'assassino di mia madre.»

Il sussulto di Logan arriva chiaro e forte alle  mie orecchie. Nessuno di loro se lo aspettava, ovviamente.
«Impossibile. Sono solo cazzate!» sbraita quest'ultimo.

«Cazzate? Mh, non credo. Dopo la morte di mia madre, ho voluto fare qualunque cosa per cercare il vero colpevole. E nemmeno per sbaglio, ogni strada mi portava proprio a vostro padre. So che non mi crederete mai, ma-»

«Appunto, sei una bugiarda nata.» mi blocca Neil.

«Non voglio sentire più niente.», continua Denise.

«No tesori miei. Volete i dettagli? Li avrete ormai. Quindi state zitti tutti e fatemi finire.» ringhio.
Mi schiarisco la voce e tolgo la mia giacca di pelle, lanciandola sulla poltrona.
«Stavo dicendo..» mormoro, iniziando dinuovo a girare per il salotto.
«Oh, si. Dopo la morte di mia madre, ho iniziato a cercare se avesse qualche nemico, oppure se avesse un'amante.
Ma, i miei pensieri erano infondati.
Ho visto mia madre morire con un proiettile conficcato nella fronte e non ho mai fatto o detto nulla per salvarla.
Così, grazie a un mio conoscente poliziotto, abbiamo iniziato a trovare le tracce dell'assassino e siamo arrivati a vostro padre.
Quando lo stavano per arrestare, quel figlio di puttana ha pagato tutti quanti per mantenere il segreto ed io -mio indico- ero sola con me stessa.» urlo, graffiandomi la gola.

«È impossibile.» sussurra Neil.

«Oh, non è finita qui.
Dopo aver pagato tutti per mantenere il segreto, quel bastardo ha fatto di tutto per incastrarmi. Facendomi passare per una sociopatica con doppia personalità.
Così, dopo vari problemi, il grandissimo Lucifero, mi ha mandato un segno.
Una donna pagata da William, è venuta e ha voluto fare di tutto per mandare all'aria i miei affari.
Ma ovviamente, non ci è riuscita, l'ho uccisa e William è rimasto a mani vuote.» sorrido, al ricordo di quella puttana.

«Cosa è successo poi?» chiede, ingenuo Logan.

«Nulla di che, volevo cambiare vita e trovarmi davvero degli amici. Quando ho saputo che c'eravate anche voi li, ho deciso di colpirvi, sapendo che eravate il suo punto debole.
Dovevo rivendicare mia madre, e quale modo migliore se non dall'interno?» finisco, gettandomi a peso morto sul divano, accavallando le gambe.
Li osservo uno per uno e sono così soddisfatta che mi bacerei da sola se potessi.

Ecco a voi, la seconda parte del capitolo.
Scusate il ritardo ma per via degli impegni a scuola, non ho molto tempo.
Ci vediamo alla prossima con la terza e ultima parte di "pioggia"🌹

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora