33. Anno nero: La svolta. || ✓

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Un anno prima

«Devi colpire più con il braccio, ciccia.»

«Senti stronzo, so come si fa quindi vai a fare lezioni a qualcun'altra.» ribatto.

«È meglio che fai come ti dice prima di morire giovane.» ride Liff.

Lancio un occhiata torva e continuo con il mio allenamento pomeridiano.
Il sudore scende a piccole gocce dalla mia fronte pallida e vorrei fermarmi per bere, ma non posso.

Continuo a scalciare, aspettando qualcuno che mi combatta ma dicono che hanno paura di me.
Un po' godo, un po' no.
Vorrei rimanere sola.
Fatemi rimanere sola.
Adesso.

«Tranquilla, adesso avrai anche tu qualcuno con cui sfogare la rabbia.» Giorgio, un ragazzo di italiano fa la sua entrata.

«Beh, vediamo quando!»

Piego il collo per farlo scricchiolare e stringo i pugni, pronta per uccidere chi osa toccarmi.

«Ti presento Eva. Ha la stessa rabbia che circola nel tuo corpo, ha lo stesso nome della peccatrice. Vediamo che sai fare.»

Una donna alta, massiccia e tutta muscoli e senza cervello -sicuramente- mi si presenta davanti in pantaloncini e canottiera.

Alzo un sopracciglio scettica: «Sul serio?» chiedo indicandola.

Giorgio fa spallucce e con un cenno della mano fa iniziare i giochi.
La donna bionda davanti a me, mi cammina in tondo come fossi una preda facile.
Sbadiglio annoiata, ma sul serio? Cerca di farmi paura con questa?
Che cazzo, ho quasi ucciso Jerry.. UN UOMO!

Me ne sto ferma al mio posto, aspettando un cenno che non arriva mai.
Dunque, guardo le unghie mangiucchiate distrattamente e schivo un suo gancio che è seguito da un calcio.

«Porca vacca, ma sul serio, fai?» chiedo a Giorgio.

Lui mi guarda con un cipiglio.
La donna invece, pare stupita.
Continua a darmi colpi inesistenti che sono pronta a schivare in quattro e quattro otto.

«Mi vuoi colpire o no? Mi sono stancata e ho fame.» quasi urlo spazientita.

Mi guarda con gli occhi a due fessure e prova ancora a darmi un altro pugno che schivo, ancora.
Alzo gli occhi al cielo e inizio anche io a colpirla: i primi due ganci li schiva abilmente ma il mio calcio che arriva alle sue costole, no.

«Colpiscimi dai, così finiremo prima.» dico, saltellando sul posto.

Sospira rumorosamente e prova ancora a colpirmi ma non c'è la fa.
Mi avvicino a lei cauta e mi fermo: «Dai, dammi un gancio destro. Vediamo come lo tiri.»

Senza esitazione, le sue nocche toccano la mia mascella e sputo un rivolo di sangue e sorrido.

«Finalmente, mi ero stancata.» borbotto.
«Ancora.»

Un altro gancio nello stesso punto.

«Ancora.»

Prova a colpirmi ma le blocco il pugno con il palmo della mia mano, lo stringo così forte da vedere una smorfia di dolore nella sua faccia.

«Ti ho detto di fermarti? Continua a colpirmi con l'altra mano, quella libera.
Se te la blocco, prendimi a calci, sempre. Non fermarti mai perché possono pugnalarti alle spalle in meno di un secondo.»

E ci prova, ma non c'è la fa.
Io, d'altro canto, inizio sul serio.
Riesce a darmi un calcio tra le gambe e farmi cadere ma mi rialzo con abilità.
Le mie nocche sinistre, frantumano la sua mascella e il suo corpo cade a terra, privo di forze.

«Alzati, porca puttana. Non abbiamo finito.» urlo.

Mi stavo divertendo giusto
un po'.

«Basta così!» urla Giorgio dal nulla.
«Andate nelle vostre stanze.»

Gli lancio un occhiataccia e ritorno nella mia stanza a farmi una doccia e a rimettermi a letto, aspettando di mangiare e tornare dinuovo a letto.

Caspita che vita di merda!

Ma come si fa poi, ad andare avanti così.
Io non so proprio come fa la gente ad andare avanti per la propria strada, trovando la persona giusta e finire con un bellissimo "felice e contenti".
Io ero stata stuprata, maltrattata, usata e chissà cos'altro.
Eppure.. il mio felice e contenta, non l'avevo trovato da nessuna parte.

E sembra pessimo da dire da parte mia ma avrei una gran voglia di passeggiare per le strade senza la paura costante che qualcuno possa uccidermi o sbattermi in galera.
Vorrei mangiare cose schifose con Jerry e ridere di nulla oppure ridere direttamente di come fa a vestirtlsi quasi sempre elegante.

Jerry.

E il mio stomaco si contorce al solo pensiero.
Ma perché a me?
Io, che gli sono stata accanto.
Io, che nonostante tutto sono partita per lui e per cambiare vita.
Io, che ero pronta a tutto pur di tenermelo stretto.
Io, che senza di lui ero e sono nulla.

«Killer, la cena è pronta!» tuona una voce dall'altra parte della porta.

Sbuffo e metto un paio di converse consumate ed esco dalla mia stanza.
Raggiungo la mensa e mi siedo al solito angolino accanto alla finestra.
Già sul tavolo di alluminio, c'è un piatto caldo di tagliatelle al ragù e faccio una smorfia, avrei voglia di una pizza.

«Cosa c'è? Non ti piace nemmeno questa portata?» un ragazzino con delle occhiaie spaventose, è davanti a me.

«No.»

«Cosa vuoi sta volta Iris? Non abbiamo altro.»

Le mi pupille si allargano: «Come mi hai chiamata?»

Alza un sopracciglio strafottente e sorride sernione: «IRIS.» e quasi urla.

Prendo il piatto di tagliatelle e glielo lancio in faccia: «Non.ti.permettere.mai.piú.a.chiamarmi.in.questo.modo.» sibilo rabbiosa.
«Sono solo Killer per te, hai capito?» sbraito.

E la sua sicurezza vacilla, la mensa cala in un silenzio tombale e facce spaventate fanno la loro entrata.
Due uomini -o guardie del cazzo- si avvicinano con aria confusa e capiscono che devono lasciarmi in pace.

«Se lo trovo ancora qui dentro, faccio una strage.» ringhio.

Esco dalla sala grande e m'incammino verso la mia stanza.
Chiudo a chiave la porta e mi rimetto a letto senza spogliarmi.

«Quando finirà questa vita di merda?» mormoro al nulla.

Chiudo gli occhi e la stanchezza inizia a farsi sentire.
A farmi compagnia, ci sono loro che mi abbracciano stretta senza farmi respirare.
Ed io sono sottomessa, ancora una volta.

»spazio autrice
Siamo a metà storiaaa, non saprei dire con certezza quanti capitoli manchino.. forse 10 o al massimo 11 con l'epilogo.
Adesso mi verrà anche facile postare regolarmente 2-3 giorni a settimana, forse.
E comunque... Ho in bozza una storia... Estiva.
Buon sabato a tutti.🌹😛

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora