Capitolo 6

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Era passato più di un mese da quell'episodio che aveva visto protagonista Alice e i sentimenti più negativi, che potessero esistere, pervadere gli animi dei suoi amici più cari, della sua famiglia e di lui, il suo CC.

Era sveglia già di buonora, supina sul letto, coperta dalle coperte e gli occhi fissi sul soffitto banco. Il suo sguardo si spostò per osservare la figura che si stava muovendo al suo fianco. Era stato categorico in quei giorni che erano seguiti alle sue dimissioni dall'ospedale: o lei restava a casa sua o lui andava da lei, non l'avrebbe lasciata sola. Era così bello mentre dormiva, poteva notarne tutti i tratti e i lineamenti rilassati. I capelli un po' scompigliati, le braccia che stringevano il cuscino. Si sentiva così fortunata da poterlo vedere ancora. Si, perché la paura di perdere ogni cosa era stata tanta.

"A cosa stai pensando?" era sveglio? Lei lo guardò divertita e sorpresa.

"Da quanto sei sveglio?" si interessa.

"Da un po'..." i suoi occhi cerulei si aprono per fondersi con il suo sguardo "...tu? Non riesci a dormire?" si allarma subito, mettendo subito in moto il suo cervello.

"No...tranquillo" lei si volta su un fianco ed inizia ad accarezzargli il braccio nudo, al che anche lui si gira supino e la accoglie tra le sue braccia. Ormai era diventato un loro rito.

"Allora? Vuoi dirmi a cosa pensa la tua testolina o mi tocca cavarti le parole di bocca come sempre?" le chiede, lasciandole un leggerissimo pizzicotto sulla mano, facendola ridere.

"Non stavo pensando a niente di che in realtà..." alza lo sguardo su di lui "...forse ad un modo di svegliarti carino" dice, con un pizzico di malizia nella voce.

"Mm...allora avrei fatto meglio a continuare a dormire" ride ancora, mentre lui le accarezza con le sue grandi mani morbide.

"Forse..." lei si sporge, gli accarezza le labbra con le dita, per poi sostituirle alla sua bocca. Un leggerissimo bacio che traspirava dolcezza e bisogno allo stesso tempo.

Poco dopo, Claudio era in cucina in canottiera e boxer che preparava la colazione per entrambi. Lui era tipo da latte e musli, accompagnati da un bell'espresso forte. Da quando aveva iniziato a frequentare Alice, aveva rivisitato un poco quella sua abitudine. Lei mangiava molto più di lui, diceva che era per darsi la carica necessaria a partire. Quindi, la tavola era dotata di due tazze, latte caldo, caffè appena fatto. Succo d'arancia, perché Alice andava matta per il succo d'arancia, fette biscottate e cornetti al cioccolato, questi non potevano assolutamente mancare!

Non vedendola arrivare, si creò sul volto di Claudio un leggerissimo sorriso.

"Alice?" la chiama, mettendo le ultime cose in tavola e controllando che non ci siano chiamate perse sul suo cellulare. "Alice?!" la chiama ancora, avviandosi in corridoio per cercarla. La trova in bagno. Era ferma, i piedi nudi e il busto coperto solo da un misero reggiseno. I suoi occhi erano lucidi e le sue mani stavano sfiorando quel segno che ogni giorno gli ricordava quel fatto. Era ancora rosso, i punti avevano tenuto e la ferita era guarita alla perfezione.

"Alice..." ora il suo nome veniva sussurrato, Claudio aveva paura di vederla soffrire ancora.

"Mi troverai mai bella come prima?" gli chiede, voltandosi verso di lui. In dosso aveva solo i jeans che aveva deciso di mettere per la giornata.

"Piccola..." le si avvicina e la avvolge nell'abbraccio più caldo che sapesse regalarle, poi si stacca. Le prende le mani, i suoi occhi si incatenano a quelli di lei "...sei bellissima, lo sai e questo segno..." indica il punto sul petto "...questo segno non ti renderà meno bella ai miei occhi" le sorride, lei sorride e tornano ad abbracciarsi con amore.

L'Allieva - Ricordati che ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora