27. Cosa mi sta succedendo? {QUARTA PARTE.} || ✓

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Leggete lo spazio autrice per favore!
Buona lettura..🌹

Cammino guardando di sottecchi Jerry che con il suo passamontagna, sembra un killer.
Scuoto la testa sorridendo divertita, non cambierà mai!

«Che c'è?» il tono di voce burbero e annoiato.

«Niente, non sei cambiato.» contasto.

Risponde con un sorriso tirato e prosegue il suo cammino in silenzio.

Siamo in un corridoio pieno di polvere e muffa, metterei la mano sul fuoco che questa, un tempo, era una villa.
E molto grande, anche.
Guardo di sottecchi alcuni quadri appesi malamente alle pareti, ma finisco con la faccia spiaccicata sulla schiena del traditore.

«Vaffanculo!» gli dò un pugno sulla schiena e mi massaggio la fronte.
«Perchè ti sei fermato?»

«Siamo arrivati, il tuo amico è nel corridoio a destra. Devi fare tutto sola.»

Faccio un sorriso amaro: «Come sempre, no?»

Non guardo la sua espressione e non aspetto altro che incamminarmi in quel corridoio buio.
Il mio organo vitale, batte all'impazzata e non so nemmeno perché.
Dopo chissà quanto, potrò vedere Logan e tiro un sospiro di sollievo quando, vedo due uomini vestiti interamente di nero davanti ad una porta.

Faccio un ghigno divertito e tolgo la giacca, rimanendo solo con una canottiera che fa intravedere il solco dei miei seni -grazie a madre natura- prosperosi.
Alzo di più il mio jeans nero a vita alta e mi sistemo i capelli, mettendo la giacca di pelle sulle spalle, facendo un sospiro.

«Facciamo anche questo!» mormoro tra me e me.

Cammino a passo sicuro verso i due omini e mi fermo davanti a loro che subito, si mettono sulla difensiva.
Ammico verso di loro e sorrido: «Posso entrare?» chiedo.

Caspita, essere gentile è proprio difficile!

«Chi sei?» la voce profonda dell'uomo a sinistra, risuona in tutto il corridoio.

«Mi chiamo Iris, Iris Darwin.» sorrido ancora, abbassandomi di proposito per allacciare una scarpa.

Con la coda dell'occhio, noto i loro sguardi fissi sul mio fondoschiena e sorrido perfida.

Mi rialzo a forma eretta e mi tocco con una mano il seno destro, distrattamente.
«Quindi? Posso entrare?»

I due si guardano prima di abbassare gli occhi sui miei seni, alzando il mento.
«Cosa devi fare?» chiede l'altro, a destra.

Stringo i denti impaziente e sospiro frustata.
«Devo vedere.. uhm... Il ragazzo!» borbotto.

Ridono in risposta, facendomi spazientire.
«E chi saresti tu?» chiede divertito, ancora
«Iris Dowson... Ma per favore, torna al giard-» e non smette di parlare perché una pallottola ha perforato il suo cuore.

Mi giro tranquillamente verso il suo collega, rigirandomi l'arma tra le mani: «Se mi fai entrare, ti lascio vivere.»

Niente da fare, la mia pazienza dura pochissimo.

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora