Capitolo 17

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Al nostro arrivo siamo accolti da Gai e Iruka, i quali sembrano essere particolarmente di buon umore.

«Akira, Kakashi, è strano vedervi così puntuali per l'incontro con l'Hokage. È successo qualcosa di strano?» domanda Iruka.

«Akira ha insistito così tanto che non sono riuscita a dirle di no.» risponde Kakashi con la solita indifferenza.

Lo fisso torva. Ha mentito di nuovo.

«Beh, ti farebbe bene seguire più spesso i consigli di una tua superiore.» lo stuzzica Gai con il suo sorriso splendente.

«Ehi, piano con i termini. Sarà anche considerata un ninja leggendario, ma Akira rimane comunque una mia ex compagna di squadra.»

«L'hai sentito, Akira? È invidioso.» mi dice Gai facendosi a scudo con la mano.

«Puoi fare a meno di nasconderti, Gai, guarda che ho sentito benissimo.» risponde Kakashi.

«Anche se non ti piace ammetterlo, amico mio, sono certo che le cose stiano in questo modo.» insiste l'uomo dai capelli neri.

«Beh, se ora avete finito direi che possiamo andare nella sala principale. Credo che il Terzo Hokage stia per iniziare il discorso.» interviene Iruka.

«Tch, e va bene.» sbuffa Kakashi.

«Ehi, Akira, Kakashi, vi andrebbe di uscire a pranzo insieme, dopo? Sono anni che non ci parliamo da amici.» propone Gai prendendo entrambi sotto braccio.

«Piano, amico, così mi fai male.»

Kakashi si divincola dalla stretta dell'altro e si massaggia il collo.

«In realtà ho già qualcosa da fare. E poi, con questo tempo non avrei comunque molta voglia di uscire.» aggiunge.

«E tu, Akira?» insiste Gai avvicinandosi ancor più.

«Non lo so, devo ancora decicere cosa farò nel pomeriggio. Credo che se l'Hokage non ha nulla in particolare da chiedermi rimarrò a casa a leggere.»

Gai sbuffa.

«Dovevo immaginarmelo. Voi due siete dei perfetti asociali.»

«Già, e non mi vergogno di esserlo.» ridacchia Kakashi. «E credo che lo stesso valga anche per Akira.»

Entriamo finalmente nella grande stanza del ricevimento, la quale pullula già di vita. A un primo sguardo direi che sono presenti tutti i jonin del villaggio.

«Ora che ci siamo tutti vi chiedo un attimo di attenzione.» esclama il Terzo Hokage dalla sua poltrona.

«Ce l'abbiamo fatta in tempo.» sospira Iruka.

«La seconda prova sarà molto complessa, per questo vorrei chiedere a chi se la sentisse di tenere d'occhio i ragazzi da fuori o dalla sala di controllo.»

«È comprensibile. Dopotutto, queste prove di selezione devono svolgersi nel modo migliore.» afferma Gai.

«Quindi mi piacerebbe che almeno cinque di voi si facessero avanti per questo compito.» termina l'Hokage.

«Posso farlo io.» si propone Iruka.

«Ma certo, maestro Iruka.»

«E tu che ne dici?» mi rivolgo a Kakashi con uno sguardo tempestivo.

«No, non fa per me.» replica evasivo.

Dopo un momento di silenzio anche altri insegnanti si propongono per il ruolo e l'Hokage sembra essere soddisfatto.

«Bene, questo è tutto. Ah, un'ultima cosa. Vorrei parlare in privato con Akira il prima possibile.»

«Evviva, che fortuna.» affermo annoiata.

Kakashi mi posa una mano sulla spalla e mi fa un cenno di saluto con quella libera.

«Ti aspetto a casa tua questa sera.» dice.

«Come sarebbe a dire che mi aspetti a casa mia? Non mi sembra di averti invitato.»

«Dovrò pure riprendermi i vestiti.» sottolinea con noncuranza.

Sospiro paziente mente lo guardo sparire in una nuvola di nebbia. Sono quasi certa che la sua non sia altro che una scusa.

Mi avvicino al tavolo a cui siede il Terzo Hokage e lo guardo negli occhi incuriosita.

«Aveva chiesto di parlarmi?»

«Sì. Akira, tu sarai il giudice della terza prova, e per questo devo chiederti una cosa molto importante.» afferma prendendo un lungo tiro dalla pipa.

«Di cosa si tratta?»

«Voglio che tieni sotto stretta osservazione un ragazzo del villaggio della Sabbia. Si chiama Gaara e dalle informazioni che siamo riusciti a raccogliere finora si tratta di un soggetto potenzialmente pericoloso.»

«Ed è sicuro che arriverà alla terza prova?» domando socchiudendo gli occhi.

«Ne sono certo.»

«Gaara...» ripeto tra me. «Starò attenta.»

«Nel caso in cui dovesse succedere qualcosa...»

«Ci penserò io. Conosco molte tecniche di difesa potenti a sufficienza da proteggere l'intero villaggio.»

«Bene. E poi volevo dirti anche di guardarti le spalle. Assieme ai suoi studenti è giunto qui anche un altro ninja leggendario.»

Sento le gambe iniziare a pulsare sotto il mio peso. So esattamente di chi sta parlando.

«Si riferisce a Orochimaru, non è vero?»

Hiruzen Saturobi annuisce pensieroso.

«Sì. So che sei stata per un po' di tempo nel suo villaggio. Devi averlo già incontrato qualche volta.»

Solo qualche volta?

Abbasso il capo. «È così. So quant'è potente.»

«Grazie. Conto su di te.»

Avverto una sensazione di colpevolezza mista a un dolore di fondo, come se uno spillo che prima mi perforava solamente la testa si fosse moltiplicato e mi stesse trafiggendo anche il cuore. Per la seconda volta vorrei strappare via il coprifronte che espongo con tanto orgoglio e sparire.

«Va bene.» sussurro a denti stretti.

Maledizione. Ora non so davvero cosa posso fare.

Spazio autrice

Ciao a tutti! Voglio ringraziarvi di cuore per tutte le visualizzazioni (sono già 300 e passa, oddio D:)

Oggi sono spudoratamente in ritardo (Kakasensei sarebbe troppo fiero di me!) e sono ancora in autobus :(

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