18. Cicatrice e mistero. || ✓

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«Sono 30 dollari.» ribatto.

Il ragazzo annuisce guarda un'ultima volta a destra e a sinistra e mi dà ciò che ho chiesto. In cambio, gli dò ciò che ha chiesto.
«Grazie.» risponde.

Abbasso e rialzo la testa in segno di saluto, poi, mi alzo il cappuccio della felpa nera sopra la testa, uscendo dal vicolo cieco in cui ero prima nascondendomi nel buio e tornando a casa a piedi.
Esco la chiave del portone principale e la inserisco nella toppa, entrando finalmente nella mia dimora.

Come al solito, Jerry non è in casa e sicuramente si starà vantando con i suoi clienti della macchina che gli ho regalato.
È già da un po' che lo fa e non mi sorprende affatto.
Salgo le scale, arrivando in bagno per farmi una doccia fresca dopo una giornata faticosa.
Tolgo l'ultimo indumento e il mio occhio cade sulla cicatrice che parte dalla clavicola e si ferma verso il basso.
Ho ricevuto 100 punti per questa schifo di cicatrice e se ci ripenso, sarei potuta morire lì, secca, come nei film di mafia dove il "boss", con un colpo secco di pistola, fa arrivare la pallottola dritta, dritta alla testa.

Entro dentro la vasca -avendola già riempita nel momento dei miei pensieri altrove- e inizio a strofinare per bene il bagnoschiuma di rose sul corpo.
E dinuovo, il mio occhio, cade su quella dannata cicatrice.
Se ci penso per bene, posso ancora ricordare il dolore che ho provato. Il dolore di una ferita profonda però, l'unico e il solo che abbia mai provato sul serio.

È successo l'anno scorso, durante una corsa.
Avevo appena vinto -come al solito- il mio premio e mentre tornavo a casa tranquilla come sempre, ho avuto un'imboscata.
Dietro i cespugli della mia vecchia casa, sentivo la voce di mia madre e mi sembrava così strano sentirla dopo tanto.
Con il cuore ammaccato ma ancora funzionante, sono andata a seguire il suono proveniente ma non era ciò che speravo.
Perché parliamoci, ho visto mia madre morire tra le mie braccia.. come sarebbe potuto mai succedere che lei fosse ancora viva?

Dietro i cespugli, c'era lo scagnozzo fedele di William Reed e amico fedele di mio padre con un registratore in mano, da cui fuoriusciva -appunto- la voce di mia madre.
In un colpo secco, due uomini alle mia spalle mi avevano trattenuta e quel figlio di puttana, ha provato ad uccidermi.
Inutile dire, che se non ci fosse stato Jerry, sarei in compagnia di mia madre con il senso di colpa di una vita senza mai averla rivendicata.

«Sono a casa!» l'urlo del mio braccio destro mi fa tornare al presente.

Esco dalla vasca e avvolgo il mio corpo in un asciugamano bianco.
Svuoto la vasca ed esco dal bagno. Mentre scendo le scale, intravedo Jerry con un foglio in mano e con la mano sinistra appoggiata sulla fronte.
Non nego che sia un bell'uomo e ho fatto pensieri strani su di noi, ma non credo che sia una cosa normale.
In fondo, è un mio partner crime e sarebbe davvero strano, dal vederci spalle contro spalle a sparare ai nemici, a finire su un letto nudi.

«Che leggi?» chiedo dietro di lui, facendolo sussultare.

Strappa velocemente il foglio e si gira verso di me con la sua solita faccia seria.
I suoi occhi percorrono ogni centimetro del mio corpo e non mi dispiace affatto averli su di me ogni tanto.

«Nulla di importante.» ribatte, guardandomi negli occhi dopo il suo radar.

«Chi sarebbe Eleonor Chals?» chiedo, seguendolo verso la sua camera.

«Non conosco nessuna Eleonor Chals.» risponde, continuando a camminare.

«Sei sicuro?»

«Si Iris, si.» sospira annoiato, entrando nella sua camera ed io, insieme a lui.

Mi tolgo l'asciugamano e frugo nei cassetti in cerca di un box.
Appena lo trovo, lo indosso e raggiungo il suo armadio, prendendo una maglietta a maniche corte nera indossando anche questa.
«Quindi non sai chi è questa Eleonor, giusto?» riprovo, sapendo che mente.

«No Iris.» ribatte a denti stretti.

Prendo un'altra asciugamano pulita dal suo bagno e inizio a tamponare i capelli bagnati e sono sicura che in tutto questo periodo di tempo, i suoi occhi erano già su di me.
«Ma sei sicuro Jerry? Perché a me sembra di averla vista, sai? Mi sembra che sia quella che ha provato a mandare all'aria tutto il lavoro di una vita.» ribatto, con gli occhi iniettati di rabbia.

Lo raggiungo velocemente in stanza, e lo vedo mentre si toglie le Stan Smith.

«Stai impazzendo.» dice, ridendo.

Lo fermo per un braccio e lo guardo più seria che mai.
«Ti giuro sul sacro Lucifero è tutto l'inferno che se è chi penso io, uccido prima lei e poi te Jerry. Sappilo. Sai che posso!» mormoro.

Deglutisce, e annuisce togliendo la mia presa sul suo braccio.
«Non ti preoccupare, non è lei. Te lo avrei detto.
Sappi che la vita è mia. E soprattutto, scopo con chi voglio.»

Faccio un sorriso laterale e mi giro per uscire dalla stanza.
«Anch'io posso scopare con chi voglio.» ribatto, fermandomi sull'uscio a guardarlo un'ultima volta.

Si ferma con la maglietta in mano e diventa serio in un colpo. Lancia il pezzo di stoffa che finisce sopra la TV a schermo piatto e in poche falcate lo ritrovo a tre centimetri di distanza dal mio viso.
«Non hai superato ancora l'ostacolo, non dire cazzate.» sussurra.

Alzo e riabbasso le spalle.
«Chi lo sa? Chiedilo a Logan, lui saprà risponderti.» gli dò tutta la visuale del mio fondoschiena ed entro nel mio piccolo bagno, sistemando per bene i prodotti e mettendo i vestiti sporchi dentro la cesta.

«Solo Lucifero e il braccio destro avevi detto.» la voce di Jerry mi fa sorridere con naturalezza.

Mi giro verso di lui e appoggio la schiena al lavandino.
I miei occhi iniziano ad apprezzare dal petto nudo ricoperto di cicatrici e scendono verso le gambe fasciate soltanto da un pantalone di tuta nera.
«Non ho mai detto il contrario.» ribatto, sapendo cosa succederà da lì a poco.

«Non voglio rovinare il nostro rapporto.»

«Nemmeno io..» mormoro.

Si avvicina lentamente a me, mi prende delicatamente il mento tra l'indice e il pollice facendo scontrare i nostri occhi.
«Lucifero però, dà piacere.» ride.

Rido insieme a lui e annuisco.
«Giusto.» rispondo.
Lo prendo per mano e lo porto in camera mia. Lo faccio sedere nel letto e nel frattempo, spengo tutte le luci.

«Sei sicura Iris?» mormora.

Lo raggiungo subito dopo e annuisco, sapendo che lui possa vedermi.
«Non farmi male, okay? Mi fido.» sussurro.

«Te lo prometto.»

Inizia a togliermi la maglietta e mi fa sdraiare sul letto delicatamente.
I suoi occhi percorrono ogni centimetro del mio corpo: dal seno piccolo e sodo fino all'ombelico.
Inizia a baciare il collo, poi la clavicola e scende piano piano ai capezzoli.
Li succhia e li morde.
E forse, è un piacere ma per me.. è un inferno.

Mi appaiono delle immagini sfocate davanti agli occhi. Ma voglio provare ad andare avanti.

«Sei rigida.» si ferma Jerry.

«Perdonarmi.» sospiro, guardandolo negli occhi.

«Se vuoi che mi ferma, dillo e lo faccio.»

Faccio di "no" con la testa e lo sprono a continuare.
Sospira e annuisce, continuando da dove si era fermato.
Con le labbra sottili, bacia sicuro la mia cicatrice.
E forse, è vero che il diavolo è il re della lussuria.
Che anch'io, per la prima volta, sono in pace con me stessa.

Mh, cosa sarà successo tra i due compari eh?
Iris sarà andata avanti fino infondo, superando il grande ostacolo oppure no?
Ed Eleonor? Chi sarà mai? Jerry cosa nasconde?🤔

Ci vediamo lunedì prossimo con un nuovo capitolo, se avete pensieri o domande non esitate a farlo.
In più, mettete una stellina alla fine del capitolo se vi passa per la testa, okay?
Un bacio!🌹

I'm Scared || COMPLETA - IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora