Capitolo 57

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Alice era in piedi davanti allo specchio intero dell'armadio. Si stava guardando la pancia, ancora piatta, mentre era solo in intimo.
"Hey...sei pronta?!" Claudio entrò allacciandosi il gilet "Che succede?!" notò subito il suo sguardo, era preoccupazione quella che vedeva.
"Possiamo tenere questa notizia per noi ancora per un po'?!" gli chiese, sbloccandosi da li ed indossando un maglioncino a righe e i jeans che aveva scelto per quella giornata.
"Certo che possiamo...ma...stai bene?!"
"Si...stavo solo immaginando la pancia" sorrise, scacciando quei brutti pensieri.
"Quanto ti manca?!" finì di vestirsi anche lui.
"Dammi due minuti e sono pronta" annuì, sistemandosi i capelli con una pinza ed infilandosi un paio di scarpe comode.
Claudio stava controllando il cellulare, quando si trovò a fermare Alice da un'azione da no compiere.
"Non puoi" la sua mano copriva la tazzina.
"Io..." Alice lo guardò divertita "...sarà difficile farne a meno!" rise, appoggiando la tazzina di caffè ancora piena sul bancone.
"Se vuoi inizio a farne a meno pure io"
"Per solidarietà?!" gli sorrise, versandosi un bicchiere di succo d'arancia "Non devi, lo sai!"
"Così non sarai tentata e io potrò fare i tuoi stessi sacrifici!" fece spallucce.
"Non è un così gran sacrificio rinunciare al caffè per qualche mese" mormorò lei, dando una sistemata generale alla cucina e andando a prendere le sue cose.
"Appunto..." annuì Claudio "...se dovrai rinunciarci tu...ci rinuncerò anche io!"
"Scommetto che domani ne vorrai bere un bicchiere" lo sfidò lei.
"Ma davvero?!" la avvolse in un abbraccio "Cosa proponi per poter resistere a questa...incredibile tentazione?!" le sussurrò all'orecchio, facendola voltare verso di lui.
"Sei sicuro di volerlo sapere?!" lo vide annuire e lei avvicinò le sue labbra al suo orecchio destro "Tanto...ma tanto...esercizio fisico" rispose, appoggiando una mano sul suo punto debole, facendolo sussultare.
"Se è questo quello che ci guadagno..." le labbra di Claudio percorsero la sua mandibola fino al meno "...rinuncerò volentieri alla pausa caffè!"
Alice rise divertita al suo tono di voce, mordendosi il labbro inferiore, un gesto involontariamente provocatorio in quel momento.
"Questa mattina hai già preso il tuo caffè...mi dispiace, questo giro salta" gli fece l'occhiolino, appoggiando un bacio a stampo sulle sue labbra ed uscendo dall'appartamento.
"Malefica!" un sorrisetto comparve sul suo volto, prima di seguirla fuori dal loro appartamento.


'Aiutami! Ti prego...il mio bambino!!'
"Professoressa?!" la persona davanti a lei la risvegliò da quell'eco del passato "Tutto bene?!"
"Si...perdonami" si schiarì la voce "Stavo pensando" si alzò dalla sua postazione, avvicinandosi alla postazione della ragazza. Stava tenendo una lezione pratica in laboratorio "A che punto siamo?!" chiese al resto dei suoi allievi, per poi fermarsi vicino a Penelope.
"Abbiamo quasi finito" rispose.
"Ci avete impiegato più di dieci minuti" osservò l'orologio e l'ora che aveva segnato sulla lavagna trasparente "Sono troppi ragazzi...come farete con gli esami più complessi?!" scosse il capo ed osservò il lavoro.
"Qui..." indicò il foglio della Rossi "...c'è un errore...il campione è stato compromesso!" la informò.
"Mi scusi dottoressa...io..." la ragazza cercò di scusarsi, il volto era rosso per l'imbarazzo e divenne ancora più rosso alla risatina della sua collega e compagna di corso.
"Cosa ride Ranieri?!" Alice la riprese immediatamente "Cosa credete di fare qui dentro?" li guardò severa, nessuno l'aveva mai vista arrabbiarsi "Cosa credete di ottenere ridendo degli errori dei vostri colleghi? Soprattutto quando il vostro lavoro è pressoché mediocre?!" il suo sguardo volò su tutti i suoi allievi, sorpresi di quella reazione.
"Professoressa..."
"Non voglio sentire giustificazioni!" fermò la sua giovane Allieva dal dire qualsiasi cosa "Il nostro lavoro non può permettersi errori di alcun tipo...richiede concentrazione e precisione...smettete di perdere tempo e ricominciate tutto dall'inizio!" ordinò "Finché non eseguirete l'esame alla perfezione!" concluse, facendoli sbuffare "Solo quando avrete eseguito un esame eccellente potrete uscire da qui...ora...al lavoro!" sbatté le mani e fece tornare tutti con gli occhi sul microscopio.

"Ma non mi dire?!" Silvia stava ascoltando i pettegolezzi di Lara, quando intravidero la loro amica avvicinarsi al loro tavolo "Alice!" le sorrise "Non sapevo volessi prendere il posto della Boschi!" scherzò.
"Uff..." sbuffò lei, appoggiando la borsa alla spalliera della sedia e sedendosi con loro "...chi si è lamentato?!" guardò Lara, lei sapeva tutto ovviamente.
"La Ranieri!" rispose "ne stava parlando con il suo gruppetto di amici alla macchinetta del caffè" rispose.
"Quella ragazza!" scrollò la testa "Avete già ordinato?!"
"Si...ti abbiamo preso il solito" annuì Silvia, facendo sorridere l'amica.
"Grazie"
"Perché ti sei arrabbiata con i tuoi allievi?!" si interessò Lara.
"Ma come?!" la guardò sorpresa "Non lo sai?!"
"Non so mica tutto quello che succede in istituto!" fece spallucce, mentre Alice e Silvia inarcarono un sopracciglio e scoppiando a ridere subito dopo.
"Che ne dite se lasciamo perdere i pettegolezzi sui vostri allievi e passiamo a qualcosa di più interessante?!" Silvia venne ringraziata mentalmente da Alice.
"Tu cosa proponi?!"
"Perché non ci parli del tuo fidanzato?!" propose Lara, facendo arrossire l'avvocato a quella domanda.
"Io non sono fidanzata"
"E' per questo che sei diventata paonazza?!" ridacchiò Alice, ovviamente era al corrente anche lei della vita amorosa di Silvia. La sua amica d'infanzia, si stava vedendo da qualche mese con un medico dell'ospedale, un certo Riccardo Artusi.
"Ci stiamo...frequentando...cosa volete che ci sia?!"
"Però ti piace" insistette Lara.
"Possiamo cambiare soggetto della discussione?" le implorò.
"Per esempio?!" Alice era tutta orecchie.
"Beh...direi di parlare della coppia dell'anno" propose Lara, fermandosi a guardarla e Silvia sembrò subito interessata.
"Oh...ragazze, andiamo!" sbuffò "Sapete già che stiamo insieme e conviviamo, cosa volete sapere ancora?!" si lamentò.
"Potresti darci qualche dettaglio più..."
"SILVIA!" la riprese, il volto paonazzo, ora, era il suo.
"Ok...ok..." alzò le mani "...però com'è convivere con lui?!"
"Pensate di..."
"Ragazze...ragazze..." le frenò "...cos'è tutto questo accanimento?!"
"Quale accanimento?" Silvia la guardò da finta innocente.
"In istituto non si fa che parlare di voi!" mormorò Lara.
"Ma davvero?!" le chiese sarcastica.
"Ti ho detto che siete la coppia dell'anno!" ripeté Lara "Si chiedono tutti...anzi" si corresse "...si chiedono tutte come tu abbia fatto a far perdere la testa al nostro dottor Conforti!" la informò.
"Ma..." Alice si sporse verso di lei "...in Istituto...la gente, viene per lavorare o per farsi i fatti degli altri?"
"Oh...quanto la fai tragica Aly!"
"Vediamo come ti senti se dicessi che la nostra vicina sa cos'hai combinato con Marco nella vasca idromassaggio!"
"Che?!" Ora era Lara ad essere rossa in volto "Chi?!" scrollò la testa "Quale vicina?!"
"Visto?!" Alice tornò ad appoggiarsi allo schienale della sedia "Non è poi così divertente essere soggetto del pettegolezzo!" disse, mentre Lara formò un'espressione imbronciata e imbarazzata.

Claudio si stava guardando attorno, osservando i vari modelli esposti e cercando di capire quale potesse essere l'ideale a quella svolta.
"Mi scusi...posso esserle d'aiuto?!" un uomo brizzolato si avvicinò a lui, avendo notato la sua presenza nel salone.
"Si..." il suo cellulare attirò la sua attenzione "...può scusarmi un minuto?!"
"Ma certo" l'uomo annuì, tornando a controllare qualcosa al suo computer.
"Pronto?!" rispose, un po' seccato da quella perdita di tempo.
"Ciao Claudio!"
"Giuliano...che succede?!" gli chiese, continuando a guardarsi attorno e sfogliare qualche catalogo.
"Dove sei?! Sono passato in istituto, ma non c'eri!"
"Evidentemente non sono in Istituto..." rispose "...ma che sei venuto a fare in Istituto?!" gli chiese curioso.
"Volevo invitarti a pranzo!"
"Mi dispiace, non posso...sono impegnato!"
"L'avevo capito..."
"Se non c'è altro avrei qualcosa da sbrigare...ti dispiace se ci sentiamo dopo?!"
"Certo...però chiamami, non fare alzare il telefono sempre a me!"
"Si...si..." sbuffò "Ci sentiamo dopo...ciao..." riagganciò la telefonata e si fermò ad osservare un modello che aveva attirato la sua attenzione sin dal suo ingresso li dentro.
"Senta..." Claudio attirò l'attenzione dell'uomo di prima "...è possibile fare un test drive?!" gli chiese, facendo annuire l'addetto al concessionario.
"Ma certo...mi segua!"


"Ho sentito che oggi sei stata severa con i tuoi allievi!" Claudio stava guidando verso casa e aveva trovato un argomento con coi intrattenersi durante il tragitto.
"Com'è che sembra un evento così incredibile a tutti?!" si lamentò, voltando lo sguardo verso Claudio "Capita anche a me di essere severa, sai?!"
"Ok...ok...era solo per chiedere!" si difese Claudio.
"Sono stata severa, è vero, ma non a caso!" spiegò "Avevano commesso degli errori durante l'esercitazione e sono stati capaci solo di ridere degli sbagli altrui...è una cosa che non tollero!" spiegò, distogliendo lo sguardo e lasciandosi catturare dal paesaggio di Roma che si muoveva fuori dal finestrino.
"Perché ho la sensazione che non sia stato questo a preoccuparti?!" la guardò indagatore "Hai lo stesso sguardo di questa mattina e..." le mani sul volante gesticolavano come sempre "...hai paura...tu me lo hai chiesto e io..." Claudio si sentì in colpa per quella mancanza.
"Non preoccuparti...io sto bene" gli sorrise Alice.
"Di cos'hai paura?!" le chiese, accostando la macchina e fermandosi a guardarla.
"Io..." Alice fece volare lo sguardo ovunque tranne che sul suo sguardo "...non faccio che pensare a quello che è successo con...Gabriele" spiegò, stringendo le labbra tremanti "Ho paura che si ripeta tutto un'altra volta e...di non essere capace di fermare l'inevitabile un'altra volta...ancora...e ancora!" rispose, con le lacrime che scendevano sul suo volto.
"Vieni qui" Claudio si slacciò la cintura per poterla abbracciare in quel momento di comprensibile debolezza "Io..." le accarezzò i capelli, cercando di darle conforto "...non posso prometterti niente, ovviamente, non lo so nemmeno io  cosa succederà..." le sussurrò all'orecchio "ma so una cosa" si scostò per guardarla negli occhi e permetterle di vedere la forza di quella promessa "so che non ti lascerò da sola questa volta, io sarò con te...ci sarò sempre per te, hai capito? Sono qui per te...sono qui per voi e non vi lascerò da soli...te lo prometto!" le asciugò le lacrime con i palmi delle mani e la avvolse in un nuovo abbraccio.
"Mi dispiace...non dovresti vedermi così..." Alice cercò di ricomporsi "...dovrei essere felice e..."
"Alice...Alice..." fermò il suo fiume di parole "...è normale avere paura dopo quello che è successo...non punirti per questo" le baciò le labbra in una carezza delicata "Ricordati che io sono qui al tuo fianco questa volta, che non ti lascerò sola e soprattutto...ricordati che ti amo!" Le labbra di Alice si aprirono in un sorriso dolcissimo, catturato da un altro bacio, prima che la macchina riprendesse il suo posto nella strada.

'Aiutami...ti prego! Il mio bambino!"
Il suo corpo si stava agitando nel sonno e Claudio, fece l'unica cosa possibile in quel momento. La avvolse tra le sue braccia, lasciandole un bacio sulla guancia e appoggiando la mano su quella di lei, stringendola.
"Sono qui...non aver paura!" le sussurrò, mentre lei si strinse ancora di più in quell'abbraccio ed intrecciò le dita delle loro mani, appoggiandole sul suo grembo.
"Sono qui per voi!" le lasciò un ultimo bacio sulla guancia, prima di lasciarsi avvolgere anche lui dalle braccia di morfeo.

Eccomi tornata, avrei pubblicato prima, ma c'è qualche cosa che non va con il sito dal PC e alla fine ho optato per pubblicarlo con il cellulare; se trovate qualche errore ditemelo che provvederò a correggerlo il prima possibile. Grazie per la comprensione.
Grazie ancora per tutte le vostre parole, un bacio e buon San Valentino a tutti!! ❤️
Francesca

L'Allieva - Ricordati che ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora