Rimango immobile a fissare il piatto di fronte a me, dal quale si alza ancora vapore bollente. Batto gli occhi sconvolta e poi mi schiarisco la voce. È riuscita a cogliermi alla sprovvista.
«Una famiglia, dice? A dire il vero non ci ho ancora pensato.» rispondo recuperando le bacchette.
«Oh, non volevo sembrarle invadente.»
«Si figuri.» replico nascondendo il disagio che sento.
Naruto mi guarda colpito.
«Signorina...»
«Cos'hai, piccola peste?»
«Lei sta... Piangendo...» commenta Sakura.
Mi porto una mano sulla guancia e raccolgo la lacrima solitaria che ha iniziato a scendere lungo il mio volto. L'osservo colpita e poi mi appresto a sorridere nuovamente. Che cosa mi è preso così all'improvviso?
«Scusatemi, non volevo farvi preoccupare. Mangiamo, prima che si raffreddi.» li incito afferrando un pezzo di cavolo bianco.
«Certo! Mmh, che buon profumino! Non avrei mai pensato che le verdure potessero sembrare così invitanti!» aggiunge Naruto con rinnovato entusiasmo.
Io continuo a mangiare lentamente sotto lo sguardo vigile della ragazza più giovane. So che ha capito come mi sento. Se non sbaglio, ieri Kakashi dovrebbe averle parlato di me e della mia storia.
Il resto del pranzo prosegue in tranquillità tra le chiacchiere dei due ragazzi. La signora Haruno, invece, sembra essersi rinchiusa in una specie di strano mutismo. Le mie reazioni devono averla lasciata senza parole.
Fuori dalla casa, poco dopo, si sente un ringhio seguito da dei latrati più profondi. Mi sembra di riconoscere questo rumore.
«Avete animali?» chiedo alla signora Haruno, la quale scuote la testa.
«Allora temo sia per me.» sospiro.
«Worf! Akira Koi! Sento che sei qui!» grida una voce tagliente.
«Come temevo.» commento paziente.
«Ehi, ma questa è la voce del cagnolino del maestro Kakashi! Com'è che si chiamava?» dice Naruto.
«Pakkun.» rispondo.
«Oh, giusto, Pakkun.»
«Credo di dover andare. Vi ringrazio per il pranzo.» affermo quindi alzandomi in piedi.
⋆
«Si può sapere perché Kakashi ti ha mandato a prendermi?» chiedo paziente seguendo il piccolo carlino beige su per le scale del palazzo dell'Hokage.
Pakkun risponde con un'espressione piana e assente.
«Non lo so, ma lo scopriremo presto.» mormora saltandomi in braccio.
Sospiro e raggiungo la cima con un passo leggermente più lungo. Non mi aspettavo di doverlo rivedere dopo due soli giorni. Stupido Kakashi.
Mi dirigo verso la porta della stanza dell'Hokage e busso un paio di volte. Pakkun si accoccola meglio tra le mie braccia e si mette a sniffare i miei vestiti con foga.
«Che buon odore di verdure!» commenta passandosi la lingua tra i denti aguzzi.
«Ma fammi il piacere, piccolo sgorbio su zampe.»
«Avanti.» ci interrompe la voce paziente di Tsunade dall'interno.
Apro la porta e mi dirigo dritta alla scrivania della donna, dove mi attende anche Kakashi. Prendo un respiro profondo.
«Oh, Akira! Sono felice di vederti! Ottimo lavoro, Pakkun.»
«Nessun problema.» gli risponde l'altro saltando giù dalle mie braccia e sparendo nel nulla.
Tsunade ci guarda con serietà. Sento che sta per parlarci di qualcosa di molto importante.
«Ecco a voi. Vi affido una missione di classe S da svolgere in coppia. Ieri sera è evaso un vecchio ricercato dal carcere di massima sicurezza. Sappiamo che si è diretto verso ovest. Il vostro compito sarà quello di recuperarlo, o in caso contrario di ucciderlo. Non possiamo correre rischi. Quell'individuo rappresenta senz'altro un potenziale pericolo per Konoha.» ci spiega porgendo a Kakashi un rotolo chiuso con un fazzoletto rosso.
«Quanti giorni abbiamo prima del termine della missione?» chiede Kakashi.
«Al massimo tre giorni.»
«Saremo di ritorno molto prima di tre giorni.» le assicuro io con uno sguardo deciso.
«Già, sono d'accordo. E poi, basterebbe solo uno di noi. Forse ci sottovaluti, Tsunade.» aggiunge Kakashi.
«Avrete tutto il tempo di lamentarvi quando sarete fuori di qui. Buon lavoro.»
Con quelle parole Tsunade ci fa cenno di andarcene. Io sospiro ed esco a testa bassa. Mi mancava solamente una missione assieme a lui. Ora la mia vita può definirsi un vero inferno.
Una volta all'aria aperta Kakashi posa i gomiti sul corrimano e si mette a guardare l'orizzonte.
«Sai, mi stavo chiedendo...» sussurra pensieroso. «Hai più letto quel libro?»
«Non proprio. Non ero dell'umore giusto.» replico sistemandomi al suo fianco.
«Posso farti un'altra domanda?»
«Quale delle tante?»
Kakashi punta lo sguardo su di me e sogghigna.
«Quale intimo stai indossando oggi?»
Batto gli occhi un paio di volte e poi sento le guance scaldarsi.
«C-Come?»
«Su, avanti. Qual è dei tanti completi che ti ho preso?» insiste incrociando le mani in segno di preghiera.
Sposto gli occhi a lato.
«Quello lilla.» mormoro masticando le parole.
«Non ho sentito.» mi prende in giro.
«Oh, invece hai sentito benissimo, mister "ho solo boxer grigi nell'armadio".» lo stuzzico con un occhiolino.
Lui aggrotta la fronte. «E tu come fai a saperlo?»
«Segreti del mestiere.»
⋆
Spazio autrice
Ehi, ho iniziato a scrivere la fanfiction su Itachi, la pubblicherò quando avrò finito questa.
Per il futuro ho in programma di scriverne delle altre, ad esempio:
-Una su Sasuke intitolata "cuore nero"
-Una su Neji intitolata "l'ultimo tramonto"
-Una su Naruto (e qui le idee titolo mancano)
-Una su Gaara (nemmeno qui saprei che titolo usare)Quale vorreste per prima tra tutte queste?
Votate e commentate!
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Ricordi ‣ Kakashi Hatake
FanfictionAkira è una giovane kunoichi dalle abilità incredibili il cui passato risulta totalmente sconosciuto. Dopo aver abbandonato il villaggio della Foglia per trasferirsi in quello del suono, Orochimaru le chiede di tornare al suo luogo di nascita per as...