Capitolo 36

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Mi tengo in piedi a fatica e guardo Sasuke. È steso a terra e sembra essere completamente esausto.

«Credi di avere la forza di farlo un'ultima volta?» gli domando.

«Un... Un'ultima... Volta?» singhiozza tra un respiro e l'altro.

«Sì, un'ultima volta. Ti prometto che se ci riuscirai ti dirò il perché di tutto questo.» insisto schioccandomi le dita.

Sasuke si rialza e mi fissa truce.

«Come se ci credessi davvero... Pensa che non l'abbia capito? So che è per via di Itachi. Lei e il maestro Kakashi non avete parlato di altro negli ultimi tempi.» sussurra.

«La verità è che l'hanno avvistato sul confine stamattina presto. Kakashi mi ha chiesto di proteggerti, ma io preferisco darti le conoscenze che ti rendano capace di fare tutto da solo. Arriverà un momento in cui io non potrò esserci e in quel momento devi essere pronto a batterti con le tue sole forze.» spiego.

Sasuke annuisce.

«Per quanto poco possano valere le mie parole, condivido in pieno le sue ragioni. So che quello che sta facendo è la cosa più giusta.» conferma piegando le gambe al petto.

Osservo attentamente il suo volto e le sue braccia. È coperto di contusioni e sbucciature poco profonde. Non c'è un solo centimetro quadro di pelle perfettamente sana. Non possiamo continuare con questo ritmo o avrà bisogno di medicazioni urgenti.

Cammino verso di lui e mi abbasso al suo fianco. I suoi occhi neri mi seguono con curiosità.

«Devo esserti sembrata un po' troppo esigente.» commento posandogli una mano sulla testa.

«Un po'? Io direi un bel po'. E comunque non se ne faccia una colpa. La sua tecnica potrebbe salvarmi dalla luna insanguinata.» replica con un sorrisetto comprensivo.

«Ti va di scendere al villaggio e di mangiare un bel piatto di ramen? Ti aiuterà a recuperare le forze, visto che questo pomeriggio ti attende il bis.» propongo con una linguaccia gentile.

Sasuke si libera dalla mia presa e si rialza.

«Questo è proprio quello che direbbe il maestro Kakashi a quell'imbranato di Naruto.» dice paziente.

«Allora preferisci qualcosa di fresco?»

«No, il ramen andrà benissimo. Forza, che stiamo aspettando?» domanda con rinnovata impazienza.

Non posso fare a meno di sorridere. Per quanto si sforzi di sembrare duro e insensibile è solo un ragazzino. Sono convinta che non riuscirà a fingere ancora per molto.

«Buon appetito.» ci dice il cameriere servendoci due ciotole di ramen fumante.

«Senta, signorina Akira, posso farle un'altra delle mie domande?» esclama Sasuke afferrando le bacchette.

«No, ne hai già fatte abbastanza per oggi.» lo prendo in giro con un'espressione seria e seccata.

Lui sospira deluso.

«Sto scherzando. Sentiti libero di chiedere quello che vuoi.» replico trattenendo una risata.

Sasuke alza gli occhi.

«Certo che non può proprio fare a meno di scherzare.» mormora a bassa voce. «Volevo sapere se lei ha mai dovuto confrontarsi con Itachi.»

«Una sola volta.» rispondo abbassando lo sguardo sul mio piatto.

«Lo ricordo come se fosse ieri. Il suo sharingan ipnotico mi ha fatto vedere cose che non dimenticherò mai.»

Sasuke stringe i denti preoccupato.

«Ma imparando la sua tecnica posso resistere, giusto?»

«Sì, ma non è facile come credi. Solo chi la sa usare alla perfezione è in grado di contrastare la luna rossa.»

«Maledizione. Non abbiamo abbastanza tempo se davvero le cose stanno come dice lei.» dice puntando il pugno sul tavolo.

«Calma i nervi, Sasuke. Non ti agitare prima del tempo.» lo incito con uno sguardo severo.

Lui prende un respiro profondo e scola il suo bicchiere d'acqua senza in una frazione di secondo.

«Sì, ha ragione. Scusi, sono davvero uno sciocco.» ammette infine.

«Mi scusi, sto cercando Akira, Akira Koi! È urgente!» esclama all'improvviso la voce di Gai alle nostre spalle.

Scatto in piedi e mi dirigo subito all'ingresso, dove trovo Gai in preda alle palpitazioni con un colorito a dir poco cadaverico.

«Akira! Corri, ti prego!» grida prendendomi le mani.

Nel frattempo Sasuke si è alzato e ci ha raggiunti a tutta velocità.

«Che succede, maestro Gai?» chiede subito.

«Rimani qui, Sasuke. Ti raggiungo appena possibile.» lo interrompo lasciandogli un paio di banconote fra le mani.

«Aspetti, lei...» prova a ribattere.

«Fa' quello che dico, ti prego.»

«E va bene.» si arrende abbassando a lato lo sguardo. «Ma non mi faccia aspettare troppo.»

Annuisco e mi rivolgo nuovamente dalla parte di Gai, il quale sta tremando come una foglia. Batto gli occhi un paio di volte. Non l'ho mai visto in uno stato simile da quando lo conosco. Deglutisco e gli stringo una mano intorno alla spalla.

«Andiamo.» lo esorto con un sorriso d'incoraggiamento.

Spazio autrice

Ormai ho quasi finito di scrivere questa storia, in tutto avrà circa 80 capitoli :3

Sono ancora a scuola ma mi sto rompendo le palle così ho deciso di pubblicare adesso.

Votate e commentate *^*

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