Capitolo 86

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Lascio dondolare le gambe giù dal ramo e prendo un respiro profondo. È quasi sera. Jiraiya dovrebbe essere qui.

«Ciao, Akira! Spero di non essere in ritardo!» esclama una voce giocosa alle mie spalle.

Mi volto con un sorriso stampato sul volto.

«Ce ne hai messo di tempo, amico mio.» commento lasciandomi cadere a terra.

Jiraiya si perde in una delle sue risate divertite e mi prende sotto braccio con affetto.

«Mi sei proprio mancata, sai? L'ultima volta ci siamo lasciati proprio sul più bello! Ah-ah!»

Scuoto la testa paziente e provo a liberarmi dalla sua presa con uno strattone, ma così facendo finisco solamente per farmi male al collo.

«Ehi, ehi, non starai pensando di scappare di già dalle grinfie del tuo caro maestro Jiraiya! Ora raccontami tutto, come procede con Kakashi?»

«Bene.» sospiro.

«Tutto qui? Allora, come va la vita di coppia? Vi siete già trasferiti, no?» domanda con un buffetto della spalla.

«Sì, ho già spostato tutte le mie cose nel suo appartamento, ma non credere che la mia vita sia cambiata di molto.»

«Come? La notte non è più... Movimentata?» chiede con uno sguardo pungente.

Gli tiro una gomitata sulle costole e provo inutilmente a nascondere il rossore che si deve essere diffuso sulle mie guance.

«Zitto...»

«Oh, allora è vero! I vostri vicini si saranno senz'altro lamentati.»

«Non ancora, a dire il vero.» osservo colpita.

«Allora siete silenziosi.»

«Oppure...» lo riprendo con un'occhiata di fuoco. «...Dobbiamo ancora inaugurare il letto.»

Jiraiya volge la testa a lato, a metà fra il colpito e il deluso.

«Come? Mi sembrava che le cose procedessero alla grande da quel punto di vista.»

«Ed è così. È che... C'è stato un piccolo imprevisto.» commento spiacente con un sorriso appena accennato.

«Vale a dire!?» domanda preoccupato.

«Sono incinta.»

Jiraiya spalanca gli occhi e poi inizia a strattonarmi con entusiasmo.

«Davvero? Ma che bella notizia! Allora presto sarò nonno!» esclama con un sorriso a trentadue denti.

Alzo lo sguardo al cielo. Certo che con uno come lui bisogna avere la pazienza di un ninja!

I giorni successivi trascorrono lenti e monotoni. Tsunade mi ha permesso di stare a casa per prepararmi per il matrimonio e Kurenai ha sfruttato l'occasione per portarmi in giro per il villaggio a scegliere le candele, le lanterne, i ciondoli rituali, i vasi e i fiori per la platea. Non immaginavo che organizzare un evento richiedesse tanto impegno.

«Ora manca solo una cosa.» afferma soddisfatta Kurenai.

Alzo un sopracciglio e sospiro. Sono davvero stanca e non vedo l'ora di stendermi un po' a letto.

«E sarebbe?»

«I gioielli che indosserai.» spiega con un cenno della mano.

«È davvero necessario? Non possiamo andarci dopo?» chiedo spazientita.

«No. Andiamoci subito.» mi esorta prendendomi per il braccio e trascinandomi dentro a un negozio dalle tende bianche e grigie.

Io la seguo senza fiatare. Provare a oppormi non mi porterebbe a nessun risultato.

L'ambiente in cui ci ritroviamo è piccolo ma ben illuminato. Si tratta di una singola stanza piena di vetrine di gioielli di varie fatture e dimensioni. I miei occhi vengono subito catturati da una collana di perle azzurrine abbinata a due bracciali dello stesso tipo.

«Sono davvero belli.» commento posando una mano sul vetro.

Kurenai annuisce colpita.

«È lo stesso colore dei tuoi occhi.» afferma.

«Oh, quel trittico? È l'ultimo che mi rimane. La pietra da cui sono state ricavate quelle perle è molto rara.» dice una voce roca alle nostre spalle.

Io e Kurenai ci voltiamo di colpo e ci ritroviamo di fronte una signora anziana con i capelli agghindati da vari fermagli colorati.

«Sono per te?» chiede puntando il dito verso di me.

«Sì. Vede, signora, domani la mia amica si sposa e stavamo cercando qualche–»

«Quel materiale si chiama Igeo.» la interrompe alzando l'indice verso il soffitto. «Si dice che calmi il dolore e il rimpianto di chi lo indossa.»

Kurenai prova a riprendere la parola. «Capisco, ora, vede–»

«Perché non li provi, mh?» interviene nuovamente la signora.

Io la fisso colpita mentre li toglie dalla custodia per poi aiutarmi a metterli.

«Davvero bella! Le tue iridi hanno la stessa sfumatura.» esclama una volta terminato il compito.

«La ringrazio.» rispondo con un sorriso dolce.

«Oh, ma io ti conosco, cara mia! Tu sei il famoso protettore del villaggio, eh?» domanda poi con un'espressione furba.

«Sì, sono io. Sono sorpresa che sappia chi sono.» commento.

«Oh, il mio nipotino parla spesso di te.»

«Il suo nipotino?»

«Sì, Konohamaru. E anche mio marito parlava molto di te...»

A sentire quel nome un sorriso debole mi taglia le labbra. Dev'essere la moglie del Terzo Hokage.

«Mi dica quanto le devo.» insisto togliendomi il tutto.

«Seguimi.» mi dice soltanto.

Io e Kurenai posiamo i gomiti sul parapetto del ponticello di legno e guardiamo il sole mentre scompare dietro alla foresta.

«E così, questa notte verrai a dormire da me.» commenta pensierosa.

«Non avevo molte alternative, dato che ho già lasciato il mio appartamento nelle mani di Tsunade.» mormoro alzando le spalle.

«È strano pensare che nemmeno un anno fa ti trovavi dall'altra parte di questa foresta.»

Io sorrido. «Già. Ed è strano pensare che solo qualche mese fa ho cercato di radere al suolo questo bellissimo villaggio.»

«Non fartene una colpa. Sappiamo perché l'hai fatto. Nessuno di noi ha intenzione di giudicarti.»

«Siete fin troppo gentili con me.» le dico pettinandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

«È il minimo.» mi risponde.

Annuisco lentamente.

«Spero soltanto che Jiraiya non faccia tardi... Quell'uomo è più imprevedibile di Kakashi.»

«È vero! Quasi dimenticavo che hai chiesto a lui di fare le veci di tuo padre.» esclama spalancando gli occhi.

«Me ne sono già pentita.» sospiro abbassando gli occhi sul torrente che scorre sotto di noi. «Ma non conosco nessun altro in grado di rivestire quel ruolo.»

Scoppiamo a ridere tutte e due. È tutto così strano. Non mi ero mai sentita tanto felice nella mia vita.

Spazio autrice

Ragazzi oggi metto solo questo capitolo visto che il pomeriggio devo studiare.

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