Capitolo 89

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[Sette anni dopo]

Caro Kakashi,

So che sono già passati cinque anni dall'ultima volta che hai avuto mie notizie, ma non sapevo cosa scriverti.

Come stanno le nostre sei piccole stelle? Immagino che Isaka e Sami siano già due giovani genin!

L'ultima volta che sono stata a Suna ho sentito dire che Kaito e Hime hanno già imparato a usare lo sharingan e che stanno provando ad entrare nella squadra Anbu.

Spero che anche Onae e Miwa si stiano comportando bene. La vita a casa nostra dev'essere molto dinamica e stancante. Mi piacerebbe davvero tanto poter trascorrere un'intera giornata a Konoha insieme a tutti voi.

E tu, invece, come stai? Ho saputo solo di recente che ora rivesti la carica di Sesto Hokage. Non posso che farti i miei più sentiti complimenti. Avrei davvero voluto essere lì il giorno della tua nomina.

Le mie ricerche sulla mia famiglia continuano. Ho ritrovato un antico santuario in cui ho potuto dare un'occhiata ai dipinti tradizionali dei miei antentati.

Io sto bene, anche se la lontananza da casa mi colpisce come un dardo nell'anima.

Spero di rivederti presto.

La tua Akira.

Kakashi posa la lettera sulla scrivania e scuote la testa.

Eh già, sono già passati sette anni dal giorno del suo addio.

Il momento viene interrotto da un colpo di nocche sulla porta.

«Avanti.» esclama paziente.

Nella stanza entrano due piccoli ragazzini dai lunghi capelli bianchi, seguiti da un uomo alto dalla carnagione olivastra e una coda alta che regge tra le braccia una bambina addormentata e un altro pargolo più piccolo che sembra divertirsi ad aprire e chiudere i bottoni della sua giacca verde.

Kakashi sorride quando i primi due gli saltano sulle gambe e iniziano a strattonargli il mantello.

«Papà!» gridano in coro cercando in ogni modo di arrampicarsi sul suo corpo.

«Ciao, Kakashi, scusami se ti disturbo a quest'ora del mattino, ma come vedi qualcuno non vedeva l'ora di venire da te.» esclama Iruka cullando i due piccoli che tiene in braccio.

«Papà, papà! Guarda!» lo richiama il ragazzino di nome Sami.

In quell'istante il suo occhio sinistro si illumina e sull'iride compaiono tre virgole nere.

«Anch'io papà, guarda!» lo esorta la bambina al suo fianco, Isaka.

Anche questa volta accade esattamente la stessa cosa.

Kakashi posa loro una mano sulla testa con un sorriso dolce.

«Questa è davvero una bella notizia. Ora anche voi potete contare su questa abilità. Mi raccomando. Lo sharingan dell'anima è molto potente, non abusatene.» dice loro con affetto.

«Evviva! Ce l'ho fatta!» urla Sami facendo ondeggiare i lunghi capelli.

«Sono felice!» gli fa eco Isaka.

Ricordi ‣ Kakashi HatakeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora