29. Sta' attenta. || ✓

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«Si dia il caso, che l'ordine l'abbia dato a me e non a te.» sbraita come un pazzo.

«No! L'ha detto a me.»

«Ragazzi, basta per favore. La farete diventare pazza e ci metterà un secondo a colpirvi con quella graffetta.» mormora Logan.

«Certo, parla quello che è il preferito.» e iniziano dinuovo.

«IRIS!» urlano girandosi verso di me.

Con una lentezza agghiacciante, mi giro verso di loro: «Interrompetemi ancora e vi uccido.
Urlate il mio nome e vi uccido.
Litigate ancora e vi uccido.
Se fiatate, anche solo per dire "ho trovato." vi uccido.
Se respirate, vi uc-»

«Abbiamo capito!» interrompono all'unisono.

Le mie pupille si allargano: «Vi uccido, ora a lavoro.» sibilo.

Guardo ancora nel PC di Jerry ma non trovo nulla, è come se fosse... Invisibile.
Ho contattato i Superiori e come da copione, mi hanno offerto il loro favore in cambio di un altro.
Inutile dire che già sapevo di cosa si trattasse, specialmente se quell'uomo era Dave Matthews.
Quello stronzo che scappava come una femminuccia a cercare rifugio per la statua.

Aveva organizzato tutto fin dal principio e ovviamente, i superiori non volevano scarti in mezzo a loro.
Così, hanno deciso di darmi questa missione che consisteva ad ucciderlo e in cambio avrei avuto notizie di Jerry.
Avevo accettato immediatamente, a costo di morire sgozzata avrei fatto di tutto per ritrovarlo.

I fratellini, non sapevano nulla ovviamente.
Sia perché erano cose mie e scelte mie, sia perché vedevo la sofferenza nei loro sguardi quando avevo detto che avrei ucciso per il mio braccio destro.
Mi dispiaceva un po' per loro, ero onesta.
Ma questi sentimentalismi non dovevano esistere durante un momento di guerra aperta.
Perché si, quella con i Superiori era una guerra.

Sospiro, chiudendo con forza il portatile e affogo un urlo di rabbia.
«Dove cazzo sei finito?» mormoro sovrappensiero.

Il vibrare del mio telefono, interrompe i miei pensieri:

Da 388492:
È al South. Trovalo
immediatamente e
uccidilo in ogni modo contorno
che conosci, hai capito?
Se vuoi salvare il tuo braccio
destro, fa' come deciso.

Da The Killer:
Okay, ma se non rimarrete
fedeli al patto,
ucciderò voi e
darò fuoco al vostro
sudicio posto.

Blocco la schermata e metto il telefono all'interno della fascia posteriore dei miei jeans.
Mi guardo attorno e prendo il fucile preferito di Jerry, mi porterà fortuna!
Lo carico per bene e porto con me delle munizioni per sicurezza.
Nella vetrina accanto, trovo un paio di granate e ne prendo tre: il numero perfetto.

«Cosa sta succedendo?» la voce tremante di Denise arriva ovattata alle mie orecchie.

Vendetta.

La ignoro e continuo a cercare varie armi che mi possano servire.
Mi avvicino così, nella vetrina più grande della stanza che è stata battezzata comunemente da me e Jerry: la vetrina del dolore.
Mi metterei a piangere dalla felicità se potessi, sul serio.
Questa vetrina ha di tutto: da catene a taglierini.
Da mazze con i chiodi a martelli spacca testa.
È un qualcosa che ho sempre amato.

«Quanto mi sei mancata.» mormoro, baciando la punta della mazza.

«Iris, che cosa stai facendo?»

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora