20. Tu sei una creatura buona. || ✓

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«Sono davvero,davvero interessata.» commento, accavallando le gambe.

«Tu sei pazza!» ringhia Neil.

Lo ringrazio con un sorriso, sapendo che è la pura e semplicemente verità.

«Senti,non è come credi okay? Liberaci dai.» mormora Logan, tirando il braccio per toglierlo dalle catene.

Alzo gli occhi al cielo irritata.
«Volevate incastrarmi, bastardi!» sbraito
Mi schiarisco la voce per bene e mi ricompongono.
«Okay..» mormoro.
«Facciamo finta che non sia successo niente okay?»

I due fratelli mi guardano come se fossi appena uscita da un manicomio e non nego la cosa perché effettivamente sembro davvero una pazza.
«Voi avete bisogno di me quanto io ne ho di voi, avete capito? Quindi vi do un'ultima possibilità per ritrovarmi entro domani la testa di vostro padre davanti alla mia porta o sarò io, quella a tagliarla. Però.. a vostra a madre.»
In un gesto rapido, tolgo le catene a tutte e due e mi risiedo nella sedia di legno, pensando a quando sta andando tutto a rotoli.

«Domani? È troppo presto! Dobbiamo ancora vedere le prove se quello che dici tu sia la verità.» parla ancora, Neil massaggiandosi i polsi.

Non lo guardo nemmeno, troppo persa a creare un nuovo piano.
«Il mio comportamento e i miei gesti sadici, secondo voi, non sono già una prova?»

Sento un sospiro senza risposta, poi i passi e una porta che sbatte.

«Non credo tu sia pazza..» mormora Logan.

Mi giro di scatto verso di lui, pensando che fosse il primo ad andarsene.
Lo guardo con aria interrogativa.
«Scusami?»

Guarda per una frazione di secondo l'uscita che ha usato suo fratello e poi posa il suo sguardo su di me.
«Non credo tu sia pazza, ho detto. Sei soltanto.. tormentata, ecco! Molta gente, avendo perso la gente a lei cara, tende a chiudersi dentro e a distruggersi con l'alcool.. oppure, va da psicologi specializzati, sperando che finiscano gli incubi.
Tu, tendi ad essere diversa, spietata. Vuoi fare paura con i tuoi gesti, con le tue armi, con la tua voce, con i tuoi fatti per come lo hanno fatto a te.
Ma sei una creatura buona, Iris. O almeno.. lo sei stata per un po'.
L'omicidio di tua madre ti ha cambiata e lo capiamo tutti, ma comportarti così con la gente che cerca di aiutarti.. è davvero malato da parte tua.
Prova, almeno, di non escludere chi ti vuole bene veramente e non solo di chi non ti fidi.» aspetta qualche secondo in più per aspettare una mia risposta che non arriva, poi sospira.. andandosene anche lui.

Rimango paralizzata sul posto per minuti interminabili con le sue parole che rimbombano bella mia testa.
Sei una creatura buona.
Spietata.
Chi ti vuole bene veramente..
Chi mi vuole bene? Chi vorrebbe bene ad una pazza che ogni notte, sotto il cuscino, ha un coltellino da taschino per infilzarlo a chi la tocca anche con un dito?
Chi vorrebbe bene ad una malata, che ogni volta trova pretese o bugie in ogni cosa buona che le capita?
Chi vorrebbe bene ad una persona sola, che nonostante abbia tutto, dentro è ammaccata di brutto?

Sospiro, decidendo di uscire da questa stanza troppo cupa e andare a farmi una doccia.
Sono le 22:04 e Jerry non è più tornato da stamattina.
Ho capito perfettamente che mi abbia detto un ammasso di bugie, non sono di certo stupida: "Non conosco nessuna Eleonor". Certamente, non riconosce la Eleonor che in pratica, ci ha quasi fatto saltare in aria tutti i nostri piani.

Decido di chiamarlo per almeno due volte e in tutte e due, scatta la voce metallica della segreteria.
Giro per tutto il salotto come una pazza, preoccupata più che mai che si possa essere cacciato in quale guaio, ma poi mi fermo.
Jerry non si metterebbe mai nei guai.
Così, senza preavviso, salgo al piano di sopra in camera sua, cercando qualcosa che possa collegarlo ai suoi comportamenti strani.

Appena entro, il profumo di whisky e fumo, giunge alle mie narici.
La prima cosa che mi salta all'occhio, è la sua scrivania con un cassettino riposto al lato.
Con la forcina -trovata stranamente in bagno- cerco di scassinarlo.
Con uno scatto repentino, il cassetto si apre, con al suo interno dei fogli.
Li prendo, sparpagliandoli sulla scrivania e trovo di tutto: dai piani fatti in Italia agli omicidi commessi.
Ma quello che mi fa tremare le mani, ancora peggio, è un foglio con tutti i miei dati.
E alla fine di esso, c'è scritta una frase: PROBLEMATICA, J.O.: In corso...

«Cosa stai facendo nella mia stanza?»

SPAZIO AUTRICE:
Tadaaaaaa! Cosa ve ne pare? Ci ho messo un secolo a scriverlo e ne sono fiera di quello che è uscito... Diciamo dai.
Secondo voi, quel "J.O.: In corso.. " cosa sta a significare?🤔🤔🤔

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora