Esco dal locale e mi poso contro il muro esterno di un edificio distrutto dal Volo dell'aquila qualche giorno fa. Tiro fuori il solito libro e inizio a sfogliarlo con disinteresse.
Non sono tranquilla. Sento che qualcuno mi sta osservando da distante e la cosa non mi piace per niente.
Fingo di leggere e mantengo alta la concentrazione su ciò che accade tutt'intorno a me. Forse prima non ci ho fatto caso, ma in lontananza si inizia a intravedere un leggero strato di nebbia. Non è un buon segno. Per niente.
«Ciao, Akira! Kakashi non è con te?» chiede all'improvviso una voce gioiosa.
Chiudo il volume tascabile e alzo un sopracciglio con indifferenza. A pochi metri da me sono appena arrivati Gai, Kurenai e Asuma. Sembrano tutti di ottimo umore, a differenza mia.
«Non lo vedo da ieri sera. E sinceramente non mi interessa dove sia. Sa badare a se stesso.» rispondo paziente.
«Ogni giorno che passa vi assomigliate sempre di più. Siamo sicuri che non ci sia niente tra di voi?» commenta sconsolato Asuma.
«Eh, già. Se non fosse per via della voce e dei capelli farei difficoltà a distinguerli.» aggiunge Gai con un sorriso smagliante.
«Ma per favore.» rispondo voltando la testa a lato. «Per quale motivo lo state cercando?»
«Non l'ha detto anche a te? Itachi è stato avvistato sulla linea di confine.»
Spalanco l'unico occhio visibile e mi stacco dalla parete.
«Itachi Uchiha? Siete sicuri di ciò che dite?»
«Al cento per cento.» conferma Asuma.
«Diamine. Speravo di avere un po' più di tempo per preparare Sasuke.» commento stringendo i pugni.
«Da quando alleni Sasuke?» domanda colpita Kurenai.
«In realtà solo da ieri. Kakashi me lo ha affidato per tutto il tempo in cui Jiraiya starà via assieme a Naruto.» spiego.
«Potresti insegnargli qualcuna delle tue tecniche speciali. Tipo quelle misteriose tecniche di difesa del tuo clan.» propone Gai imitando con le braccia il movimento di un paio d'ali.
«È quella l'intenzione. Ora, se non vi dispiace...»
Rivolgo loro un piccolo sorriso prima di sparire nel nulla.
⋆
Busso con insistenza alla porta d'ingresso dell'appartamento dove abita Sasuke. Se siamo fortunati abbiamo ancora qualche ora prima che il vendicatore faccia la sua comparsa. Non c'è tempo da perdere.
Poco dopo Sasuke mi apre la porta con il volto assonnato e i capelli spettinati. Indossa solamente una maglia nera che lo copre fino alle ginocchia e un paio di calzini spaiati. Scommetterei un occhio che l'ho appena strappato dalle braccia di Morfeo.
«Eh? Che c'è maes–signorina Akira! Cosa ci fa qui a quest'ora?» esclama balzando sul posto non appena mi riconosce.
«So che è presto, ma dobbiamo iniziare subito gli allenamenti. Vestiti.» insisto con severità.
Il ragazzino mi osserva per qualche secondo e poi richiude la porta davanti a me. Incrocio le braccia. Deve imparare a padroneggiare lo scudo di cristallo il prima possibile, altrimenti per Itachi sarà fin troppo semplice entrare nella sua testa. Non oso immaginare quali danni gli provocherebbe il suo sharingan ipnotico.
«Sono qui.» esclama poco dopo presentandosi alla porta con il coprifronte già allacciato e le mani infilate nelle tasche.
«Andiamo.» lo esorto con un cenno del braccio.
Lo guardo chiudere a chiave la porta e poi posizionarsi al mio fianco. Gli poso una mano sulla spalla e ci teletrasporto nei territori brulli a nord. Ci offriranno la privacy di cui abbiamo bisogno.
«Che ci facciamo qui?» chiede guardandosi intorno.
«Riprova ancora una volta lo scudo di cristallo.» gli chiedo con un'occhiata decisa.
«Eh? Perché tutta questa fretta? È successo qualcosa?»
«Forse. Quando l'avrai perfezionata prometto che ti dirò tutto.»
Sasuke sospira e attiva il suo sharingan.
«Può rifarlo? Devo rivedere come fare.» mi domanda.
«Sì.» replico mostrandogli i vari passaggi.
«D'accordo, ora ci provo.»
Le sue mani si affrettano a ripetere l'esatta sequenza dei miei movimenti.
«Scudo di cristallo!» grida.
Mi schiocco le dita e indietreggio di qualche metro. Sasuke mi segue disorientato con lo sguardo.
«Ti colpirò con tutta la mia forza. So che potrei sembrarti esagerata, ma questo è l'unico modo che conosco per verificare il livello di potenza che hai raggiunto. Preparati.»
Inizio a richiamare tutto il mio chakra e nella mia mano si formano dei piccoli fulmini bianchi e azzurrini. Insieme ad essi appare anche un rumore stridente molto familiare. Sono quasi pronta. Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo.
Non ancora. Ancora un attimo. Ancora un attimo.
Ora.
Spalanco l'unico occhio e mi getto con tutta la forza che dispongo verso Sasuke, il quale cerca di rimanere fermo nonostante l'istinto di scappare.
«Taglio del fulmine!» esclamo puntandogli la mano al cuore.
Sasuke cade sbalzato all'indietro.
«Ah! È davvero potentissima! Molto più del maestro Kakashi! Come fa?» si lamenta posandosi una mano poco al di sotto della spalla, dove l'ho colpito.
«Non ti sorprendere, Sasuke. Ora che il sigillo del Terzo Hokage è stato rimosso posso dire con certezza di appartenere al clan Koi.»
«Koi... I rivali della dinastia Hyuga.» commenta.
«Già. Non meravigliarti.» concludo. «E ora ricomincia. Non è ancora abbastanza potente.»
«Va bene.» sospira.
Si rialza lentamente e ripropone gli stessi segni a memoria. Sarà una lunga mattinata. Tendo il braccio destro verso terra e accumulo nuovamente il chakra nella mano.
«Spero che imparerai in poco tempo.» commento sottovoce. «Non sono in grado di eseguire questa tecnica più di cinque volte consecutive.»
«Sono pronto!» mi sfida aprendo le braccia e facendomi cenno di procedere.
⋆
Spazio autrice
Oggi è domenica e stanotte sono tornata alle due meno un quarto XD Mi sono svegliata adesso!
Spero che il capitolo vi piaccia!
Votate e commentate :3
STAI LEGGENDO
Ricordi ‣ Kakashi Hatake
Fiksi PenggemarAkira è una giovane kunoichi dalle abilità incredibili il cui passato risulta totalmente sconosciuto. Dopo aver abbandonato il villaggio della Foglia per trasferirsi in quello del suono, Orochimaru le chiede di tornare al suo luogo di nascita per as...